La Nicchia della Poesia (letta, piaciuta, condivisa!!)

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una temoesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mau amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento
(Alda Merini)

lunedì 1 dicembre 2008

Tempo d'Avvento

Avvento: aspettiamo la nascita di Gesu', se qualcuno riesce ancora a ricordare che questo e' il motivo per cui a Natale e' festa.
L'attesa e' una bella esperienza, e nonostante il risultato, e' forse la parte piu' bella delle nostre esperienze. Se il risultato e' positivo, quello che ricorderemo e' la trepidazione dell'attesa, che si ammantera' di un'aura positiva visto il risultato. Se la nostra attesa invece non ha buon esito, perderemo quella speranza, quella trepidazione, quella tensione,tutta positiva, che ci aveva accompagnato fino a quel momento, perche' abbiamo in mano la realta', magari triste, e non piu' passibile di essere sognata, agognata, immaginata.
Beh, niente male dopo quasi un mese di silenzio, non vi pare? Sono andata a riflettere nei meandri della caoticita' delle giornate, degli impegni che si accavallano, della rincorsa di se stessi, tanto che ho letto poco,rispetto ai miei ritmi, e corso tanto nelle giornate che ho trascorso, tra mille pratiche, il lavoro, burocrazia e...
Non ho quindi un libro da recensire (sono oltre la meta', ma aspetto a parlarvene), film si, perche' anche se meno di quanto avrei voluto (ho perso una retrospettiva di cinema francese al Farnese, imperdonabile! tanto che Fabio, il direttore del cinema, mi ha scritto chiedendo conto della mia assenza - in termini bonari, chiaro-).
Ho visto "Parigi", una commedia ben fatta, un film francese che sembra quasi italiano, con ritmo, la citta' come protagonista,tanto che ti viene voglia di tornare a visitarla, i sentimenti, senza eccessi, con rigore, ma senza pedanteria, l'ironia, le sane e belle risate per tante scene divertenti, prima fra tutti la seduta psicanaltica del professore, sua prima volta. Un film da rivedere a casa in quelle serate in cui si vuole stare comodi in qualcosa di caldo, bello, gia' conosciuto.
Ho visto Mamma mia, con tutta la sua travolgente spensieratezza, le musiche, i balli. Unica nota stonata: al cinema non si puo' ne' cantare ne' ballare, almeno non tra il pubblico in sala!! Sa noleggiare per quelle serate in cui ci si vuole scaricare cantanto e ballando, lasciandosi travolgere dalla musica. Meglio lasciar perdere il discorso sulla trama, intreccio narrativo etc...tutto fatto (e forzato) per dare un minimo senso alla canzone successiva!!
Ho visto The burning plain: intenso, profondo, scene di grande respiro con una bellissima fotografia, lo spessore psicologico dei dettagli, delle inquadrature, su un racconto fatto in modo direi concentrico, con storie che seguono il proprio solco, ma che trovano alla fine una composizione nel centro del cerchio che le racchiude. Il mondo o la propria vita visti da dietro una finestra, a fare da cornice, campi sterminati da disinfestare, visti in volo, o scogliere a picco su un marre burrascoso, quello dei sentimenti forti, dei sensi di colpa, della rabbia, del dolore che ti segna a fondo, ti lacera, ti brucia. Gli uccelli che si librano in volo, a stormi, solitari, arrostiti su un fuoco, uccisi da una fionda. Le ferite che guariscono, quelle che sanguinano, quelle che bruciano ma servono per ricordare. Da vedere.
Buon avvento a tutti!! Elena

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