Barney's version
Premessa: non ho letto il libro, che mi dicono molto bello, e questo a volte è un vantaggio, perchè permette di giudicare il film per quello che è, a prescidendere al confronto con la sua fonte.
Beh, non accorgersi che due ore sono passate è già un grande risultato per un film, Barney's version e' emozionante senza essere sentimentalista, è divertente senza essere volgare, è un racconto, una bella storia, la storia di un uomo, ma soprattutto una storia d'amore. E' ben scritto, ben recitato, ben girato (forse senza particolari punte di originalità o personalità del regista), con quella ciliegina sulla torta che è Loenard Cohen e la sua interpretazione di I'm your man...strepitosa!! Paul Giamatti da Coppa Volpi....guardatelo e capirete come un uomo brutto riesca a far innamorare una donna, anzi, tutte le donne presenti in sala!
La solitudine dei numeri primi
Questo film ha avuto il grande handicap di essere tanto atteso, di basarsi su un libro tanto famoso, con tutti gli inevitabili rischi del caso. Ho letto il libro, che mi era piaciuto e devo dire che mi è piaciuto anche il film. Senza entusiasmi, questo si, ma il film è tecnicamente molto curato, molto studiato, ben fatto. Mi è piaciuta l'idea di stravolgere la cronologia narrativa, un pò per distanziarsi dal libro, un pò per dare un certo ritmo, un taglio narrativo proprio del film.Anche la virata horror, la musica dance, le luci psichedeliche, la musichetta inquietante con la vocina bambinesca rendono l'atmosfera dei personaggi, del loro mondo che, nel libro come nel film, è al di fuori di una realtà normale, è oltre le normali rappresentazioni del reale.
Manca per scelta, come affermato dal regista, l'ossesione per la matematica del protagonista maschile, ma secondo me allora andava preso il coraggio di discostarsene anche nel titolo. La frase sui numeri primi, inserita in una scena del film, risulta davvero come un'instrusione forzata,senza contesto, messa lì solo per giustificare il titolo e ricordare a chi non lo sapesse (solo un marziano) che il film è basato sul famoso e vendutissimo premio Strega del 2008.
Merita una menzione il cameo di Filippo Timi: un minuto, o forse anche meno sullo schermo, che vale tutto il film, se il resto non vi piacesse.Perfetto e inquietante come solo un clown sa essere, sembra un ruolo scritto su misura per lui.Da brividi, in tutti i sensi.
Noi credevamo
Non posso recensirlo perchè ne ho visto solo metà...non ho resistito, ma dovete considerare che durante la mostra si arriva a dei livelli di saturazione che cambiano le nostre percezioni. Sicuramente bello nelle immagini, molto curato, ho trovato il primo episodio un pò zoppicante perchè troppo incentrato sull recitazioni dei personaggi, che non mi hanno convinto.
Il secondo,splendidamente interpretato da Luigi Lo Cascio (non c'è da stupirsi), l'ho trovato troppo ridondante, a fronte di una unica unità di luogo, con le reiterazione troppo insistita e lunga dei temi.
Mi riservo di vederlo in sala per vedere e farmi un'idea del terzo e quarto episodio.
Attenberg
Di questo film è stato detto: un film svedese (o comunque nord-europeo) ambientato in Grecia., Forse per sottolineare la freddezza della rappresentazione, dei colori, che non ci aspettiamo in un film greco. Strano, con una protagonista bizzarra, che ci racconta il suo romanzo di formazione, ma in maniera un pò spiazzante. Le follie, i tabu' del sesso, della morte, della vita, tutto steso su un tavolo, senza infingimenti, anzi, steso sulla tela della rappresentazione filmica. Un pò a sorprenderci, un pò a irritarci, un pò per gioco, un pò per calcolo. Film da festival, non da sala, non per tutti, senza nmfamia e senza lode. Deliziosa la scelta della digressione del canto dal vivo, con la chitarra, della protagonista, a quello registrato come sottofondo di una scena di gioco del tennis, della canzone francese Tous le garcons et les filles.
Into paradiso
Commedia carina, che gioca con delicatezza su temi importanti, l'intergrazione, la malavita, la corruzione, però lo fa, almeno secondo me, in maniera un pò oleografica. Avete presente quando ci sono tutti gli elementi, tutti gli ingredienti, ma qualcosa nella torta finale non funziona? I personaggi sono un pò troppo macchiettistici, di poco oltre quella linea sottile che divide il capolavoro dal non perfettamente riuscito. Ingrana e migliora nella seconda metà, ma rimane sempre un pò troppo caricaturale. Ottime intenzioni, risultato non pienamente ottenuto.
Alla prossima puntata, baci cinefili Elena
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