Si sapeva, non e' una novità scoprire che Invictus e' un bel film. Ma a volte, proprio davanti alla cose scontate, ci sono i rischi e le delusioni più grandi.Non è questo il caso.
Dico solo questo: da italiana, che non conosce le regole del rugby, mi sono ritrovata a tenere le dita incrociate e a stare in ansia per il risultato di una partita di rugby della nazionale sudafricana di cui conoscevo gia' l'esito...da pazzi!! Ero li a trepidare come una vera tifosa sudafricana....il film ti travolge, soprattutto lo sport giocato, e ripreso, poi, nel modo in cui e' stato fatto ...le inquadrature che volavano in alto facendo una carrellata sugli spalti esultanti, beh,mi hanno fatto venire i brividi...e ovviamente le lacrime, di emozione, di gioia, di partecipazione, non sono mancate.
Clint Eastwood ha secondo me una grande capacità...riesce a fare bei film sempre mantendo la semplicita' e l'essere diretti al cuore, ma senza forzare la mano sulle banalita'...non e' intellettualoide, si potrebbe definire "popolare" ma nella sua accezione piu' bella, cioe' il suo e' un cinema diretto a tutti, accessibile a tutti, di cui tutti, senza troppe sovrastrutture, possono davvero godere, attraverso le emozioni e i sentimenti, sia quelli sullo schermo che quelli suscitati in chi guarda, ma andando comunque in profondità.
Forse il punto in piu' di Gran Torino era il soggetto originale, ma quello in piu' di Invictus e' la grande storia di un uomo, Nelson Mandela, raccontata attraverso uno spaccato, quasi un fotogramma della sua vita, che pero' la dice molto lunga su quello che ha rappresentato per la sua nazione, e per il mondo tutto come grande esempio di Umanita', di come l'Uomo davvero dovrebbe essere per poter essere chiamato tale.
martedì 23 febbraio 2010
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