Dalla vostra inviata alla Festa del Cinema
Roma, 25 Ottobre
Quarto appuntamento con la Festa del Cinema, per un film americano, con regista irlandese, e cioe' il Terry George che noi conosciamo per "Hotel Rwanda" e la sceneggiatura di Nel nome del Padre.Il film e' molto drammatico, l'evento che da' inzio al film e' la morte di un bambino, investito da un pirata della strada che non si ferma dopo averlo ucciso.La storia e' poi tutta imperniata sulle due figure maschili del padre del bambino morto ed il pirata, che per una causalita' tutta americana, diventa il suo avvocato, oltre ad essere l'ex-marito dell'insegnante di musica del figlio morto (ad un certo punto pensavo che alla fine avrebbero scoperto di essere fratelli separati alla nascita!).Il regista e' riuscito a creare una certa suspence,il film non e' noioso, ha un certo ritmo, e la cosa interessante e' vedere le due facce di una stessarealta',la rabbia e la violenza che crescono nel padre in cerca di una giustizia fai da te, e il rimorso e la paura che attanagliano il pirata, facendolo altalenare tra il tenativo di costituirsi e il creare un castellodi bugie dietro cui difendersi.Terry George,rispondendo alla domanda sul perche' avesse scelto gli Stati Uniti come luogo di ambientazione, ha dato una chiave di letturainteressante, ponendo il padre del bambino come simbolo dell'America ferita dopo l'11 settembre, che ragisce con violenza alle ferite facendo guerra atutti quelli che, in qualche modo,individua come nemici.Posso dire che e' un film senza infamia e senza lode, con bravi attori, ben girato, ma non mi ha entusiasmato, e, dovendo fare una scelta al cinema, sipuo' anche perdere.
Stasera la vostra inviata osserva un giorno di riposo, ma tornero' lunedi' con le recensioni degli altri due film della mia Festa in programma per sabato.
Un saluto dalla vostra inviata Elena
lunedì 29 ottobre 2007
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