La Nicchia della Poesia (letta, piaciuta, condivisa!!)

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una temoesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mau amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento
(Alda Merini)

sabato 27 dicembre 2008

L'idea della pace

Nessuno sa per certo come sia cominciata la Guerra di Isidora. Nessuno riesce nemmeno a ricordare chi attaccò per primo, o perchè, e neanche chi stava da una parte e chi dall'altra.In qualche modo, la guerra divenne uno stato mentale. Essere in guerra diventò semplicemente una parte di ciò che significava essere.
In questi anni terribili nacque un bambino. Un bambino che sarebbe doventato uomo, e sarebbe diventato il soldato che avrebbe riscoperto l'idea di pace che era stata smarrita per centinaia di anni.Fu molto semplice, in realtà. Il soldato si trovava in una nuova battaglia, così com'era stato in infinite battaglie prima di allora. Le armi sparavano. Lui rispondeva al fuoco.Puntava.Uccideva.Ricaricava.Era questo che significava essere vivo. Uccidere o essere ucciso. E a un tratto...fu così semplice. Il busto del ragazzo davanti a lui venne tranciato a metà da un sibilo invisibile nell'aria. Rivelò il sangue, ma anche - improvvisamente - l'idea. Il soldato lasciò cadere il fucile. Qualcosa si aprì dentro di lui. Qualcosa che, una volta aperto, non poteva più essere richiuso. L'idea.
Passarono i minuti, e l'idea sbocciò. Era così semplice da essere ridicola. La vita era una cosa. Miserabile. Paurosa. Primitiva. L'idea era l'esatto contrario.
Il soldato iniziò a correre. Corse e corse finchè non raggunse un'altra battaglia. Cercò di nascondersi, ma era troppo tardi. Il comandante non lo riconobbe, ma si strinse nelle spalle e gli consegnò un'arma, ordinandogli di combattere. Il soldato però gettò di nuovo a terra il fucile e riprese a correre.
E un bel giorno...Poteva essere passato un anno.Il soldato aveva abbandonato innumerevoli battaglie e aveva corso per innumerevoli miglia. Si rittrovò in un'altra trincea, accanto a un altro uomo. Come sempre, quando udì i primi spari gettò a terra il fucile. Con sua grande sorpresa l'uomo accanto a lui mostrò un'espressione che il soldato non aveva mai visto prima. Qualcosa di più complesso della semplice rabbia. Qualcosa di smarrito, di inorridito e di profondamente dispiaciuto.
Il soldato lo guardò negli occhi e non ebbe bisogno di dire nulla. Gli posò una mano sul petto e trasmise un istinto ben più fondamentale della guerra. La sua mano gli disse tutto quello che aveva bisogno di sapere. Gli disse come lui, il soldato, era diventato l'opposto di tutti gli altri.E come quell'uomo sarebbe diventato lo stesso. Un'idea folle. Così semplice e impossibile.
L'idea della pace.
Il brano che avete letto e' tratto da " Io non ricordo" di S.M.Block. L'ho trovato il modo migliore di augurare, anche in ritardo, Buon Natale, viste anche le notizie di questa sera da Israele,ed anche la miglior recensione che il libro possa fare a se stesso.
Elenaperlapace

