Quante volte capita di incontrare la persona giusta? Once, e' il titolo del film che ho visto martedi, una garanzia, visto che era stato premiato al Sundance festival e che era in programmazione all'Eden. Un film romantico ma non mieloso, delicato, pieno di musica, di ballate suonate alla chitarra, di duetti tra i due protagonisti che attraverso la passione in comune per la musica si scoprono, si innamorano ma....non racconto altro altrimenti perdereste il gusto del film, che vi consiglio di vedere se volete passare una bella serata, farvi qualche risata, volare un po' con la mente e il cuore a ritmo di musica.
Ma la cosa piu' sorprendente e' scoprire che per una volta e' successo nella realta' quello che nel film non e' accaduto. E su questa misteriosa frase, vi lascio in sospeso in modo che possiate arrivare in tempo al cinema!!
La scorsa settimana, dal punto di vista letterario, e' stata la volta di Amos Oz. Lo inseguivo da tempo, e poi avevo comprato il suo romanzo "Non dire notte" in occasione degli sconti Feltrinelli.
Inizialmente ho fatto un po' fatica nella lettura, poi ho conosciuto meglio i protagonisti e mi sono appassionata un po' di piu', anche se proprio la scelta del racconto, del suo arco temporale forse e' l'ostacolo inziale.Lo stile,in cui i due protagonisti, Noa e Theo, una coppia, raccontano entrambi la stessa storia, ognuno dal suo punto di vista, e' una delle cose piu' interessanti del libro, anche se in un certo senso la donna protagonista sembra un po' isterica, come forse le donne sanno essere in molti casi. E proprio l'arco temporale ristretto, con dei flash back sul passato, fa si che all'inizio la sensazione sia quella di spiare i due troppo da vicino, con immagini sfocate, poi, andando avanti con la lettura, il quadro prende una sua forma. Non mi ha entusiasmato ma mi ha incuriosito, niente male per un libro, no?
A ruota ho poi letto "Il bambino di Noe'", un altro piccolo e delizioso (anche se questa parola e' abusata, e sembra un po' una presa in giro, come succede quando si dice "carino") racconto di Eric Emmanuel Schmitt. La capacita' di questo scrittore, almeno per i due primi racconti che ho letto, cioe' questo ed Oscar e la dama in rosa, e' quella di saper davvero raccontare la realta' attraverso gli occhi dei bambini, con il loro mondo, le loro fantasie, la loro distorta visione. In tutto cio', come delle pennellate, arrivano riflessioni profonde su temi alti, Dio, L'amore, l'etica, ma il tutto sempre con tale semplicita' ed efficacia che sembra di volare comodi distesi su una nuvoletta alla ricerca dei grandi sistemi...
E nel frattempo, ho fatto un recupero film tra ieri sera ed oggi pomeriggio, nel senso che ho noleggiato film che non ero riuscita a vedere al cinema. Ieri sera e' stata la volta di Mein Fuhrer - La veramente vera verita' su Adolf Hitler. Il film e' di Dani Levy, di cui avevo gia' vosto Zucher-come diventare ebreo in 7 giorni. Lo stile e' analogo, l'ironia l'ingrediente principale, un racconto un po' surreale di un professore ebreo che diventa pseudopsicanalista di Hitler nell'intento di prepararlo al suo discorso di Capodanno, nel 1945, con il Reich al tracollo. L'idea e' brillante, lo scopo altrettanto, come viene detto nei titoli di coda, perche' non si riesce davvero a capire come possano gli essere umani arrivare a tali aberrazioni, anche se quello che manca al film e' un certo ritmo, che caratterizza questo genere di film, di solito,(Train de Vie, La vita e' bella, per esempio), dove attraverso l'ironia o la poesia si raccontano le grandi tragedie dell'umanita'.
Comunque riuscito nella ridicolazzione delle gerarchie tedesche, e nell'ennessimo ma mai superfluo tentativo di ricordare e far riflettere perche' certe cose non accadano mai piu'....
Oggi invece ho visto " Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino. Era da tanto che volevo vederlo, e mi sono decisa a prenderlo prima di andare a vedere al cinema il nuovo film di Sorrentino, " Il Divo", quello su Andreotti, per intenderci.
Beh, mi auguro che in qualche retrospettiva venga riproposto perche' merita davvero di essere visto al cinema. L'ho trovato cosi' elegante, raffinato, con dei tempi perfetti (un occhio disattento potra' giudicarli lenti, ma non lo sono per quel tipo di narrazione), una fotografia strepitosa per cui mi sono esaltata in diversi momenti...un film d'autore, come di dice, mi ha dato la sensazione che uno puo' provare quando maneggia una stoffa pregiata, dove la qualita' si riconosce al tatto, oltre che alla vista.
Credo di essermi dilungata abbastanza, ora vi lascio non senza dimenticare che oggi e' il compleanno di Tommaso!! Tanti auguri!! Elena
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