La Nicchia della Poesia (letta, piaciuta, condivisa!!)

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una temoesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mau amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento
(Alda Merini)

domenica 15 giugno 2008

In tutti i sensi come l'amore

E' il titolo del libro di Simona Vinci che ho finito di leggere oggi. Un libro di racconti. Un libro con una scrittura contemporanea, che porta con se' anche i drammi della nostra modernita', senza farne pero' l'oggetto dello scrivere. Racconti spiazzanti ma senza volonta' di sensazionalismo, solamente (e scusate se e' poco!) la voce di diversi punti di vista, di attori, spettatori, vittime o carnefici delle proprie esistenze, con un protagonista trasversale: il corpo e i sensi, i famosi 5 sensi. Diverso in ogni racconto, intenso, profondo, e' un libro non convenzionale, scritto benissimo. Il mio preferito: Letteracol silenzio. Ne riporto alcuni passi.
"(...) Vorrei scriverti una lunga lettera che ti tenesse compagnia per molti giorni, una lettera da chiudere e da riaprire come un carillon e che continuasse a suonare a lungo. E ogni volta in modo diverso.
Ci saranno dentro i giorni e le notti che abbiamo passato insieme, tutti i posti in cui siamo stati, le emozioni che ho sentito. Come se ti stessi parlando, ma senza dirti niente di preciso. Non ho paura che tu possa perdertici dentro.
Voglio ricordare. E aiutare te a entrare dentro i miei ricordi perche' diventino anche tuoi. Perche' tu possa avvolgerteli attorno e scaldarti al loro fuoco.
(...) Mi sento come se mi stessi dissolvendo.
In silenzio.
Un silenzio concentrato e fluido. Come acqua sapiente che si accomoda sulla pelle scivolando e seguendo le curve.
Quel preciso, esatto silenzio che assomiglia all'amore."