domenica 7 dicembre 2008

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo è stato organizzato un bellissimo concerto ai Musei Capitolini, e precisamente nell'esedra di Marco Aurelio. Io c'ero.
Non vi dico la suggestione del luogo, con le grandi pareti di vetro a lasciar scoperto e visibile l'esterno, il palazzo, gli alberi, il cielo, e le statue dell'interno, grandi, maestose, quasi spaventose nelle proiezioni delle loro ombre. Innestato su questo scenario il concerto eseguito dal maestro Miguel Angel Estrella, grande pianista argentino ma soprattutto grande uomo. Non e' un caso che il concerto vedesse la sua presenza, per la sua tragica storia personale di negazione dei diritti dell'Uomo, e per la sua continua battaglia per la realizzazione della pace e dei diritti nel mondo.
Mi ha travolto con la scelta dei brani, che ha spiegato a voce prima di esgeuirli, in un momento magico in cui pur parlando solo spagnolo era comprensibile a chiunque fosse in quella sala ( e non certo perche' lo spagnolo e' simile all'Italiano!) e che sono introdotti così nel programma:
"Musiche limpide, di metrica cristallina, semplice omaggio" riferendosi ai brani di Bach (che torna e ritorna alla miei orecchie nei modi piu' svariati, dal film Il silenzio prima di Bach visto al Farnese, all'intervista impossibile che Vinicio Capossela ha fatto a Bach impersonato dal pianista Ramin Bahrami), "Musiche di sogni, di ribellione, di amore e di morte....di pace,uan suite del romanticismo" riferendosi ai notturni di Faure', di Chopin, alle romanze di Mendelssohn che ha poi eseguito in un crescendo di emozioni.
Alla fine del concerto era come se mi svegliassi da un lungo sonno, ho dovuto quasi prendere coscienza di dove mi trovassi, talmente mi ero fatta trasportare dalle emozioni e dalle evoluzioni dei miei pensieri seguendo le sollecitazioni della musica, delle immagini che avevo davanti, delle senzazioni che avevo dentro e che aveva dentro Estrella, e che venivano tutte fuori nel momento in cui le sue dita pigiavano i tasti del pianoforte.
Un grande artista, un grande uom, una grande serata.
Elena

lunedì 1 dicembre 2008

Tempo d'Avvento

Avvento: aspettiamo la nascita di Gesu', se qualcuno riesce ancora a ricordare che questo e' il motivo per cui a Natale e' festa.
L'attesa e' una bella esperienza, e nonostante il risultato, e' forse la parte piu' bella delle nostre esperienze. Se il risultato e' positivo, quello che ricorderemo e' la trepidazione dell'attesa, che si ammantera' di un'aura positiva visto il risultato. Se la nostra attesa invece non ha buon esito, perderemo quella speranza, quella trepidazione, quella tensione,tutta positiva, che ci aveva accompagnato fino a quel momento, perche' abbiamo in mano la realta', magari triste, e non piu' passibile di essere sognata, agognata, immaginata.
Beh, niente male dopo quasi un mese di silenzio, non vi pare? Sono andata a riflettere nei meandri della caoticita' delle giornate, degli impegni che si accavallano, della rincorsa di se stessi, tanto che ho letto poco,rispetto ai miei ritmi, e corso tanto nelle giornate che ho trascorso, tra mille pratiche, il lavoro, burocrazia e...
Non ho quindi un libro da recensire (sono oltre la meta', ma aspetto a parlarvene), film si, perche' anche se meno di quanto avrei voluto (ho perso una retrospettiva di cinema francese al Farnese, imperdonabile! tanto che Fabio, il direttore del cinema, mi ha scritto chiedendo conto della mia assenza - in termini bonari, chiaro-).
Ho visto "Parigi", una commedia ben fatta, un film francese che sembra quasi italiano, con ritmo, la citta' come protagonista,tanto che ti viene voglia di tornare a visitarla, i sentimenti, senza eccessi, con rigore, ma senza pedanteria, l'ironia, le sane e belle risate per tante scene divertenti, prima fra tutti la seduta psicanaltica del professore, sua prima volta. Un film da rivedere a casa in quelle serate in cui si vuole stare comodi in qualcosa di caldo, bello, gia' conosciuto.
Ho visto Mamma mia, con tutta la sua travolgente spensieratezza, le musiche, i balli. Unica nota stonata: al cinema non si puo' ne' cantare ne' ballare, almeno non tra il pubblico in sala!! Sa noleggiare per quelle serate in cui ci si vuole scaricare cantanto e ballando, lasciandosi travolgere dalla musica. Meglio lasciar perdere il discorso sulla trama, intreccio narrativo etc...tutto fatto (e forzato) per dare un minimo senso alla canzone successiva!!
Ho visto The burning plain: intenso, profondo, scene di grande respiro con una bellissima fotografia, lo spessore psicologico dei dettagli, delle inquadrature, su un racconto fatto in modo direi concentrico, con storie che seguono il proprio solco, ma che trovano alla fine una composizione nel centro del cerchio che le racchiude. Il mondo o la propria vita visti da dietro una finestra, a fare da cornice, campi sterminati da disinfestare, visti in volo, o scogliere a picco su un marre burrascoso, quello dei sentimenti forti, dei sensi di colpa, della rabbia, del dolore che ti segna a fondo, ti lacera, ti brucia. Gli uccelli che si librano in volo, a stormi, solitari, arrostiti su un fuoco, uccisi da una fionda. Le ferite che guariscono, quelle che sanguinano, quelle che bruciano ma servono per ricordare. Da vedere.
Buon avvento a tutti!! Elena

domenica 9 novembre 2008

Benvenuta Elena!!

