Si sapeva, non e' una novità scoprire che Invictus e' un bel film. Ma a volte, proprio davanti alla cose scontate, ci sono i rischi e le delusioni più grandi.Non è questo il caso.
Dico solo questo: da italiana, che non conosce le regole del rugby, mi sono ritrovata a tenere le dita incrociate e a stare in ansia per il risultato di una partita di rugby della nazionale sudafricana di cui conoscevo gia' l'esito...da pazzi!! Ero li a trepidare come una vera tifosa sudafricana....il film ti travolge, soprattutto lo sport giocato, e ripreso, poi, nel modo in cui e' stato fatto ...le inquadrature che volavano in alto facendo una carrellata sugli spalti esultanti, beh,mi hanno fatto venire i brividi...e ovviamente le lacrime, di emozione, di gioia, di partecipazione, non sono mancate.
Clint Eastwood ha secondo me una grande capacità...riesce a fare bei film sempre mantendo la semplicita' e l'essere diretti al cuore, ma senza forzare la mano sulle banalita'...non e' intellettualoide, si potrebbe definire "popolare" ma nella sua accezione piu' bella, cioe' il suo e' un cinema diretto a tutti, accessibile a tutti, di cui tutti, senza troppe sovrastrutture, possono davvero godere, attraverso le emozioni e i sentimenti, sia quelli sullo schermo che quelli suscitati in chi guarda, ma andando comunque in profondità.
Forse il punto in piu' di Gran Torino era il soggetto originale, ma quello in piu' di Invictus e' la grande storia di un uomo, Nelson Mandela, raccontata attraverso uno spaccato, quasi un fotogramma della sua vita, che pero' la dice molto lunga su quello che ha rappresentato per la sua nazione, e per il mondo tutto come grande esempio di Umanita', di come l'Uomo davvero dovrebbe essere per poter essere chiamato tale.
martedì 23 febbraio 2010
domenica 21 febbraio 2010
Sentimenti
Perche' ho scelto questo titolo per il post? Pensavo a cosa accomunasse i due bei film che ho visto questa settimana (a parte Lourdes che ho rivisto per la seconda volta), cioe' La prima cosa bella e La bocca del lupo, due film diversissimi, sia come tema, che come forma, collocazione etc, etc...ma la cosa che li rende davvero speciali sono proprio i sentimenti.
La prima cosa bella e' un film emozionante, di quelli che ti rimangono nel cuore e sulle guance attraverso le lacrime che fanno scorrere. E' uno di quei film in cui diventa difficile riuscire a tener vivo il distacco, e che ti fanno ritrovare dentro la vicenda, come se fosse reale, davanti e dentro di te. Perche' e' uno di quei film che racconta la vita com'e', ma anche nel modo in cui lo fa , e' un film vero non solo nel soggetto, ma nello stile. E' reale, tangibile, rappresenta i sentimenti in maniera eccezionale, anche grazie a degli attori bravissimi, che pero' si distinguono per il fatto di riuscire ad essere bravi tutti insieme...e quello che racconta, a parte le vicende, che sembrano essere collaterali, sono proprio i sentimenti, quelli che ti guidano e che ti fanno sbandare, quelli che ti fanno vivere, piangere, gioire, soffrire, morire e vivere ancora. E ti rendi conto di come tutti i filosofismi, tutti i ragionamenti, tutte le fredde schematizzazioni se ne vadano al diavolo davanti a quello che realmente senti....a volte per fortuna, a volte no...."eternita', spalanca le tue braccia, io sono qua, accanto alla felicità che dorme, per lei vivro', e quando avra' bisogno, io ci sarò, ad asciugare le sue lacrime"..."E' l'ora dell'amore!" (citazioni canzoni dei Camaleonti, nella colonna sonora del film, ndr)
La'ltro film di sentimenti e' La bocca del lupo.
Devo dire che e' piu' propriamente un documentario, e' molto bello l'inserimento di immagini storiche, di repertorio.....la prima parte e' molto caotica, non ha uno svolgimento logico facile da seguire, ma credo sia voluto proprio per rendere l'idea della vita senza logica, senza filo, senza apparente scopo di queste persone ai margini.Il racconto che i due protagonisti fanno attraverso la voce e' toccante, sa di triste realta', e' drammatico vedere queste persone ignorate dalla vita "normale".... le loro parole cariche di drammaticita' dovuta all'esperienza vera. Il protagonista maschile ha un volto decisamente cinematografico, e' come una maschera da film, perfetto nel suo ruolo che e' poi quello di se stesso. La seconda parte del film, in cui i due sono inquadrati mentre raccontano la loro storia d'amore e' di una tenerezza e poesia da brividi, soprattutto perche' mostra la loro fragilita', ma anche quanto il loro amore sia reale, e sia stato l'ancora di salvezza per le loro vite.
