L'emozione vissuta ieri sera e' ancora viva e pertanto non posso che cominciare raccontandovi del bellissimo concerto a cui ho assistito ieri sera. Sto parlando del concerto di Paolo Fresu e Uri Craine, secondo appuntamento per me del Roma Jazz Festival, sempre nel mitico Parco della Musica. Una qualita' di altissimo livello, dei musicisti superbi, e la musica...al brano "Si dolce e' il tormento" di Monteverdi ero un fiume di lacrime dall'emozione!!! Che meraviglia, che musica, che esecuzione, che atmosfera! 10 su tutta la linea.
Finito il concerto io ed Ezio ci siamo letteralmente precipitati nel bookshop dell'Auditorium per acquistare i Cd, perche' non riuscivamo a pensare di poter concludere la serata senza riascoltare alcuni dei brani.
Appuntamento a lunedi' prossimo con Richard Galliano.
Passando ai libri, sono reduce dalla lettura dell'ultimo libro di Ammaniti (lo compro a scatola chiusa, mi piace troppo come scrive!). E' stato presentato come un libro meno cupo, diverso rispetto ai precedenti e lo e'.Non perche' manchino anche qui violenza e disastri vari, ma la chiave di lettura di tutto, dalla setta satanica alle morti violente, dalla caccia alla tigre ai rapimenti, e' l'ironia. Tutto e' scritto, avvolto, illuminato da un'ironia invadente, talvolta scontata, ma sempre efficace. Forse, ma e' anche ovvio, manca il pathos e il coinvolgimento rispetto alla storia, chiaramente legato al taglio narrativo scelto.
Scrittura e lettura lisce come l'olio.
Parlando di cinema, due gli ultimi film visti:Good morning, Aman e Gli abbracci spezzati.
Il primo film, italiano, opera prima di Claudio Noce, e' completamente diverso da quello che le critiche mi avevano fatto immaginare, sia come storia che come realizzazione. Non e' un film sull'integrazione, ma piuttosto un film sulla solitudine, e sull'incontro di solitudini. Il film e' girato in modo particolare, in quel tentativo dei nuovi registi di essere "contemporanei" attraverso le tecniche di ripresa e montaggio, a volte in maniera eccessiva, troppo caricata, diciamo un po' impressionisti nel toccare piu' temi e spunti, personaggi. In questo caso anche le storie sono portate al limite, estremizzate, con un effetto di fatica per lo spettatore.
Per Gli abbracci spezzati, e' raro che un film di Almodovar non mi piaccia, soprattutto da un punto di visita puramente estetico, prettamente cinematografico. Il suo modo di girare, le sue immagini, le sue scelte sono davvero belle, e anche questo film lo ha confermato, I pomodori e come vengono inquadrati sono da manuale!Quella che mi e' piaciuta di meno e' la storia, l'ho trovata un po' debole, ad un certo punto e' come se l'avsse buttata un po' li', tanto per raccordare il tutto e farla finita col film …ad esempio, avrei trovato grandioso se avesse fatto finire il film alla scena in cui la Cruz, nel film che il protagonista sta montanto, apre la porta e …fine…l'appendice finale e' un po' superflua, didascalica, cosi' come altre cose all'interno.
Insomma, ha costruito un'attesa, una suspense sulla storia e la sua evoluzione, che poi non ha portato a termine, almeno secondo me. Giudizio sintetico: Al di sotto delle aspettative e delle capacita' del regista.
Dopo questo pot pourri, vi lascio perche' corro alle prove del mio coro!Elenusia
mercoledì 25 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
Settimana di ferie
Ho trascorso una splendida settimana di ferie, incluso il giorno dle mio compleanno, lo scorso 6 Novembre.