E' inutile nasconderlo...l'eta' avanza....lo scorso 6 Novembre ho compiuto 36 anni. Come sempre, giorno di ferie, prima regola per farsi un regalo. Mattinata dal parrucchiere, poi in giro per la mia bella Roma, pranzo a Borgo Pio con mamma e Dompa, visita alla basilica di San Pietro per la milionesima volta (e non sara' l'ultima), due nuove camicette, la visita di Maria Pia e Donatina, e una bella serata con Annalisa. Ho passato davvero un bel compleanno!!Ma la notizia ancor piu' bella e' che nello stesso giorno e' nata un'altra Elena, la bimba della mia amica Patrizia!! Auguri!!
La settimana precdente mi ero gia' fatta un bel regalo con un concerto all'ultimo minuto.
Usciti dall'antemprima di un documentario sulla storia della donna che ha contribuito al grande successo della Tupperware, presentato dalla cineteca di Bologna nell'ambito del Biografilmfestival, erano solo le 22 ed io ed Ezio ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di provare ad entrare al locale The place, dove quella sera si esibivano Luca Barbarossa e Neri Marcore'. Posti solo in piedi ma ce l'abbiamo fatta!! Un concerto bellissimo, con la bella musica di Barbarossa e le spettacolari imitazioni di Marcore', che io adoro e seguo fin da quando facevo le scuole medie!!Bello, bello, bello, divertente ma anche profondo, con spunti di riflessione non indifferenti...
Tornando ai film, ho visto La Classe. Quasi neorealista, quasi documentario, un bel film che sicuramente sarebbe stato bello vedere in lingua originale, molto ben fatto e ben girato, con grandi temi su cui riflettere. Didattico, dovrebbero portarlo nelle scuole.
Ieri sera e' stata invece la volta di Si Puo' fare, il film il cui protagonista e' Claudio Bisio, un sindacalista idealista che reiventa una cooperativa di matti. Da esperienze reali un film non realistico ma molto delicato, che traccia con delicata ironia e surrealismo le storie di persone con problemi psichici, senza sprofondare nel patetico ma con pennellate di leggerezza e profondita'.
Consigliato a chi dovrebbe aprirsi al mondo, all'altro da se'.
Passando ai libri, credo di poter ormani dichiarare la mia dipendenza. Sono librodipendente, non riesco ad uscire da una libreria (non entrarvi e' impossibile!!) senza aver comprato uno o piu' libri che poi conseguentemente leggo!! Dopo l'ultimo Montalbano, mi sono dilettata con il suo alter ego femminile e spagnolo, cioe' l'ispettore Petra Delicado, di cui avevo gia' letto una storia. Riti di morte e' la sua prima indagine, e come sempre succede nei gialli ben scritti, c'e' molto di piu' di reati e indagini, ci sono vite, caratteri, correnti filosofiche. "Quando si cambia si cambia e, contrariamente a quanto si creda, bisogna cominciare dalla piccole cose, ingredienti indispendabili di ogni profondita' esistenziale."
Ora sono alla prese con Io non ricordo, un romanzo d'esordio, il cui autore ho avuto il piacere din incotrare la scorsa estate al Festival della letteratura di Massenzio. Vi terro' aggiornati.
Un bacio grandissimo alla mia figlioccia Silvia, di cui oggi abbiamo festaggiato il compleanno!
Elena

