Dopo le febbrili corse al regalo (degli altri), i soliti servizi al telegiornale (piu' acquisti, meno acquisti, si risparmia ma gli italiani non rinunciano a spendere per il cenone bla bla bla i regali originali e quelli riciclati bla bla bla), anche il Natale e' passato. Il mio e' stato un Natale all'insegna della semplicita', a casa di Anna Maria e Franco il 24 sera, e da Valerio e Francesca il 25, con gli ingredienti giusti: buon cibo ma soprattutto buona compagnia! Il 26, come da me programmato, e' stata indetta la giornata della pigrite acuta, con semplici regole: mai mettere il naso fuori di casa, rimandere in pigiama e vestaglia tutto il giorno, passando dal letto al divano, dal libro ad un cd, alla televisione, o meglio ai due film che ho noleggiato (perche' in TV gia' non c'e' niente di solito, ma nei giorni delle feste il baratro del nulla incombe, e non fanno neanche piu' i bei vecchi classici, che si vedono anche per le centesima volta, tipo Picccolo Lord o Mary Poppins!!).
I due film che ho visto sono "La ragazza del lago" e " Il 7 e l'8". Due generi diversi, che avevo perso quando sono usciti al cinema.
Il primo film, tanto osannato dalla critica, non mi e' dispiaciuto, ma e' sicuramente uno di quei film che non si possono vedere a casa. Probabilmente lo avrei apprezzato di piu' se lo avessi visto sul grande schermo. Lento, quasi pittorico, sul piccolo schermo si perde l'effetto che sicuramente aveva al cinema. Bravo come al solito Tony Servillo, un po' troppo forzate le atmosfere rarefatte.
Il 7 e l'8 e' il film di Ficarra e Picone. L'ho preso perche' avevo sentito pareri positivi, che lo descrivevano come diverso dai soliti film dei comici. E' vero, non e' una commedia basata sui cliche' che secondo alcuni fanno ridere (cadute, tette in mostra, equivoci, doppi sensi).
E' un film leggero, ma gradevole, non e' mai volgare (e questo e' davvero apprezzabile!), ma alla fine mi ha lasciato un senso di incompiutezza...quando e' finito non mi aspettavo finisse, e mi e' sembrato troppo sbrigativo.
Stasera si torna al grande schermo con "Nella Valle di Elah", di cui vi raccontero'. Nel frattempo si avvicina la fine dell'anno e forse il prossimo post sara' datato 2008! Buon anno!
venerdì 28 dicembre 2007
lunedì 24 dicembre 2007
Cinema Farnese
Che bella domenica che ho trascorso!! La citta' si e' svuotata e ieri mattina ero da sola sul lungotevere, diretta all'auditorium. Stessa cosa ieri pomeriggio, ho trovato parcheggio sul lungotevere, all'altezza di Ponte Sisto, senza problemi. e poi con Rosanna abbiamo fatto una bella passeggiata a Campo de' Fiori, via dei Giubbonari, Piazza Farnese. Mi sono regalata una bella borsa di lana cotta che avevo adocchiato da tempo nel mitico negozio TABA di Campo de' Fiori.Quanto e' bella Roma, ogni volta che ho l'occasione di andare in centro. Il tutto si e' concluso con la visione del film "Across the Universe", che avevo perso durante la Festa del Cinema.
Il film e' carino, gradevole, da vedere per una serata rilassante anche se non privo di spunti di riflessione, l'unico difetto e' che non si poteva cantare in sala, e le canzoni dei Beatles, a volte riarrangiate in maniera davvero orginale e carina, mi ispiravano tanto!!La cosa che mi ha fatto riflettere, e ne devo dare il merito al film, sono stati i testi delle canzoni. Conosciute, straconosciute, cantate da me tante volte. Eppure, forse perche' non le ho vissute nel momento in cui sono state scritte e cantate, non avevo mai misurato la forza dei testi, la loro rivoluzionarieta', la loro forza dirompente nel contesto e nel momento storico in cui sono state scritte. Inserite nel film a sottolineare momenti personali dei protagonisti e momenti storici, hanno assunto una dimensione ed un significato totalmente diverso, e questo mi e' piaciuto molto. A fare da cornice a questo evento, il piccolo gioiello che e' il Cinema Farnese. All'ingresso del cinema c'era una mostra sui Beatles, con le copertine originali dei 45 giri.
