La Nicchia della Poesia (letta, piaciuta, condivisa!!)

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una temoesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mau amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento
(Alda Merini)

domenica 10 febbraio 2008

Cous Cous & Brahms

Dobbiamo digerirlo. Questo il commento fatto dopo aver visto Cous Cous, domenica scorsa, e non solo per l'ovvio rimando al titolo e alla ben nota (e apprezzata, ndr) pietanza, ma perche' e' un film che ha tanti sottotesti, letture che vanno oltre il film e l'impressione iniziale che se ne puo' avere appena visto. Soprattutto perche' il film e' talmente reale e realistico che a tratti, anche piuttosto lunghi, e' esasperante, come lo e' la vita vera in certe occasioni, solo che siamo abituati, a volte, ad un cinema che smorza i toni, edulcora, estetizza. In cous cous non c'e' abbellimento, orpello, e l'emblema di questa scelta stilistica e' l'espressione sul viso del protagonista, che non accenna un sorriso neanche ad un passo dal sogno, dal suo sogno, dalla sua realizzazione. Forse perche' sa che la vita e' amara, che non ci sara' l'happy end, che la realta' e' un altra e nella realta' non c'e' spazio per i sogni, anche se ci si illude e si continua a correre dietro qualcosa anche se e' evidente che non si riuscira' a raggiungerlo, a prenderlo. Forse perche' si continua ad essere estranei anche quando non si e' piu' stranieri, almeno sulla carta, e nonostante i sorrisi e le apparenze, le distanze e le barriere costruite per mantenerle esistono e continueranno ad esistere. Ognuno cerchera' di raccontarsi la cruda verita' come vuole, una lo chiamera' malocchio, l'altra ingiustizia. Ma questo Cous Cous rimarra' indigesto a chi guarda un po' piu' a fondo. Un film interessante, anche se duro, se siete abituati a film di nicchia, un film da evitare se amate il cinema americano e le sue favole (non tutto,ovviamente)!
Un breve cenno anche al concerto a cui ho assistito oggi, all'Auditorium, uno splendido Brahms, sinfonie 3 e 4, con la passionale direzione del maestro Pappano e l'Orchestra Santa Cecilia.
Ogni volta che ascolto la sinfonia n.3 di Brahms lacrime di emozione salgono ai miei occhi, specialmente il primo e il terzo movimento. Uno splendido concerto, anche la sinfonia n.4 e' stata eseguita magnificamente e mi sono lasciata trasportare talmente tanto che la mia mente ha vagato sulla scia dell note, ad un certo punto viaggiavo con i miei pensieri, e solo la fine dell'esecuzione mi ha riportato al luogo e al tempo in cui ero. La musica, quella bella, quella che mi piace, ha un effeto catartico su di me, e mi piace lasciarmi avvolgere dalle sensazioni e dalle emozioni che riesce a suscitare. La Sala Santa Cecilia era gremita, e gli scroscianti applausi alla fine non hanno fatto che accrescere la mia emozione. Non so se ve l'ho gia' raccontato, ma gli applausi,quelli veri, forti e sentiti, fanno si che le lacrime riempiano i miei occhi e non riesca a trattenerle. Sono lacrime di emozione, ma badate bene, anche se non sono d'accordo con gli applausi, le lacrime arrivano comunque....non dite che sono strana, sono di nicchia!!!

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