La Nicchia della Poesia (letta, piaciuta, condivisa!!)

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una temoesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mau amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento
(Alda Merini)

domenica 7 dicembre 2008

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo è stato organizzato un bellissimo concerto ai Musei Capitolini, e precisamente nell'esedra di Marco Aurelio. Io c'ero.
Non vi dico la suggestione del luogo, con le grandi pareti di vetro a lasciar scoperto e visibile l'esterno, il palazzo, gli alberi, il cielo, e le statue dell'interno, grandi, maestose, quasi spaventose nelle proiezioni delle loro ombre. Innestato su questo scenario il concerto eseguito dal maestro Miguel Angel Estrella, grande pianista argentino ma soprattutto grande uomo. Non e' un caso che il concerto vedesse la sua presenza, per la sua tragica storia personale di negazione dei diritti dell'Uomo, e per la sua continua battaglia per la realizzazione della pace e dei diritti nel mondo.
Mi ha travolto con la scelta dei brani, che ha spiegato a voce prima di esgeuirli, in un momento magico in cui pur parlando solo spagnolo era comprensibile a chiunque fosse in quella sala ( e non certo perche' lo spagnolo e' simile all'Italiano!) e che sono introdotti così nel programma:
"Musiche limpide, di metrica cristallina, semplice omaggio" riferendosi ai brani di Bach (che torna e ritorna alla miei orecchie nei modi piu' svariati, dal film Il silenzio prima di Bach visto al Farnese, all'intervista impossibile che Vinicio Capossela ha fatto a Bach impersonato dal pianista Ramin Bahrami), "Musiche di sogni, di ribellione, di amore e di morte....di pace,uan suite del romanticismo" riferendosi ai notturni di Faure', di Chopin, alle romanze di Mendelssohn che ha poi eseguito in un crescendo di emozioni.
Alla fine del concerto era come se mi svegliassi da un lungo sonno, ho dovuto quasi prendere coscienza di dove mi trovassi, talmente mi ero fatta trasportare dalle emozioni e dalle evoluzioni dei miei pensieri seguendo le sollecitazioni della musica, delle immagini che avevo davanti, delle senzazioni che avevo dentro e che aveva dentro Estrella, e che venivano tutte fuori nel momento in cui le sue dita pigiavano i tasti del pianoforte.
Un grande artista, un grande uom, una grande serata.
Elena

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