Ho notato poi una piccola videoteca, ed ho chiesto se avessero il film "Ogni cosa e' illuminata": venduto pochi giorni prima!Ma sono fiduciosa, il direttore mi ha assicurato che lo cerchera' e me ne dara' notizia. Prima di entrare in sala abbiamo parlato della futura programmazione, dei film della festa del cinema. E' davvero un cinema di nicchia, gia' la volta precedente la maschera ci aveva confortato nella nostra scelta del film, ieri ho avuto modo di confrontarmi su film di cui difficilmente si sente parlare, e che ho visto perche' li ho seguiti con attenzione per scoprire dove li avrebbero proiettati. Ma a parte i gusti in comune, la cosa bella e' stata il sentirsi trattati come persone, lo scambio, il confronto, anche se non ci si conosce. Bravi!! Buon Natale!
Il film e' carino, gradevole, da vedere per una serata rilassante anche se non privo di spunti di riflessione, l'unico difetto e' che non si poteva cantare in sala, e le canzoni dei Beatles, a volte riarrangiate in maniera davvero orginale e carina, mi ispiravano tanto!!La cosa che mi ha fatto riflettere, e ne devo dare il merito al film, sono stati i testi delle canzoni. Conosciute, straconosciute, cantate da me tante volte. Eppure, forse perche' non le ho vissute nel momento in cui sono state scritte e cantate, non avevo mai misurato la forza dei testi, la loro rivoluzionarieta', la loro forza dirompente nel contesto e nel momento storico in cui sono state scritte. Inserite nel film a sottolineare momenti personali dei protagonisti e momenti storici, hanno assunto una dimensione ed un significato totalmente diverso, e questo mi e' piaciuto molto. A fare da cornice a questo evento, il piccolo gioiello che e' il Cinema Farnese. All'ingresso del cinema c'era una mostra sui Beatles, con le copertine originali dei 45 giri.
Ho notato poi una piccola videoteca, ed ho chiesto se avessero il film "Ogni cosa e' illuminata": venduto pochi giorni prima!Ma sono fiduciosa, il direttore mi ha assicurato che lo cerchera' e me ne dara' notizia. Prima di entrare in sala abbiamo parlato della futura programmazione, dei film della festa del cinema. E' davvero un cinema di nicchia, gia' la volta precedente la maschera ci aveva confortato nella nostra scelta del film, ieri ho avuto modo di confrontarmi su film di cui difficilmente si sente parlare, e che ho visto perche' li ho seguiti con attenzione per scoprire dove li avrebbero proiettati. Ma a parte i gusti in comune, la cosa bella e' stata il sentirsi trattati come persone, lo scambio, il confronto, anche se non ci si conosce. Bravi!! Buon Natale!
giovedì 20 dicembre 2007
Tutti impazziti
Lunedi' sera dovevo recarmi a via di Torre rossa, zona Boccea, per le prove dei canti del Coro Academicus, di cui faccio parte. Appuntamento alle 1900 sotto il mio ufficio, a Castro Pretorio, con la mitica Maria Pia, per essere alle 1930 in zona Prati, dove ci aspettavano altri coristi, per poi dirigerci insieme nel luogo indicato. Beh, volete sapere a che ora siamo arrivate a via di Torre rossa? Alle 2030!! Un'ora e 30 minuti per un percorso che non ne richiederebbe piu' di 40!!
Appena imboccato il Muro Torto un'allegra segnalazione sul cartello predisposto indicava che c'era traffico congestionato, e soprattutto diceva: Tempo stimato (per completare il percorso del Muro Torto) 66 minuti...a quel punto ero gia' in coda, allora, senza rassegnarmi alla catastrofe, sono uscita appena potevo dalla fila, per fare un percorso alternativo: bloccato anche quello!