domenica 26 ottobre 2008

Viggo Mortensen, per gli amici Aragorn

Quest'anno la festa del cinema di Roma non mi ha visto tutte le sere in pole position per vedere uno o due film al giorno. Per ragioni che non sto qui a spiegarvi ho preso tempo fa la decisione che quest'anno non sarei andata, ma poi il proprietario del Franese mi ha dato un bigliettino in cui si invitava all'anteprima gratuita di un film, e ho pensato che rifiutare anche un invito sarebbe stato troppo!!Quindi ieri sera ero all'Auditorium con Silvia, per la proiezione che cominciava alle 23 di Aspettando il sole, un film italiano di Ago Panini, con tanti bavi attori.
Siamo arrivate un po' in anticipo e allora Silvia mi ha chiesto di mostrarle il famoso Red Carpet.Avevo già visto Gabriele Salvatores, di cui attendo con ansia il film "Come Dio comanda" in uscita a Novembre e altri attori/giornalisti, ma soprattutto avevo goduto un po' di quel bagno di folla che e' l'Auditorium, con tanta gente che gira, ognuno per un motivo diverso, per una sala diversa: che bello, mi piace troppo, starei sempre la'!
Ci siamo avviate, c'era un po' di folla e incuriosite abbiamo chiesto ad un fotografo chi fosse la star in arrivo. "Viggo Mortensen" ci ha detto. Non abbiamo neanche dovuto dircelo, ci siamo piantate dove eravamo per non perdere questo spettacolo di madre natura che cammina!!Prima di lui e' arrivato Ed Harris, bravissimo attore, ed aveva proprio la faccia e il vestito da americano, un grande personaggio che tutti chiamavano per farlo avvicinare, cosi' che ho potuto vedere i suoi bellissimo occhi azzurri. Grande aiuto per noi e' stato il fotografo, che doveva riprenderli mentre facevano le interviste e dunque faceva spostare le persone che avevamo davanti per avere il campo libero:grazie!!
E poi eccolo: in un completo rosso bordo (sembrava shantung o qualcosa di simile, che se lo avessi visto su un uomo normale avrei detto: ma chi e' quel matto!) che gli stava benissimo, con dei bellissimi capelli biondo cenere, lisci e un po' lunghi sul viso, una pelle dorata dal sole e soprattutto con una dolcezza e un po' di tristezza congenita nello sguardo, ha fatto l'intervista e richiamato dalle nostre urla si e' avvicinato, ha baciato una fortunata, fatto una foto con un altro, e firmato la mia agendina con un autografo che sembra scritto in lingua fenicia tanto non si capisce niente. Silvia gli ha fatto una foto sul telefonino mentre firma il mio autigrafo, quindi ho i testimoni. Quindi, assolutamente per caso, mi ritrovo la firma di Viggo Mortensen sull'agenda!!
Un uomo stupendo, la cui vista ti riconcilia con il mondo.
Gia' paghe per la bella avventura, siamo poi andate alla proiezione. Essendo gratuita c'era una ressa pazzesca, e dopo una lunga fila e un po' di spintoni da parte di qualcuno che era uscito allora dallo zoo, siamo entrate. Abbiamo chiesto al personale di sala dove dovevamo sedere, facendo vedere il nostro biglietto d'invito, ci hano indicato un posto, controllato altre volte, e poi dopo mezz'ora che eravamo in attesa della proiezione, sono venuti a dirci che non potevamo stare la'. Non vi racconto tutte le scene, le discussioni e il resto per non annoiarvi. Sappiate solo che siamo rimaste dov'eravamo e per fortuna ne e' valsa la pena, perche ' poco davanti a noi sono passati Grabiel Garko (quasi finto per quanto e' bello!) e Claudio Santamaria. Direi un bel bottino per la serata. Poi e' iniziato il film. Un film unn po' surreale, che quasi non sembra italiano, ma ambientato nella provincia americana e uscito da un libro di racconti di Carver.
Bello, bel ritmo, bravi gli attori, una bella regia con ottimi tempi, e soprattutto con un'ironia che sarebbe mancata ad un film americano dello stesso genere.Ve lo consiglio!!
Intanto lo scortso giovedi' e' uscito il nuovo libro di Camilleri con il commissario Montalbano e indovinate un po'? L'ho gia' iniziato!!Vi lascio con gli auguri a Cralo Lucarelli, un altro mio scrittore mito, che oggi compie gli anni: auguri Carlo!!!W gli scorpioncini!!Elena

martedì 21 ottobre 2008

Ottobrate romane!