sabato 14 giugno 2008

Tra novita' e classico

Ci siamo lasciati con un cesto di libri e di film, e ci ritroviamo con un nuovo carico. Lo scorso fine settimana e' stato davvero intenso dal punto di vista del noleggio film, anche perche' io ed Harry utilizziamo la stessa tessera per la videoteca, e senza metterci d'accordo noleggiamo film negli stessi giorni, tanto che i gestori della videoteca ci chiedono sempre, un po' sbalorditi: ma non ne ha presi gia' altri due? E noi (ma piu' spesso capita ad Harry), con un'interpretazione da Oscar, rispondiamo: si, si, e' vero, ma abbiamo deciso di prenderne altri!Comunque, sempre per caso, lui aveva noleggiato il film The Jane Austen Bookclub, io Becoming Jane, sulla vita, appunto, di Jane Austen. E la mia domenica e' stata dunque a lei dedicata attraverso la visione di questi due film. Jane Austen e i suoi libri sono in un angolo del mio cuore, ed il solo evocare i suo romanzi mi fa sentire sulle labbra quel sapore, quel godimento, quella sensazione di benessere che ho provato leggendoli. Pertanto, il mio giudizio sui film non puo' essere obiettivo. Certo,mi sono piaciuti, ma sarebbe arduo per me decifrare se il merito e' dell'argomento o del modo in cui il film e' stato fatto. O forse sia per l'una che per l'altra cosa. Becoming Jane rientra in quel genere dei film della BBC, in costume, che rappresentano la societa' inglese dell'Ottocento, e che tanto mi piacciono. The Jane Austen bookclub racconta storie di donne e di uomini, alla luce dei romanzi della scrittrice tanto amata. E' una commedia delicata, fatta bene, romantica, insomma...alla Jane Austen. Dopo aver visto questi due film mi e' venuta una voglia irrefrenabile di rileggere tutti i suoi romanzi...e forse pian piano lo faro'!!
Invece ho inizato a leggere la raccolta di racconti "In tutti i sensi come l'amore" di Simona Vinci, ma ve ne parlero' a lettura ultimata. Mi e' piaciuto il modo in cui questo libro mi e' arrivato. Ne ho sentito parlare per la prima volta leggendo il sito di Carlo Lucarelli e i suoi consigli di letture. E l'ho quindi messo in lista nel mio taccuino dei libri da leggere. Poi, in fila al Teatro Argentina per ascoltare Lucarelli, conosco una ragazza,Arabella, ed iniziamo a parlare di libri, e lei, tra i milioni di libri che esistono, mi dice: ti consiglio i racconti di Simona Vinci...senza commento! il libro era nella mie mani dopo due giorni. A proposito di libri, giovedi' sera sono tornata a Massenzio, al festival delle letterature. Gia' la cornice vale l'attesa che abbiamo fatto, io e Rosanna. Era la serata degli autori emergenti, c'era Paolo Giordano, caso letterario di quest'anno con il suo "La solitudine dei numeri primi" ed un auotre americano, Block, con "Io non ricordo".
La serata e' stata speciale, a leggere prima Sonia Bergamasco, e poi Fabrizio Gifuni, che secondo me dovrebbe essere preso in pianta stabile come lettore per questo festival: a dir poco fantastico, renderebbe bello anche un testo insulso, figuriamoci uno ben scritto, come quello che aveva in mano! E poi la sua recitazione non sovrasta, non si impone distraendo dalle parole, ma e' al loro servizio, le esalta, riesce a dare loro il colore che avrebbero se fossero dipinte...si capisce che mi e' piaciuto molto, vero??
Devo dire che anche i testi inediti,letti dagli stessi autori, sono stati davvero belli, intensi, mi sono addirittura commossa ad ascoltare alcune frasi dell'autore americano, avevo le lacrime agli occhi... bello, bello, bello, evviva il festival delle letterature! E' stata una serata magica, anche di incontri, ho rivisto Arabella, ho incontrato,mi pare si chiami Francesca, che avevo conosciuto qualche mese fa alla presentazione del libro di Lucarelli alla Feltrinelli, perche' seduta accanto a me, ho visto da lontano Raffaele, un amico di Claudio, anche se sono rimasta convinta fino ad oggi che si chiamasse Gabriele (ma sempre di un arcangelo si tratta!), un attore di Un posto al sole, tale ...non ricordo il nome, comunque il biondino, e poi mi da' sempre tanto piacere vedere tanta bella gente, di tutte le eta' (c'era accanto a me una vecchietta tutta bianca in testa, ma cosi' elegante e compita!!) che esce di casa per andare al Festival delle letterature, ad ascoltare parole sotto le stelle, con lo scenario della basilica di Massenzio. Vi sembrero' patetica ma queste cose mi emozionano!!
Ora basta, ieri sera ho visto un film al cinema, ma visto che stasera ce n'e' un altro in programma, ve ne parlero' nel prossimo post. Baci baci baci Elena

