Ma chi lo ha detto che e' una commedia? Se tale si definisce un film solo perche' il protagonista non si uccide e qua e la' ci sono un po' di battute divertenti, allora si, e' una commedia. Altro che commedia con contenuto, e' la rappresentazione del dramma dell'America in crisi, del cinismo istituzionalizzato, delle teorie dello zaiono vuoto per non avere legami che pesano. E' la decostruzione del mito dell'uomo che basta a se stesso, e, nella sua americanita',della sua "troppo repentina" e poco convincente conversione alla teoria dell'altro, al bisogno dell'altro e di qualcuno affianco, dopo essere stato il teorico del non-luogo, anche dell'anima.
Dal punto di vista della forma, la prima parte e' molto molto lenta, manca proprio di ritmo, poi si riprende. La regia scorre gradevolmente, senza infamia e senza lode.
Il doppiaggio, specialmente nella parte iniziale, e' quasi imbarazzante....sembrava di assistere a quei documentari in cui intervistano dei testimoni americani, e il traduttore e' leggermente sfasato, ma soprattutto con una voce che non c'entra niente con la faccia!!
Notevole invece l'interpretazione di George Clooney, veramente bravo a rendere il personaggio e le sue emozioni...non sempre mi piace nei suoi ruoli, ma qui e ' davvero bravo, il grosso del film e' giocato sulle sue espressioni, azzeccatissime.
Nel complesso mi e' piaciuto, ma senza entusiasmi.Ma non chiamatelo commedia... vostra Elenusia
p.s. Avete capito che ho finito gli esami?? Evviva!
sabato 13 febbraio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento