Eduart.Un emigrante, un albanese in Grecia, alla ricerca del suo sogno. Un sogno che diventa incubo, lo trascina al fondo del fondo. Poi il carcere, che pero' diventa strumento di redenzione attraverso l'incontro con un dottore tedesco, prigioniero anche lui. Un incontro non banale,una trattazione mai scontata.
La cosa piu' impressionante di questo film e' sapere che e' una storia reale, raccontata alla regista Angeliki Antoniou dal vero protagonista.
Presentato al MedFilmFestival, nonostante l'ora tarda (la proiezione, prevista alle 2230, e' iniziata alle 2300), e' riuscito a colpirmi, sia per il contenuto che per la regia, le riprese.
Non ti affezioni al protagonista, non tifi per lui, se non alla fine, quando riesce a ritrovare la sua umanita' e va a costituirsi. Non voglio raccontarvi la trama, e' un film da vedere, e' un film sul senso di colpa, che come ha detto la regista, e' ormai qualcosa di sconosciuto alla nostra societa'.
Un film su cui riflettere, con una cocente attinenza alle emergenze della nostra societa', con un grande ritmo. Non so sinceramente se uscira' mai nelle sale italiane, ma forse in qualche cineclub avrete speranze di scovarlo.
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