sabato 7 giugno 2008

Un cesto pieno di libri e film

Quante volte capita di incontrare la persona giusta? Once, e' il titolo del film che ho visto martedi, una garanzia, visto che era stato premiato al Sundance festival e che era in programmazione all'Eden. Un film romantico ma non mieloso, delicato, pieno di musica, di ballate suonate alla chitarra, di duetti tra i due protagonisti che attraverso la passione in comune per la musica si scoprono, si innamorano ma....non racconto altro altrimenti perdereste il gusto del film, che vi consiglio di vedere se volete passare una bella serata, farvi qualche risata, volare un po' con la mente e il cuore a ritmo di musica.
Ma la cosa piu' sorprendente e' scoprire che per una volta e' successo nella realta' quello che nel film non e' accaduto. E su questa misteriosa frase, vi lascio in sospeso in modo che possiate arrivare in tempo al cinema!!
La scorsa settimana, dal punto di vista letterario, e' stata la volta di Amos Oz. Lo inseguivo da tempo, e poi avevo comprato il suo romanzo "Non dire notte" in occasione degli sconti Feltrinelli.
Inizialmente ho fatto un po' fatica nella lettura, poi ho conosciuto meglio i protagonisti e mi sono appassionata un po' di piu', anche se proprio la scelta del racconto, del suo arco temporale forse e' l'ostacolo inziale.Lo stile,in cui i due protagonisti, Noa e Theo, una coppia, raccontano entrambi la stessa storia, ognuno dal suo punto di vista, e' una delle cose piu' interessanti del libro, anche se in un certo senso la donna protagonista sembra un po' isterica, come forse le donne sanno essere in molti casi. E proprio l'arco temporale ristretto, con dei flash back sul passato, fa si che all'inizio la sensazione sia quella di spiare i due troppo da vicino, con immagini sfocate, poi, andando avanti con la lettura, il quadro prende una sua forma. Non mi ha entusiasmato ma mi ha incuriosito, niente male per un libro, no?
A ruota ho poi letto "Il bambino di Noe'", un altro piccolo e delizioso (anche se questa parola e' abusata, e sembra un po' una presa in giro, come succede quando si dice "carino") racconto di Eric Emmanuel Schmitt. La capacita' di questo scrittore, almeno per i due primi racconti che ho letto, cioe' questo ed Oscar e la dama in rosa, e' quella di saper davvero raccontare la realta' attraverso gli occhi dei bambini, con il loro mondo, le loro fantasie, la loro distorta visione. In tutto cio', come delle pennellate, arrivano riflessioni profonde su temi alti, Dio, L'amore, l'etica, ma il tutto sempre con tale semplicita' ed efficacia che sembra di volare comodi distesi su una nuvoletta alla ricerca dei grandi sistemi...
E nel frattempo, ho fatto un recupero film tra ieri sera ed oggi pomeriggio, nel senso che ho noleggiato film che non ero riuscita a vedere al cinema. Ieri sera e' stata la volta di Mein Fuhrer - La veramente vera verita' su Adolf Hitler. Il film e' di Dani Levy, di cui avevo gia' vosto Zucher-come diventare ebreo in 7 giorni. Lo stile e' analogo, l'ironia l'ingrediente principale, un racconto un po' surreale di un professore ebreo che diventa pseudopsicanalista di Hitler nell'intento di prepararlo al suo discorso di Capodanno, nel 1945, con il Reich al tracollo. L'idea e' brillante, lo scopo altrettanto, come viene detto nei titoli di coda, perche' non si riesce davvero a capire come possano gli essere umani arrivare a tali aberrazioni, anche se quello che manca al film e' un certo ritmo, che caratterizza questo genere di film, di solito,(Train de Vie, La vita e' bella, per esempio), dove attraverso l'ironia o la poesia si raccontano le grandi tragedie dell'umanita'.
Comunque riuscito nella ridicolazzione delle gerarchie tedesche, e nell'ennessimo ma mai superfluo tentativo di ricordare e far riflettere perche' certe cose non accadano mai piu'....
Oggi invece ho visto " Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino. Era da tanto che volevo vederlo, e mi sono decisa a prenderlo prima di andare a vedere al cinema il nuovo film di Sorrentino, " Il Divo", quello su Andreotti, per intenderci.
Beh, mi auguro che in qualche retrospettiva venga riproposto perche' merita davvero di essere visto al cinema. L'ho trovato cosi' elegante, raffinato, con dei tempi perfetti (un occhio disattento potra' giudicarli lenti, ma non lo sono per quel tipo di narrazione), una fotografia strepitosa per cui mi sono esaltata in diversi momenti...un film d'autore, come di dice, mi ha dato la sensazione che uno puo' provare quando maneggia una stoffa pregiata, dove la qualita' si riconosce al tatto, oltre che alla vista.
Credo di essermi dilungata abbastanza, ora vi lascio non senza dimenticare che oggi e' il compleanno di Tommaso!! Tanti auguri!! Elena

lunedì 2 giugno 2008

Gomorra

Domenica 25 maggio e' stata la voltqa di Gomorra, il film di Matteo Garrone che tanto scalpore ha sucitato a Cannes. Lo avrei visto comunque, anche perche' ho letto il libro e m'incuriosiva vedere come era stato realizzato il film. Sono uscita dal cinema contenta di aver visto un film bellissimo, nel senso piu' strettamente cinematografico del termine. Mi e' piaciuta moltissimo la regia, le inquadrature che diventavano didascalie per chi voleva coglierle, la colonna sonora, il ritmo interno del film, l'alternarsi delle storie e dei personaggi. Bello dal punto di vista estetico, agghiacciante per quello che racconta, ma come del resto lo e' stato il libro: senza speranza.
Ieri sera, ovviamente in seconda seratan inoltrata, hanno trasmesos su rete4 il mio tanto amato "Ogni cosa e' illuminata". Ne ho rivisto volentieri, per l'ennesima volta (anche perche' possiedo il dvd), almeno la meta'. Baci, a presto!! Elena