La Nicchia della Poesia (letta, piaciuta, condivisa!!)

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una temoesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mau amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento
(Alda Merini)

sabato 3 gennaio 2009

L'anno che verrà

Mi ha sempre fatto sorridere l'aspettativa riservata al nuovo anno, con gli auguri e le speranze di grandi novita', serenita', pace, realizzazione di desideri. Mi fa sorridere non per le attese in se', che sono legittime e soprattutto comuni a tutti, ma per il fatto che la speranza e l'attesa della loro realizzazione si concretizzi grazie al fatto che in un determinato giorno dell'anno, nel passare da quel giorno a quello successivo, sia stato stabilito per convenzione da qualcuno, tanto tempo fa, che non cambi solo la data, che non sia solo il giorno successivo, ma, numericamente, l'anno successivo. E cosi' grandi attese, bilanci, previsioni. Pensateci: e' come se un martedi' qualsiasi di Marzo vi svegliaste pensando che dal mercoledi', solo perche' e' quel mercoledi' preciso, la vostra vita cambiera' in meglio, realizzerete i vostri sogni... il tutto detto con simpatia da una che spera comunque, sempre, in meglio, e quindi, anche a Capodanno!
La fatidica serata di Capodanno, proprio per le aspettative che si ripongono in questo passaggio, e' da sempre tema di lunghi dibattiti in ambito familiare/amicale. La questione del secolo (e' proprio il caso di dirlo!), la domanda che serpeggia in tutti gli ambienti, in ogni ufficio, negozio, appartamento, luogo pubblico, e' la stessa: cosa fai a Capodanno? Ci sono quelli che lo chiedono perche' vogliono uno spunto, un'idea, da riproporre magari a propri amici;quelli che lo chiedono perche' in realta' sono soli e sperano in un invito un po' sollecitato dalla loro domanda;quelli che lo chiedono perche' e' la prassi, come chiedere come va o parlare del tempo. E poi i servizi del telegiornale, quale che sia, che ogni anno, a Capodanno, come a Natale, tornano a propinarci sempre le stesse banalissime cose, piatti, interviste a passanti in cerca dei regali o del vestito per Capodanno, immagini di discoteche o famiglie che giocano a tombola: basta!!E' per questo che non vi racconto cosa ho fatto la sera del 31 (comunque mi sono divertita!), ma quello che ho fatto la sera del primo, tanto per essere coerente con l'aver fondato il club La Nicchia! E, tanto per essere originale, la sera del primo sono andata al cinema, a vedere un film che non poteva aprire in modo migliore la stagione 2009 dei film da me visti: L'ospite inatteso.
Un film inequivocabilmente bello, di quelli per i quali non devi trovare l'aggettivo giusto, o la qualità tecnica da esaltare, perchè e' davvero bello, sotto tutti i punti di vista, e percio' la storia, la fotografia, la regia, i tempi, le musiche, gli attori, le inquadrature, sono un tutt'uno che concorre simultaneamente a farne un bellissimo film. Da non perdere. Sulla fiducia, non vi dico altro.
Elena2009