Elenaconlealiintesta
martedì 27 novembre 2007
E non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa!
Elenaconlealiintesta
mercoledì 14 novembre 2007
Eduart - MedFilmFestival - La vostra inviata colpisce ancora
Eduart.Un emigrante, un albanese in Grecia, alla ricerca del suo sogno. Un sogno che diventa incubo, lo trascina al fondo del fondo. Poi il carcere, che pero' diventa strumento di redenzione attraverso l'incontro con un dottore tedesco, prigioniero anche lui. Un incontro non banale,una trattazione mai scontata.
La cosa piu' impressionante di questo film e' sapere che e' una storia reale, raccontata alla regista Angeliki Antoniou dal vero protagonista.
Presentato al MedFilmFestival, nonostante l'ora tarda (la proiezione, prevista alle 2230, e' iniziata alle 2300), e' riuscito a colpirmi, sia per il contenuto che per la regia, le riprese.
Non ti affezioni al protagonista, non tifi per lui, se non alla fine, quando riesce a ritrovare la sua umanita' e va a costituirsi. Non voglio raccontarvi la trama, e' un film da vedere, e' un film sul senso di colpa, che come ha detto la regista, e' ormai qualcosa di sconosciuto alla nostra societa'.
Un film su cui riflettere, con una cocente attinenza alle emergenze della nostra societa', con un grande ritmo. Non so sinceramente se uscira' mai nelle sale italiane, ma forse in qualche cineclub avrete speranze di scovarlo.
La cosa piu' impressionante di questo film e' sapere che e' una storia reale, raccontata alla regista Angeliki Antoniou dal vero protagonista.
Presentato al MedFilmFestival, nonostante l'ora tarda (la proiezione, prevista alle 2230, e' iniziata alle 2300), e' riuscito a colpirmi, sia per il contenuto che per la regia, le riprese.
Non ti affezioni al protagonista, non tifi per lui, se non alla fine, quando riesce a ritrovare la sua umanita' e va a costituirsi. Non voglio raccontarvi la trama, e' un film da vedere, e' un film sul senso di colpa, che come ha detto la regista, e' ormai qualcosa di sconosciuto alla nostra societa'.
Un film su cui riflettere, con una cocente attinenza alle emergenze della nostra societa', con un grande ritmo. Non so sinceramente se uscira' mai nelle sale italiane, ma forse in qualche cineclub avrete speranze di scovarlo.
martedì 13 novembre 2007
La Boheme - Come ridere per non piangere
Devo assolutamente raccontarvi cosa mi e' successo ieri sera. Con la mia co-fondatrice del Club La Nicchia, la mitica Maria Pia, siamo andate a vedere la Boheme all'auditorium della Conciliazione, avendo ricevuto i biglietti in omaggio da un amico che cantava nel coro.
Tralasciando di raccontarvi la disorganizzazione, per cui ci hanno fatto fare un'ora e mezza di fila per dirci che non c'erano biglietti stampati per gli ingressi omaggio e che dovevamo fare una specie di corsa all'ultimo sangue per accaparrarci un posto, voglio raccontarvi come si distrugge un'opera e la sua bella musica.
E' stata piu' una serata di cabaret, perche' appena uscito in scena il tenore, lo abbiamo ribattezzato Umberto Smaila, tanta la somiglianza, nella voce oltre che nel corpo. Era straniero, qualcuno puo' obiettare, ma allora Domingo?? Scenicamente si muoveva come una specie di gorilla, tanto che mentre Mimi' stava per morire, lui si e' gettato in ginocchio da lei...ma almeno a tre metri di distanza, in questo caso, e poi ha fatto dei saltelli a terra per raggiungere il letto!!
Abbiamo allora sperato in Mimi'...ed e' proprio vero che chi di speranza vive disperato muore!!
Il mio primo pensiero e' stato: " Questo non e' un soprano!". Aveva una voce scura, profonda, prendeva la rincorsa per arrivare agli acuti, i piano/pianissimo sconosciuti, e Maria Pia ha esclamato: "Ma canta come Mauro Mantovani!" (un nostro amico salesiano che ha una voce dolce e a volte cantilenante, ma ha il sole dentro!), e poi vibrava che sembrava intenta a fare i gargarismi per il mal di gola.
Abbiamo trovato sufficiente Marcello, il padrone di casa, Colline, brava Musetta, anche se un po' di potenza in piu' nella voce non ci sarebbe stata male. Unico appunto, scenicamente parlando, il momento comico scaturito dal fatto che avrebbe dovuto concludere l'aria che cantava mettendo il bicchiere di champagne in mano a Marcello...e non trovava la mano, quindi ha fatto almeno due tentativi prima di riuscire, con un effetto esilarante!