Ci siamo chieste: un incidente, dei lavori, cosa impedisce il normale scorrimento? Era solamente l'esorbitante numero di macchine, perche' tutti sono impazziti e devono andare in centro per i fantomatici regali natalizi....A volte mi chiedo se sono un fantasma o davvero vivo anch'io in questa societa'. In questo momento mi sento molto di nicchia, non avendo comprato regali di Natale e non avendo la preoccupazione di farlo. Sicuramente comprero' qualcosa per mia madre, una maglia di cui ha bisogno, due biglietti per lo spettacolo di Brignano che le piace tanto, qualcosa agli amici piu' cari, ma scegliendo in base ai loro desideri, cose che so da loro desiderate, e se non arriveranno entro il 24...pazienza (o ciccia! come dico spesso).
Niente candele, niente regalo tanto per farlo, con alcuni abbiamo rimandato a dopo Natale.
Sono convinta che il regalo sia una bellissima cosa, sia riceverlo che farlo, ma non quando diventa un obbligo stabilito da Babbo Consumismo, con la conseguenza di acquisti a cifre folli di cose orribili, e soprattutto senza alcun senso! Siccome ormai si e' regalato di tutto si comprano oggetti improbabili di cui non si sa e non si sapra' mai il modo d'uso....l'apribottiglia ma per aprire bottiglie di plastica che si trovano a 200 metri di distanza, una telecamera da casco con computer (sentito ieri al telegiornale)...per riprendere cosa?? La targa di chi ti sorpassa??
Scusate lo sfogo...non sono neanche una di quelle che dicono: "Odio il Natale", ma se diventa solo corsa ai regali e al cibo, io mi dissocio, e vivo il mio Natale di nicchia!
Appena imboccato il Muro Torto un'allegra segnalazione sul cartello predisposto indicava che c'era traffico congestionato, e soprattutto diceva: Tempo stimato (per completare il percorso del Muro Torto) 66 minuti...a quel punto ero gia' in coda, allora, senza rassegnarmi alla catastrofe, sono uscita appena potevo dalla fila, per fare un percorso alternativo: bloccato anche quello!
Ci siamo chieste: un incidente, dei lavori, cosa impedisce il normale scorrimento? Era solamente l'esorbitante numero di macchine, perche' tutti sono impazziti e devono andare in centro per i fantomatici regali natalizi....A volte mi chiedo se sono un fantasma o davvero vivo anch'io in questa societa'. In questo momento mi sento molto di nicchia, non avendo comprato regali di Natale e non avendo la preoccupazione di farlo. Sicuramente comprero' qualcosa per mia madre, una maglia di cui ha bisogno, due biglietti per lo spettacolo di Brignano che le piace tanto, qualcosa agli amici piu' cari, ma scegliendo in base ai loro desideri, cose che so da loro desiderate, e se non arriveranno entro il 24...pazienza (o ciccia! come dico spesso).
Niente candele, niente regalo tanto per farlo, con alcuni abbiamo rimandato a dopo Natale.
Sono convinta che il regalo sia una bellissima cosa, sia riceverlo che farlo, ma non quando diventa un obbligo stabilito da Babbo Consumismo, con la conseguenza di acquisti a cifre folli di cose orribili, e soprattutto senza alcun senso! Siccome ormai si e' regalato di tutto si comprano oggetti improbabili di cui non si sa e non si sapra' mai il modo d'uso....l'apribottiglia ma per aprire bottiglie di plastica che si trovano a 200 metri di distanza, una telecamera da casco con computer (sentito ieri al telegiornale)...per riprendere cosa?? La targa di chi ti sorpassa??
Scusate lo sfogo...non sono neanche una di quelle che dicono: "Odio il Natale", ma se diventa solo corsa ai regali e al cibo, io mi dissocio, e vivo il mio Natale di nicchia!
venerdì 14 dicembre 2007
Dalla Russia con amore
Sono un po' in ritardo con gli aggiornamenti ma questi ultimi giorni sono stati davvero pieni, sia dal punto di vista lavorativo che non, e non ho avuto un secondo per fermarmi a scrivere.
Martedi' era il giorno di questa settimana gia' destinato al cinema, c'erano varie scelte ma poi Dompa mi ha proposto un film russo, proiettato nell'ambito del Festival del Cinema Spirituale, ed ecco che ho visto Alexandra, del regista Sokurov, nella Sala Trevi, che poi ho scoperto essere la Cineteca Nazionale. Un piccolo gioiello (una sola sala, 98 posti), con vetrate che si aprono su resti archeologici, una vera delizia, per non dire una "nicchia"!
