Visto che il bottino dei film è piuttosto cospicuo (37), i tempi per le recensioni sono un pò rallentati. Facciamo a puntante, ecco la prima schiera.
Miral
Una grande delusione. Era un film che aspettavo con impazienza. Una bella storia vera, un libro della Jebral, la Palestina, il regista de Lo scafandro e la farfalla che tanto mi era piaciuto. Forse è anche un problema di aspettative, ma ero davvero frustrata alla fine della proiezione.
Innanzitutto la lingua in cui il film è girato; l'inglese. Attori non inglesi, che dovrebbero rappresentare dei Palestinesi, che recitano in un inglese stentato...praticamente la recitazione risulta orribile e rende davvero poco credibili tutti i protagonisti. Lascio il beneficio del dubbio che il film doppiato possa guadagnare da questo punto di vista.Mia cugina mi ha fatto notare che probabilmente è una scelta di diffusione, per far si che il film possa essere maggiormente diffuso, pur di far passare il messaggio.
Poi la storia, le storie: molto belle, intense, ma proprio per questo meritavano di essere affrontate in maniera più compiuta. Il tributo a Hindi Husseini la fa sembrare si una donna che lotta e vince al di là di ogni muro e divisione, ma senza raccontarla veramente, lasciando pensare che come per magia fosse circondata da un alone di intoccabilità acquisita grazie a ...qualcosa che non sappiamo e non viene detto.
E poi i dialoghi..lui e lei, fidanzati da tempo, insieme nelle lotte e sommosse, che si incontrano di notte di nascosto e...lui fa a lei una spiegazione dettagliata sulla storia della vicenda palestinese, e dei motivi per cui si debba lasciare una lotta più violenta e diventare moderati, come se lei fosse appena precipitata lì da un altro pianeta...sta raccontando il tutto a noi, chiaro, ma è troppo didascalico e improbabile, come la realizzazione di questo film.
La passione
Strepitoso, è il commento che ho gridato uscita dal cinema. Perchè è così difficile far ridere, fare delle commedie ben fatte, in cui si rida ma si trovi anche lo spazio per commuoversi. Questo è quello che mi è successo vedendolo, ho pianto prima per le troppe risate e poi di commozione.
Inoltre il film è una specie di caccia al tesoro per cinemaniaci che potranno cercare di indovinare le citazioni disseminate lungo il film, ma che non è indispensabile capire per poterne godere. E poi che dire: il mitico Battiston è da applausi a scena aperta, Orlando è bravissimo come sempre e c'è un imperdibile Corrado Guzzanti in versione Piton di Harry Potter (questa è una mia interpretazione, non so se fosse voluta) che in senso letterale "fa il bello e il cattivo tempo!".
Secondo me anche un modo ironico di prendere un pò in giro il mondo del cinema, dei registi, dei divi e delle divette...e davanti all'ironia non so davvero resistere!!Da rivedere!
Black Swan
Emozionante, travolgente, inquietante. E la musica di Tchaikovskj, le spalle di Vincent Cassel, le nevrosi e le ossesioni splendidamente interpretate dalla Portman. Un film che mi è piaciuto molto, che riesce a rendere l'ossessione, un mondo intenso, un dramma tutto interiore, quello che oggi si ama definire "un thriller psicologico". E far uscire una spettatrice da un thriller psicologico proiettato alle 0830 del mattino con un senso di soddisfazione e il sorriso sul volto è un grande risultato per qualsiasi film! Misteriosa e avvicente ricerca della propria indentità:cigno nero o cigno bianco?
Silent souls (mio personalissimo Leone d'oro!)
Un viaggio, il viaggio. Un popolo, le sue tradizioni, l'amore, la morte.Un viaggio poetico sull'esistenza, attraverso delle splendide immagini che raccontano l'amore, quello di un padre e di un figlio, di un uomo per la sua donna, di un altro uomo per i suoi uccellini in gabbia.
Perchè il popolo in questione non crede negli dei, ma solo nell'amore dell'uno nei confronti dell'altro. E alla fine non rimane che l'amore. E l'acqua scorre su tutto, e chi annega è semplicemente e dolcemente sopraffatto dalle gioie e dai tormenti.
La pecora nera
Triste ed amaro come tutte le fiabe, che ti avvolgono nelle loro trame, facendoti perdere la cognizione del reale. E anche nel racconto delle cose brutte e difficili, proprio come nelle fiabe, ci si illude che poi arrivi il principe azzurro, che vinca l'amore, che trionfi il bene. E quando il castello di sabbia crolla, e ci si rende conto che la fiaba non è tale, la verità e la realtà sbattute davanti ai nostri occhi non possono non lasciare un grande vuoto in noi e il senso di colpa per essere caduti, ancora una volta, nella trappola dell'illusione che tutto, oltre il limite del nostro naso, vada bene solamente perchè è al di là del nostro naso e fondamentalmente, non abbiamo voglia e forza per guardalo. Tragicamente bello. Intenso. Da vedere assolutamente.
20 Sigarette
E' possibile che un regista racconti la propria tragica storia personale, che tutto il pubblico già conosce, e riesca, nonostante questo, a farlo senza un'ombra di retorica e riuscendo anche a sorprendere lo spettatore? la risposta è positiva. 20 sigarette è un film in due tempi, con un ritmo incalzante, moderno, originale, anche divertente nella prima parte, come il suo protagonista, che poi ha una battuta d'arresto, quando succede quello che tutti sanno. E i tempi cambiano, il racconto si dilata, e con esso i sentimenti che i personaggi portano sullo schermo.
Mai banale, mai retorico, mai scontato, Bello, originale, emozionante, uno dei più bei film di tutta la mostra.
Alla prossima puntata, baci cinefili , Elena
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