Bravissimo invece (e ci voleva!) Schaunard. Insomma, per tutta la serata ci siamo divertite a sparlare di questo e quello, ad inorridire per gli acuti mal riusciti, alcuni fuori tempo, l'orchestra che copriva le voci nei duetti, ma anche quando in scena erano in quattro o cinque a cantare....
La cosa incredibile erano i commenti estasiati di alcuni spettatori dietro di noi, bella la scenografia, bravo qua, bravo la, che voci... hanno ragione gli antichi: de gustibus non disputandum est.
Siamo uscite allegre per avere assistito ad un'opera buffa, senza saperlo, con buona pace di Puccini che sicuramente si rigirava nella tomba!
p.s.E meno male che era gratis!
Tralasciando di raccontarvi la disorganizzazione, per cui ci hanno fatto fare un'ora e mezza di fila per dirci che non c'erano biglietti stampati per gli ingressi omaggio e che dovevamo fare una specie di corsa all'ultimo sangue per accaparrarci un posto, voglio raccontarvi come si distrugge un'opera e la sua bella musica.
E' stata piu' una serata di cabaret, perche' appena uscito in scena il tenore, lo abbiamo ribattezzato Umberto Smaila, tanta la somiglianza, nella voce oltre che nel corpo. Era straniero, qualcuno puo' obiettare, ma allora Domingo?? Scenicamente si muoveva come una specie di gorilla, tanto che mentre Mimi' stava per morire, lui si e' gettato in ginocchio da lei...ma almeno a tre metri di distanza, in questo caso, e poi ha fatto dei saltelli a terra per raggiungere il letto!!
Abbiamo allora sperato in Mimi'...ed e' proprio vero che chi di speranza vive disperato muore!!
Il mio primo pensiero e' stato: " Questo non e' un soprano!". Aveva una voce scura, profonda, prendeva la rincorsa per arrivare agli acuti, i piano/pianissimo sconosciuti, e Maria Pia ha esclamato: "Ma canta come Mauro Mantovani!" (un nostro amico salesiano che ha una voce dolce e a volte cantilenante, ma ha il sole dentro!), e poi vibrava che sembrava intenta a fare i gargarismi per il mal di gola.
Abbiamo trovato sufficiente Marcello, il padrone di casa, Colline, brava Musetta, anche se un po' di potenza in piu' nella voce non ci sarebbe stata male. Unico appunto, scenicamente parlando, il momento comico scaturito dal fatto che avrebbe dovuto concludere l'aria che cantava mettendo il bicchiere di champagne in mano a Marcello...e non trovava la mano, quindi ha fatto almeno due tentativi prima di riuscire, con un effetto esilarante!
Bravissimo invece (e ci voleva!) Schaunard. Insomma, per tutta la serata ci siamo divertite a sparlare di questo e quello, ad inorridire per gli acuti mal riusciti, alcuni fuori tempo, l'orchestra che copriva le voci nei duetti, ma anche quando in scena erano in quattro o cinque a cantare....
La cosa incredibile erano i commenti estasiati di alcuni spettatori dietro di noi, bella la scenografia, bravo qua, bravo la, che voci... hanno ragione gli antichi: de gustibus non disputandum est.
Siamo uscite allegre per avere assistito ad un'opera buffa, senza saperlo, con buona pace di Puccini che sicuramente si rigirava nella tomba!
p.s.E meno male che era gratis!
lunedì 12 novembre 2007
Concerto al Quirinale
Ieri ho trascorso una giornata bellissima, condita da due esperienze di musica totalmente diverse, ma ugualmente ineteressanti. La mia amica Elisabeth e' venuta a Roma da Napoli e per l'occasione le ho proposto di visitare il Quirinale ed assistere al concerto che si svolge nella Cappella Paolina, trasmesso anche da Radio Tre. E' stata una bellissima esperienza, ho potuto ascoltare autori che non conoscevo, o molto poco, quali Galuppi, Clementi, Cherubini, Scarlatti, ma soprattutto, oltre al bravissimo pianista, ho potuto apprezzare il concerto grazie alle introduzioni di Stefano Catucci, che poi ho scoperto oggi essere docente di estetica all'Universita' di Camerino. E' riuscito a darci delle buone chiavi di ascolto, cultura in abbondanza, ma il tutto con una sempicita' e leggerezza che mi hanno colpito.In serata invece, festa di San Martino a casa di Pietro, dove alcuni amici pugliesi hanno accennato dei brani di pizzica rivisitata, con mandolino, chitarra e tamburello. Purtroppo l'inquilina del piano di sotto non ha gradito altrettanto ed il mini concerto e' stato interrotto! La morale della favola: spaziare!!
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