Il regista era presente in sala e ci sono voluti tre secondi per riconoscerlo, pur non avendolo mai visto...era inconfondibilmente russo, non saprei come altro esprimermi. Ha fatto una breve introduzione e poi ecco il film, ambientato in un campo militare russo in Cecenia. Una nonna che vuole vedere il nipote e lo raggiunge nel campo per stare un po' con lui. E' uno di quei film in cui la trama e' quasi inessenziale, e anche nel raccontarvela mi sembra quasi di sminuire il film, di ridurlo a qualcosa che non e'. La fotografia stupenda, il distacco che lo pervade, i volti, gli sguardi, le situazioni...un film che parla della guerra senza farla vedere, dei sentimenti senza essere sentimentale, con bellissime musiche scelte tra quelle dei grandi maestri russi.
La scoperta un po' spiazzante e' stato il mio pensiero, durante il film, ad un possibile attentato da parte di alcuni personaggi ceceni che venivano marginalmente inquadrati, con sguardi furtivi.Non sono riuscita a capire se il regista ha abilmente creato dei piccoli ed impercettibili momenti di suspense che mi hanno portato a pensare ad un'evoluzione negativa, ad un'attentato. Ma la cosa mi ha sopreso comunque, perche' non ho alcun pregiudizio in merito, e mi sono ritrovata ad aspettare che l'attentato accadesse, smentita dal film.
Sono contenta di aver fatto parte di quella esigua schiera di persone che ha visto il film, ne ha potuto ricavare profondi spunti di riflessione e lo ha apprezzato! Piu' nicchia di cosi'...Grazie Dompa!
Martedi' era il giorno di questa settimana gia' destinato al cinema, c'erano varie scelte ma poi Dompa mi ha proposto un film russo, proiettato nell'ambito del Festival del Cinema Spirituale, ed ecco che ho visto Alexandra, del regista Sokurov, nella Sala Trevi, che poi ho scoperto essere la Cineteca Nazionale. Un piccolo gioiello (una sola sala, 98 posti), con vetrate che si aprono su resti archeologici, una vera delizia, per non dire una "nicchia"!
Il regista era presente in sala e ci sono voluti tre secondi per riconoscerlo, pur non avendolo mai visto...era inconfondibilmente russo, non saprei come altro esprimermi. Ha fatto una breve introduzione e poi ecco il film, ambientato in un campo militare russo in Cecenia. Una nonna che vuole vedere il nipote e lo raggiunge nel campo per stare un po' con lui. E' uno di quei film in cui la trama e' quasi inessenziale, e anche nel raccontarvela mi sembra quasi di sminuire il film, di ridurlo a qualcosa che non e'. La fotografia stupenda, il distacco che lo pervade, i volti, gli sguardi, le situazioni...un film che parla della guerra senza farla vedere, dei sentimenti senza essere sentimentale, con bellissime musiche scelte tra quelle dei grandi maestri russi.
La scoperta un po' spiazzante e' stato il mio pensiero, durante il film, ad un possibile attentato da parte di alcuni personaggi ceceni che venivano marginalmente inquadrati, con sguardi furtivi.Non sono riuscita a capire se il regista ha abilmente creato dei piccoli ed impercettibili momenti di suspense che mi hanno portato a pensare ad un'evoluzione negativa, ad un'attentato. Ma la cosa mi ha sopreso comunque, perche' non ho alcun pregiudizio in merito, e mi sono ritrovata ad aspettare che l'attentato accadesse, smentita dal film.
Sono contenta di aver fatto parte di quella esigua schiera di persone che ha visto il film, ne ha potuto ricavare profondi spunti di riflessione e lo ha apprezzato! Piu' nicchia di cosi'...Grazie Dompa!