La regia e' bellissima, delle scelte di inquadrature, di scorci, proprio da manuale, grazie anche ad una Genova scenograficamente perfetta.
Insomma, un bel prodotto, molto difficile sul mercato...
Domani sera mi aspetta l'anteprima di Invictus, non vedo l'ora...sono sicura che anche questa volta Clint Eastwood avra' saputo fare centro con il suo cinema semplice come le cose piu' belle e vere.
Elenusia
La prima cosa bella e' un film emozionante, di quelli che ti rimangono nel cuore e sulle guance attraverso le lacrime che fanno scorrere. E' uno di quei film in cui diventa difficile riuscire a tener vivo il distacco, e che ti fanno ritrovare dentro la vicenda, come se fosse reale, davanti e dentro di te. Perche' e' uno di quei film che racconta la vita com'e', ma anche nel modo in cui lo fa , e' un film vero non solo nel soggetto, ma nello stile. E' reale, tangibile, rappresenta i sentimenti in maniera eccezionale, anche grazie a degli attori bravissimi, che pero' si distinguono per il fatto di riuscire ad essere bravi tutti insieme...e quello che racconta, a parte le vicende, che sembrano essere collaterali, sono proprio i sentimenti, quelli che ti guidano e che ti fanno sbandare, quelli che ti fanno vivere, piangere, gioire, soffrire, morire e vivere ancora. E ti rendi conto di come tutti i filosofismi, tutti i ragionamenti, tutte le fredde schematizzazioni se ne vadano al diavolo davanti a quello che realmente senti....a volte per fortuna, a volte no...."eternita', spalanca le tue braccia, io sono qua, accanto alla felicità che dorme, per lei vivro', e quando avra' bisogno, io ci sarò, ad asciugare le sue lacrime"..."E' l'ora dell'amore!" (citazioni canzoni dei Camaleonti, nella colonna sonora del film, ndr)
La'ltro film di sentimenti e' La bocca del lupo.
Devo dire che e' piu' propriamente un documentario, e' molto bello l'inserimento di immagini storiche, di repertorio.....la prima parte e' molto caotica, non ha uno svolgimento logico facile da seguire, ma credo sia voluto proprio per rendere l'idea della vita senza logica, senza filo, senza apparente scopo di queste persone ai margini.Il racconto che i due protagonisti fanno attraverso la voce e' toccante, sa di triste realta', e' drammatico vedere queste persone ignorate dalla vita "normale".... le loro parole cariche di drammaticita' dovuta all'esperienza vera. Il protagonista maschile ha un volto decisamente cinematografico, e' come una maschera da film, perfetto nel suo ruolo che e' poi quello di se stesso. La seconda parte del film, in cui i due sono inquadrati mentre raccontano la loro storia d'amore e' di una tenerezza e poesia da brividi, soprattutto perche' mostra la loro fragilita', ma anche quanto il loro amore sia reale, e sia stato l'ancora di salvezza per le loro vite.
La regia e' bellissima, delle scelte di inquadrature, di scorci, proprio da manuale, grazie anche ad una Genova scenograficamente perfetta.
Insomma, un bel prodotto, molto difficile sul mercato...
Domani sera mi aspetta l'anteprima di Invictus, non vedo l'ora...sono sicura che anche questa volta Clint Eastwood avra' saputo fare centro con il suo cinema semplice come le cose piu' belle e vere.
Elenusia
domenica 14 febbraio 2010
N'Import quoi
Una serata di chiacchiere, serie e ridicole, con i tuoi amici piu' cari, in una libreria bistrot nel cuore del ghetto di Roma e poi una passeggiata per i vicoletti attorno a Piazza Farnese....ma che vuoi di più dalla vita? Un lucano? C'era pure lui, il lucano, Antonio (dalla Basilicata, ndr).
Perchè, almeno per me, non contano le mode, gli orari, quello che e' bello per gli altri, la novità,l 'originalità o l'eccezionalità a tutti i costi, ma è impagabile sentire quella sintonia, quell'intendersi con uno sguardo, essere cos' a proprio agio insieme da dimenticarsi del resto intorno, il legame, l'affetto, lo scambio, ma anche il confronto, l'arricchimento reciproco nel racconto dei propri sentimenti, delle proprie esperienze, e le divergenze d'opinione, perchè no, anche quelle....il poter essere se stessi, comunque, nella serata no e in quella sprint, perchè sai che l'altro davanti a te ti vuole bene davvero, a prescindere.
