Devo assolutamente raccontarvi cosa mi e' successo ieri sera. Con la mia co-fondatrice del Club La Nicchia, la mitica Maria Pia, siamo andate a vedere la Boheme all'auditorium della Conciliazione, avendo ricevuto i biglietti in omaggio da un amico che cantava nel coro.
Tralasciando di raccontarvi la disorganizzazione, per cui ci hanno fatto fare un'ora e mezza di fila per dirci che non c'erano biglietti stampati per gli ingressi omaggio e che dovevamo fare una specie di corsa all'ultimo sangue per accaparrarci un posto, voglio raccontarvi come si distrugge un'opera e la sua bella musica.
E' stata piu' una serata di cabaret, perche' appena uscito in scena il tenore, lo abbiamo ribattezzato Umberto Smaila, tanta la somiglianza, nella voce oltre che nel corpo. Era straniero, qualcuno puo' obiettare, ma allora Domingo?? Scenicamente si muoveva come una specie di gorilla, tanto che mentre Mimi' stava per morire, lui si e' gettato in ginocchio da lei...ma almeno a tre metri di distanza, in questo caso, e poi ha fatto dei saltelli a terra per raggiungere il letto!!
Abbiamo allora sperato in Mimi'...ed e' proprio vero che chi di speranza vive disperato muore!!
Il mio primo pensiero e' stato: " Questo non e' un soprano!". Aveva una voce scura, profonda, prendeva la rincorsa per arrivare agli acuti, i piano/pianissimo sconosciuti, e Maria Pia ha esclamato: "Ma canta come Mauro Mantovani!" (un nostro amico salesiano che ha una voce dolce e a volte cantilenante, ma ha il sole dentro!), e poi vibrava che sembrava intenta a fare i gargarismi per il mal di gola.
Abbiamo trovato sufficiente Marcello, il padrone di casa, Colline, brava Musetta, anche se un po' di potenza in piu' nella voce non ci sarebbe stata male. Unico appunto, scenicamente parlando, il momento comico scaturito dal fatto che avrebbe dovuto concludere l'aria che cantava mettendo il bicchiere di champagne in mano a Marcello...e non trovava la mano, quindi ha fatto almeno due tentativi prima di riuscire, con un effetto esilarante!
Bravissimo invece (e ci voleva!) Schaunard. Insomma, per tutta la serata ci siamo divertite a sparlare di questo e quello, ad inorridire per gli acuti mal riusciti, alcuni fuori tempo, l'orchestra che copriva le voci nei duetti, ma anche quando in scena erano in quattro o cinque a cantare....
La cosa incredibile erano i commenti estasiati di alcuni spettatori dietro di noi, bella la scenografia, bravo qua, bravo la, che voci... hanno ragione gli antichi: de gustibus non disputandum est.
Siamo uscite allegre per avere assistito ad un'opera buffa, senza saperlo, con buona pace di Puccini che sicuramente si rigirava nella tomba!
p.s.E meno male che era gratis!
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