domenica 9 dicembre 2007
Piu' libri piu' liberi
E' stata davvero una settimana all'insegna dei libri e della letteratura. Vi ho già parlato della presentazione del libro di Carofiglio, poi giovedi' la lettura dei brani tratti dal libro di Mario Calabresi, di cui vi ho accennato. Ho comprato il libro per l'occasione, giovedi', e venerdi' era gia' finito (a volte ci sono delle urgenze, e un libro spuntato dal nulla scavalca uno che era già in attesa di esser letto, se non addirittura in lettura!). Il racconto del dolore, ma soprattutto della dignità, della forza di vivere di cui il libro e la vita dei protagonisti e' impermeata sono uno stimolo, un esempio, uno strumento di riflessione e di crescita. Anche se in modi diversi, chiunque abbia provato dolori cosi' grandi come possono essere solo i lutti, si può riconoscere in alcuni meccanismi di difesa, rimozione, elaborazione. Credo che il libro, il reading e questo genere din inizative servano molto, soprattutto per quelli che sono nati dopo, e che spesso si fanno un'idea delle cose in base al racconto che viene fatto loro da quelli che li circondano, i familiari prima, la scuola o gli amici dopo, e non sempre si ha la fortuna di avere racconti obiettivi, reali.Certo, si può obiettare, anche i familiari delle vittime non sono obiettivi,ma io credo che non ci sia niente di piu' oggettivo della morte.
La maratona letteraria è continuata oggi con la fiera Piu' libri piu' liberi, al palazzo dei Congressi all'Eur. Insieme alla mia amica Filomena e a mia madre ci siamo avventurate nel groviglio degli stand, trovando spunti interessanti e qualche simpatico regalo di Natale. Ho trovato un libro di cui vi scrivo solo il titolo: Chi schiaccia i punti neri è razzista? L'autore è Giancarlo Ravazzin, la casa editrice la Greco&Greco: 1000 domande senza risposte per spassose serate da soli o con gli amici (questo potrebbe essere il sottotitolo!Davvero un libro di nicchia!). Poi alle 20 l'incontro con Camilleri: un grande uomo di spirito, un'affabulatore, oltre che uno scrittore a cui devo tante ore piacevoli, in compagnia dell' amato Commissario Montalbano. Che bella serata!!Vi lascio con una frase dall'acquisto odierno: Quanto bisogna resistere prima di arrendersi all'evidenza? Meditate gente, meditate.
La maratona letteraria è continuata oggi con la fiera Piu' libri piu' liberi, al palazzo dei Congressi all'Eur. Insieme alla mia amica Filomena e a mia madre ci siamo avventurate nel groviglio degli stand, trovando spunti interessanti e qualche simpatico regalo di Natale. Ho trovato un libro di cui vi scrivo solo il titolo: Chi schiaccia i punti neri è razzista? L'autore è Giancarlo Ravazzin, la casa editrice la Greco&Greco: 1000 domande senza risposte per spassose serate da soli o con gli amici (questo potrebbe essere il sottotitolo!Davvero un libro di nicchia!). Poi alle 20 l'incontro con Camilleri: un grande uomo di spirito, un'affabulatore, oltre che uno scrittore a cui devo tante ore piacevoli, in compagnia dell' amato Commissario Montalbano. Che bella serata!!Vi lascio con una frase dall'acquisto odierno: Quanto bisogna resistere prima di arrendersi all'evidenza? Meditate gente, meditate.
giovedì 6 dicembre 2007
Libri a teatro
Amo leggere da sempre, anche da quando non sapevo ancora farlo ed ho imparato a 5 anni da un amico che leggeva Topolino, per poi non fermarmi piu'. Nella mia borsa, per piccola che sia, c'e' sempre posto per un libro, se non dentro, sopra, affianco, sul mio comodino, durante la pausa pranzo, mentre aspetto qualcuno in macchina, dove e come posso.
Chi mi conosce lo sa, ed e' per questo che per il compleanno, ad esempio, ho ricevuto ben 6 libri in regalo dai miei colleghi! In questo momento sono impegnata su due fronti: Amanti e regine- il potere delle donne, un excursus nella storia delle donne al potere in Francia, a partire da Caterina de'Medici, che leggo a casa la sera prima di addormentarmi e L'arte del dubbio, il nuovo libro di Carofiglio sulle tecniche della cross-examination nei processi. Lunedi' scorso sono andata alla presentazione del libro al teatro Eliseo, dove l'autore, insieme a Lella Costa e Ugo Maria Morosi, ne hanno dato una lettura scenica. La cosa piu' tenera e' stato vedere la timidezza dell'autore sul palcoscenico. Nonostante la sua professione di Pubblico Ministero e quindi l'abitudine a parlare in pubblico, i suoi gesti erano dolcemente imbarazzati, ed ho trovato un motivo in piu' per leggere i suoi romanzi e le vicende dell'avvocato Guerrieri, di cui ho pensato dai primi momenti che e' un tipo d'uomo di cui potrei innamorarmi.