Dove, vi chiederete? All'universita'. Ho fatto la studentessa a tempo pieno saltando di lezione in lezione e di ricevimento docenti in ricevimento. E' stato davvero bello trascorrere delle ore ad ascoltare la lezione su Pirandello, o sui rapporti tra gli stati europei dopo la seconda guerra mondiale, o sulle strategie da adottare per lanciare un prodotto...Le serate non sono state da meno, ho visto l'anteprima di Popieluzsko, il film Alza la testa alla presenza del cast e del regista, un bellissimo film marocchino, Le grand voyage, che ha inaugurato il MedFilm festival (e sapete che dei film vi daro' conto in recensioni piu' articolate) ma l'evento che piu' mi ha arricchito e' stato il meraviglioso concerto a cui ho assistito domenica sera, concerto inaugurale del Roma Jazz festival. Sto parlando di Stefano Bollani, questa volta in trio con il contabbassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund. E' stato piu' di un concerto, posso davvero dire che e' stata un'esperienza di vita. Non ho solo ascoltato, ma volato con la mente. Io ed Ezio, durante il primo brano, abbiamo istintivamente chiuso gli occhi, ma devo dire che per il resto del concerto non e' stato neanche necessario. Mi sono talmente immersa nella musica, e nei suoi percorsi, che pur avendo gli occhi aperti non ero presente in sala, se non con la mia parte corporea. Merito dell'elevatissima qualita' dei musicisti , dei percorsi suggeriti dalle note, dalla simpatia di Bollani, insomma tutto rendeva palese il fatto che non stavamo solo assistendo ad un concerto, c'era una palpabile partecipazione emotiva del pubblico,quasi un musicista in piu', e l'effetto e' stato straordinario. Le lacrime, di pura gioia ed emozione, hanno bagnato le mie guance per quasi tutta la durata del concerto.Che meraviglia!! Quando si dice che la musica parla al cuore....
Dove, vi chiederete? All'universita'. Ho fatto la studentessa a tempo pieno saltando di lezione in lezione e di ricevimento docenti in ricevimento. E' stato davvero bello trascorrere delle ore ad ascoltare la lezione su Pirandello, o sui rapporti tra gli stati europei dopo la seconda guerra mondiale, o sulle strategie da adottare per lanciare un prodotto...Le serate non sono state da meno, ho visto l'anteprima di Popieluzsko, il film Alza la testa alla presenza del cast e del regista, un bellissimo film marocchino, Le grand voyage, che ha inaugurato il MedFilm festival (e sapete che dei film vi daro' conto in recensioni piu' articolate) ma l'evento che piu' mi ha arricchito e' stato il meraviglioso concerto a cui ho assistito domenica sera, concerto inaugurale del Roma Jazz festival. Sto parlando di Stefano Bollani, questa volta in trio con il contabbassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund. E' stato piu' di un concerto, posso davvero dire che e' stata un'esperienza di vita. Non ho solo ascoltato, ma volato con la mente. Io ed Ezio, durante il primo brano, abbiamo istintivamente chiuso gli occhi, ma devo dire che per il resto del concerto non e' stato neanche necessario. Mi sono talmente immersa nella musica, e nei suoi percorsi, che pur avendo gli occhi aperti non ero presente in sala, se non con la mia parte corporea. Merito dell'elevatissima qualita' dei musicisti , dei percorsi suggeriti dalle note, dalla simpatia di Bollani, insomma tutto rendeva palese il fatto che non stavamo solo assistendo ad un concerto, c'era una palpabile partecipazione emotiva del pubblico,quasi un musicista in piu', e l'effetto e' stato straordinario. Le lacrime, di pura gioia ed emozione, hanno bagnato le mie guance per quasi tutta la durata del concerto.Che meraviglia!! Quando si dice che la musica parla al cuore....
martedì 3 novembre 2009
Recupero film
Passata piacevolmente la festa del cinema (ops, ora si chiama Festival ma non mi entra in testa), faccio un recupero sul blog di film gia' visti, di cui vi avevo accennato. Non potrebbero essere piu' diversi e lontani l'uno dall'altro, ma il cinema e' bello anche per questo, no?
Iniziamo con La doppia ora. Devo ammetterlo, la scelta di vederlo, a parte la curiosita' legata a qualche recensione, e' stata dettata soprattutto dal fatto che l'attore protagonista e' il tanto amato e ammirato ( da me, ma non solo!) Filippo Timi. Ebbene si, devo confessarlo, andrei a vedere anche Transformers se ci fosse lui dietro la maschera! E' anche vero che finora non ha deluso mai, ne' come recitazione, ne' come qualita' dei film in cui ha recitato...per il resto, non era neanche sotto giudizio...lo trovo fantastico nel suo essere uomo perfettibile...
