Dalla vostra inviata alla Festa del Cinema di Roma
Roma – 27 Ottobre 2007
Purtroppo tutte le cose belle finiscono,ed anche la mia settimana da critica cinematografica autoproclamatsi tale giunge al termine. Sabato sera ho assistito a due proiezioni, “L’abbuffata”, film italiano di Mimmo Calopresti, e “Juno”, il film americano che ha vinto il premio Marco Aurelio come miglior film.
La serata e’ stata davvero gradevole, perche’ ho assistito alla proiezione di due belle commedie, che mi hanno fatto ridere e sorridere.
Il film di Calopresti e’ stata davvero una sorpresa. Non scordero’ mai il commento disgustato di una collega che avevo convinto a venire con me a vedere il suo precedente lavoro, “La felicita’ non costa niente”. La rivedo ancora ripetere per strada, rivolta ipoteticamente al regista, piu’ o meno queste parole:” Per te la felicita’ non costera’ niente, a me costa anche il biglietto che ho pagato per il tuo film e che rimpiango!!”.
Il film e’ fresco, vivace, molto ironico e autoironico se il regista, che e’ anche uno degli attori, fa dire ad uno dei personaggi:”Il cinema di oggi non va perche’ c’e’ confusione, e’ un cinema in cui gli attori vogliono fare i registi, i registi gli attori, i costumisti i produttori e gli sceneggiatori i truccatori!!”
Le tematiche potrebbero sembrare un po’ scontate, perche’ e’ la storia di tre ragazzi di Diamante, che vorrebbero realizzare un film, si affidano ad un maestro come Abatantuono, regista in crisi rifugiatosi in Calabria da qualche anno, vanno a Roma a cercare un po’ ingenuamente il loro attore protagonista, e lo trovano fortuitamente in Depardieu. Ma il clima che si respira e’ quello di personaggi che vivono la loro inquietudine, i loro sogni, i loro problemi con quel tocco di ironia che permette loro di non prendersi troppo sul serio (e quando lo fanno solo oltremodo ridicoli), rendendo il film davvero gradevole.
Magnifica la grande scena corale dell’abbuffata, con gli stereotipi, mai tanto reali, delle mamme e nonne del sud che pensano in qualunque momento, bello a brutto, a far mangiare i loro congiunti e chiunque sia presente, superando allegramente il confine del ridicolo e quello di un sano e normale apporto calorico!! Un film da assaporare, che lascia il sorriso sulle labbra.
La definizione data dal programma della Festa diceva di “Juno” :commedia irriverente!
Non poteva esservi definzione piu’ calzante. E’ davvero difficile per me assistere ad un film e trovarmi a ridere di cuore insieme agli altri spettatori della sala, quelle sane risate di gusto, generate in questo caso, da dialoghi intelligenti, ironici, spiazzanti.
C’e’ un grande ritmo nel film, e scene in cui ti viene voglia di applaudire a scena aperta agli insulti che il personaggio di turno riversa, a ragione, sulla vittima di turno, una sorta di terapia collettiva di sfogo della rabbia!
Tutti i modelli americani sulla famiglia, il rapporto di coppia, l’amore nelle sue piu’ svariate declinazioni, sono analizzati con un’umorismo mai banale, ed il film riesce a regalare anche momenti di tenerezza e sorpresa, e perche’ no, a suscitare alcune riflessioni sulla societa’ odierna, sui giovani che fanno gli adulti, gli adulti che rimangono bambini, le famiglie ormai localizzate secondo una geografia creativa. Consiglio vivamente a tutti di vedere questo film, con qualche riserva per i papa’ di ragazze sedicenni!!
lunedì 29 ottobre 2007
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