Stasera altro Reading (come si dice oggi per essere alla moda) con un attore che trovo fantastico (e con il quale scapperei in capo al mondo!ndr): Luca Zingaretti legge pagine tratte dal libro "Spingendo la notte piu' in la'" di Mario Calabresi, in una serata per i familiari delle vittime del terrorismo. Vi aggiornero' nei prossimi giorni su come e' anadata.
Chi mi conosce lo sa, ed e' per questo che per il compleanno, ad esempio, ho ricevuto ben 6 libri in regalo dai miei colleghi! In questo momento sono impegnata su due fronti: Amanti e regine- il potere delle donne, un excursus nella storia delle donne al potere in Francia, a partire da Caterina de'Medici, che leggo a casa la sera prima di addormentarmi e L'arte del dubbio, il nuovo libro di Carofiglio sulle tecniche della cross-examination nei processi. Lunedi' scorso sono andata alla presentazione del libro al teatro Eliseo, dove l'autore, insieme a Lella Costa e Ugo Maria Morosi, ne hanno dato una lettura scenica. La cosa piu' tenera e' stato vedere la timidezza dell'autore sul palcoscenico. Nonostante la sua professione di Pubblico Ministero e quindi l'abitudine a parlare in pubblico, i suoi gesti erano dolcemente imbarazzati, ed ho trovato un motivo in piu' per leggere i suoi romanzi e le vicende dell'avvocato Guerrieri, di cui ho pensato dai primi momenti che e' un tipo d'uomo di cui potrei innamorarmi.
Stasera altro Reading (come si dice oggi per essere alla moda) con un attore che trovo fantastico (e con il quale scapperei in capo al mondo!ndr): Luca Zingaretti legge pagine tratte dal libro "Spingendo la notte piu' in la'" di Mario Calabresi, in una serata per i familiari delle vittime del terrorismo. Vi aggiornero' nei prossimi giorni su come e' anadata.
domenica 2 dicembre 2007
La giusta distanza
Forse avete intuito dalla massiccia presenza di recensioni cinematografiche che il cinema è una delle mie passioni. Quando poi vado a vedere un film davvero bello e ben fatto, allora scatta l'entusiasmo e la voglia di contagiare chiunque entri in contatto con me, perche' possa provare le stesse belle emozioni. Ieri sera ho visto La giusta distanza, il film di Carlo Mazzacurati. Un film talmente ben fatto che non sembra un film, talmente reale da riconoscere come vicine le scene, le situazioni, le problematiche analizzate, sfiorate, accennate o approfondite attraverso il racconto. Gli sguardi, i tempi, la scena del ballo di due uomini tunisini, i volti, le musiche, tutto curato in maniera mirabile, vera, ma al tempo stesso artistica. Ve lo consiglio, credo che andro' a rivederelo (ed è un rito che riservo solo ai film che mi entusiamano!). Unica pecca e' che io non riesco a tenere la giusta distanza che Fabrizio Bentivoglio, alias il giornalista Bencivegna, consiglia al giovane protagonista aspirante reporter. Nei miei post pseudo-recensioni troverete sempre la mia passione, il mio entusiasmo o la mia delusione. E mi lascio talmente prendere che mentre tornavo a casa dopo il film ho fatto una cosa che mi piace molto e che mi fa sentire all'interno di una sceneggiatura, di un ciak... ho scelto la musica adatta al momento, e soprattutto ai luoghi in cui passavo. Ho attraversato il centro di Roma, ho visto i fori illuminati, il Colosseo con la voce di Giuliano dei Negramaro che diceva:"è così che va via un poi di noi, senza tante parole, senza fare piu' rumore, quel p0' di noi " oppure "potessi trattenere il fiato prima di parlare, avessi le parole giuste per poterti circondare di quello che di me, bellezza in fondo poi non è..." proprio come dentro un film. Decisamente la giusta distanza non rappresenta il modo in cui vivo!Buonanotte da Elenafilmfestival
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