Detto questo, passiamo al film. Fatto molto bene, con grande qualita', riesce a tenere la suspense ma soprattutto a rendere lo spettatore attivo nel film. Lo spettatore viene ingannato piu' volte, cosi' come accade al protagonista, e questo rende la cosa davvero intrigante. Non posso dirvi di piu' sulla trama, ma vi lascio, spero, la curiosita' di andare a vedere una bella opera prima.
Basta che funzioni: eccome se funziona! Sono uscita dal cinema con le guance che mi dolevano per il sorriso stampato sulla mia faccia lungo tutto il film. Brioso, ironico con punte godibilissime di cinismo, questo nuovo film di Allen mette al muro e smonta uno per uno tutti gli stereotitpi, ma anche tutti i prodotti della societa' piu' tipicamente americana. Un bagno di ironia, di cultura, di teatro, un testo con dei tempi perfetti, insomma, 10 e lode!!
Inglorious Basterds. Visto in lingua originale. Va necessariamente visto in lingua originale, per godersi uno straordinario Brad Pitt, ma soprattutto tutte le sfumature delle lingue che vengono parlate nel film, francese, tedesco, italiano, americano, e le relative parodie quando a parlarle non e' un madre lingua. Potremmo dire che a parte la storia, e una buona dose di violenza esibita (ma e' Tarantino, non ci sorprende!), il gioco delle lingue e' una chiave importantissima per godersi il film.Ritmo, grande musica, attori sempre al massimo delle loro possibilita', citazioni di film che ovviamente aggiungono gusto soprattutto ai critici e cinefili, e' un film da vedere, ma non se siete deboli di stomaco.
Buona giornata!! Elena
Iniziamo con La doppia ora. Devo ammetterlo, la scelta di vederlo, a parte la curiosita' legata a qualche recensione, e' stata dettata soprattutto dal fatto che l'attore protagonista e' il tanto amato e ammirato ( da me, ma non solo!) Filippo Timi. Ebbene si, devo confessarlo, andrei a vedere anche Transformers se ci fosse lui dietro la maschera! E' anche vero che finora non ha deluso mai, ne' come recitazione, ne' come qualita' dei film in cui ha recitato...per il resto, non era neanche sotto giudizio...lo trovo fantastico nel suo essere uomo perfettibile...
Detto questo, passiamo al film. Fatto molto bene, con grande qualita', riesce a tenere la suspense ma soprattutto a rendere lo spettatore attivo nel film. Lo spettatore viene ingannato piu' volte, cosi' come accade al protagonista, e questo rende la cosa davvero intrigante. Non posso dirvi di piu' sulla trama, ma vi lascio, spero, la curiosita' di andare a vedere una bella opera prima.
Basta che funzioni: eccome se funziona! Sono uscita dal cinema con le guance che mi dolevano per il sorriso stampato sulla mia faccia lungo tutto il film. Brioso, ironico con punte godibilissime di cinismo, questo nuovo film di Allen mette al muro e smonta uno per uno tutti gli stereotitpi, ma anche tutti i prodotti della societa' piu' tipicamente americana. Un bagno di ironia, di cultura, di teatro, un testo con dei tempi perfetti, insomma, 10 e lode!!
Inglorious Basterds. Visto in lingua originale. Va necessariamente visto in lingua originale, per godersi uno straordinario Brad Pitt, ma soprattutto tutte le sfumature delle lingue che vengono parlate nel film, francese, tedesco, italiano, americano, e le relative parodie quando a parlarle non e' un madre lingua. Potremmo dire che a parte la storia, e una buona dose di violenza esibita (ma e' Tarantino, non ci sorprende!), il gioco delle lingue e' una chiave importantissima per godersi il film.Ritmo, grande musica, attori sempre al massimo delle loro possibilita', citazioni di film che ovviamente aggiungono gusto soprattutto ai critici e cinefili, e' un film da vedere, ma non se siete deboli di stomaco.
Buona giornata!! Elena
Iscriviti a:
Post (Atom)