Poi se intorno c'e' un ambiente tranquillo, carino, dove si puo' parlare con serenita', come questa libreria N'Import quoi, e la splendida scenografia degli angoli più belli della città più bella del mondo (stasera sono in vena!!), e poi in macchina concludi il ritorno a casa ascoltando "La costruzione di un amore" di Fossati a ripetizione...beh, ti si colma davvero il cuore!
Non mi resta che dire grazie...Elenusia
Perchè, almeno per me, non contano le mode, gli orari, quello che e' bello per gli altri, la novità,l 'originalità o l'eccezionalità a tutti i costi, ma è impagabile sentire quella sintonia, quell'intendersi con uno sguardo, essere cos' a proprio agio insieme da dimenticarsi del resto intorno, il legame, l'affetto, lo scambio, ma anche il confronto, l'arricchimento reciproco nel racconto dei propri sentimenti, delle proprie esperienze, e le divergenze d'opinione, perchè no, anche quelle....il poter essere se stessi, comunque, nella serata no e in quella sprint, perchè sai che l'altro davanti a te ti vuole bene davvero, a prescindere.
Poi se intorno c'e' un ambiente tranquillo, carino, dove si puo' parlare con serenita', come questa libreria N'Import quoi, e la splendida scenografia degli angoli più belli della città più bella del mondo (stasera sono in vena!!), e poi in macchina concludi il ritorno a casa ascoltando "La costruzione di un amore" di Fossati a ripetizione...beh, ti si colma davvero il cuore!
Non mi resta che dire grazie...Elenusia
sabato 13 febbraio 2010
Tra le nuvole
Ma chi lo ha detto che e' una commedia? Se tale si definisce un film solo perche' il protagonista non si uccide e qua e la' ci sono un po' di battute divertenti, allora si, e' una commedia. Altro che commedia con contenuto, e' la rappresentazione del dramma dell'America in crisi, del cinismo istituzionalizzato, delle teorie dello zaiono vuoto per non avere legami che pesano. E' la decostruzione del mito dell'uomo che basta a se stesso, e, nella sua americanita',della sua "troppo repentina" e poco convincente conversione alla teoria dell'altro, al bisogno dell'altro e di qualcuno affianco, dopo essere stato il teorico del non-luogo, anche dell'anima.
Dal punto di vista della forma, la prima parte e' molto molto lenta, manca proprio di ritmo, poi si riprende. La regia scorre gradevolmente, senza infamia e senza lode.
Il doppiaggio, specialmente nella parte iniziale, e' quasi imbarazzante....sembrava di assistere a quei documentari in cui intervistano dei testimoni americani, e il traduttore e' leggermente sfasato, ma soprattutto con una voce che non c'entra niente con la faccia!!
Notevole invece l'interpretazione di George Clooney, veramente bravo a rendere il personaggio e le sue emozioni...non sempre mi piace nei suoi ruoli, ma qui e ' davvero bravo, il grosso del film e' giocato sulle sue espressioni, azzeccatissime.
Nel complesso mi e' piaciuto, ma senza entusiasmi.Ma non chiamatelo commedia... vostra Elenusia
p.s. Avete capito che ho finito gli esami?? Evviva!
Dal punto di vista della forma, la prima parte e' molto molto lenta, manca proprio di ritmo, poi si riprende. La regia scorre gradevolmente, senza infamia e senza lode.
Il doppiaggio, specialmente nella parte iniziale, e' quasi imbarazzante....sembrava di assistere a quei documentari in cui intervistano dei testimoni americani, e il traduttore e' leggermente sfasato, ma soprattutto con una voce che non c'entra niente con la faccia!!
Notevole invece l'interpretazione di George Clooney, veramente bravo a rendere il personaggio e le sue emozioni...non sempre mi piace nei suoi ruoli, ma qui e ' davvero bravo, il grosso del film e' giocato sulle sue espressioni, azzeccatissime.
Nel complesso mi e' piaciuto, ma senza entusiasmi.Ma non chiamatelo commedia... vostra Elenusia
p.s. Avete capito che ho finito gli esami?? Evviva!
giovedì 4 febbraio 2010
E meno male che ci sono gli esami!
Scusate la latitanza, come detto, gli esami ci sono stati ( ne ho fatti 3) e ci sono (ne ho davanti ancora 3)...ma mi sono resa conto che comunque ne ho visti di film!!
Intanto sono tornata a vedere A serious man, questa volta in italiano, e devo dire che in questo modo, un po' perche' lo avevo gia' visto, un po' perche' sono riuscita a cogliere tutte le battute, mi sono divertita moltissimo. Di quel divertimento da Coen, che non e' mai risata spensierata, ma piu' sorriso sornione e compiaciuto per aver colto la loro sferzante e dilagante ironia, per essere riusciti ad entrare nel loro mondo e modo dissacratore....insomma, sara' che il film e' incentrato sull'ebraismo, e loro sono ebrei, ma se entri e cogli il loro senso..ti senti davvero un eletto!! Solo una notazione che rende l'idea: nei titoli finali c'e' scrutto: Nessun ebreo e' stato maltrattato durante la lavorazione del film!
Welcome: che dire....bello, bello, bello, triste, triste, triste, soprattutto perche' racconta l'oggi,quello che siamo, o meglio, quello che siamo diventati: soli, indifferenti, ostili....un film che ci interroga, o dovrebbe farlo, se ancora abbiamo una coscienza civile.
Bella: favola raccontata all'americana, molto didascalica, con un bel tema....ma troppo evidenti le intenzioni, sia di contenuto che di ripresa. Come direbbe Loiret, e' come una regalo con ancora attaccato il cartellino del prezzo!!
Ho rivisto L'uomo che verra', ma non voglio aggiungere altro a quello che gia' scrissi dopo la prima visione: capolavoro su tutta la linea, senza se e senza ma.
Soul Kitchen: meglio di come lo aspettavo, nel senso che mi sembrava più commerciale di come e' in realta', per come veniva pubblicizzato. Risate, bravi gli attori, oserei dire tutto dosato nel modo giusto ( evisto che si parla di cucina!!), si esce con un bella sensazione...
Ultima chiccaç La rabbia giovane. Non lo trovate nei cinema, e' un film del 1973, ma se lo guardate lo troverete straordinariamente attuale, sia come tema che come realizzazione del film. Un cosiddetto pugno nello stomaco, ma lo consiglio.
Puo' bastare?? E meno male che sono sotto torchio con lo studio!! Baci Elenusia
Intanto sono tornata a vedere A serious man, questa volta in italiano, e devo dire che in questo modo, un po' perche' lo avevo gia' visto, un po' perche' sono riuscita a cogliere tutte le battute, mi sono divertita moltissimo. Di quel divertimento da Coen, che non e' mai risata spensierata, ma piu' sorriso sornione e compiaciuto per aver colto la loro sferzante e dilagante ironia, per essere riusciti ad entrare nel loro mondo e modo dissacratore....insomma, sara' che il film e' incentrato sull'ebraismo, e loro sono ebrei, ma se entri e cogli il loro senso..ti senti davvero un eletto!! Solo una notazione che rende l'idea: nei titoli finali c'e' scrutto: Nessun ebreo e' stato maltrattato durante la lavorazione del film!
Welcome: che dire....bello, bello, bello, triste, triste, triste, soprattutto perche' racconta l'oggi,quello che siamo, o meglio, quello che siamo diventati: soli, indifferenti, ostili....un film che ci interroga, o dovrebbe farlo, se ancora abbiamo una coscienza civile.
Bella: favola raccontata all'americana, molto didascalica, con un bel tema....ma troppo evidenti le intenzioni, sia di contenuto che di ripresa. Come direbbe Loiret, e' come una regalo con ancora attaccato il cartellino del prezzo!!
Ho rivisto L'uomo che verra', ma non voglio aggiungere altro a quello che gia' scrissi dopo la prima visione: capolavoro su tutta la linea, senza se e senza ma.
Soul Kitchen: meglio di come lo aspettavo, nel senso che mi sembrava più commerciale di come e' in realta', per come veniva pubblicizzato. Risate, bravi gli attori, oserei dire tutto dosato nel modo giusto ( evisto che si parla di cucina!!), si esce con un bella sensazione...
Ultima chiccaç La rabbia giovane. Non lo trovate nei cinema, e' un film del 1973, ma se lo guardate lo troverete straordinariamente attuale, sia come tema che come realizzazione del film. Un cosiddetto pugno nello stomaco, ma lo consiglio.
Puo' bastare?? E meno male che sono sotto torchio con lo studio!! Baci Elenusia
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