L'ultimo post risale al 28 settembre...perdono!! Ma il mese di ottobre, anche se non ancora finito, e' stato pieno di impegni,oltre che di tanto lavoro. Per prima cosa il 5 ci siamo riuniti con tutto il parentame per festeggiare i 50 anni di matrimonio di zio Gianni e zia Angelina...ci pensate, 50 anni insieme, quanti ricordi, quanti episodi, una vita affrontata insieme. E' stata una bellissima giornata, e durante il pranzo mi sono guadagnata il cibo facendo la lettrice delle poesie scritte per l'occasione. Quale migliore palestra per prepararmi all'evento che mi aspettava? Perche' sabato 11, insieme ad Ezio, abbiamo letto il secondo capitolo della prima lettera di Pietro nell'ambito dell'evento La Bibbia giorno e notte, in diretta su Rai Educational 2. E' stata una bellissima esperienza, abbiamo ricevuto tanti complimenti dall'incaricata Rai, che ha interrotto la nostra prova perche' troppo bravi!!Ho avuto una grande emozione, ma fortunatamente la mia lettura non ne ha risentito. Spero di vedere presto la registrazione!
Intanto, dopo un freddo settembre, ci stiamo godendo delle splendide giornate di sole, le famose ottobrate romane. La temperatura e' ideale per stare all'aperto, e sabato sera ho fatto una capatina in centro,perche' Roma e' troppo bella e ogni tanto bisogna andare a trovarla!! Un aperitivo a Campo de' Fiori,un saluto al Cinema Farnese, e poi al Teatro Argentina per una splendida versione di Filumena Marturano. Avevo letto critiche non positive, soprattutto sulla regia. E forse era una regia in sordina, che ha pero' permesso agli attori di emergere in tutta la loro bravura. Luca De Filippo bravissimo, Lina Sastri perfetta, cosi' emozionante che le sue lacrime in scena hanno fatto scendere anche le mie!Un testo che si faceva gustare in tutta la sua grandezza, nei suoi tempi comici e drammatici.Grande teatro di qualita'!
Tornando al tanto amato cinema, come potete vedere dall'elenco, tre i film di cui non vi ho parlato: Il matrimonio di Lorna, una contraddizione in termini, quasi, perche' racconta il sentimento, e il percorso interiore della protagonista con un'asciuttezza che rende il tutto ancor piu' tenero nei momenti in cui il cuore prende il sopravvento. Grande film, non per tutti.
A seguire il commovente, soprattutto perche' tratta una storia vera, Parada, con il racconto di questo clown di strada che cerca la sua strada nell'aiutare i ragazzi di Bucarest, quelli che vivono nelle fogne, e che sono purtroppo una triste realta'. Ho sentito molto questo film, ben raccontato e girato, forse perche' sono sempre rimasta legata alla Romania dopo il campo di volontariato che vi ho fatto nel 2003, e ho potuto conoscere direttamente parte delle tristi realta' di quel luogo, ma anche apprezzarne le bellezze della natura e dell'arte, nonche' della famiglia presso cui alloggiavo. Un film che dovrebbero dare nelle scuole.Istruttivo e toccante.
L'ultimo in ordine di empo e' La terra degli uomini rossi, di Marco Bechis, sui Guarani, una popolazione ridotta nelle riserve, che lotta per continuare la propria tradizione. Anche qui storia vera, molto interessante, ma il racconto non mi e' piaciuto. A disturbare fortemente un doppiaggio veramente mal fatto, e soprattutto poco adatto a questo genere di film. Voci e timbri scollati dalle immagini, con un effetto di stridore fastidioso, come fastisiose erano le due amiche sedute dietro di me al Cinema delle Province. Un appello a tutti quelli che parlano al cinema: rimanete a casa, la vostra liberta' di parlare non deve andare a scontrarsi con la mia di guardare il film in santa pace e allora, credo che vi siano tanti di quei posti dove farsi una bella chiacchierata...e andate la' e non al cinema!Dopo le loro chiacchiere hanno cominciato a commentare le scene del film, guarda quell'attore, e' quello che ha fatto la fiction di Rino Gaetano (Povero Santamaria, ha fatto tanto altro, guardate Romanzo Criminale!) e poi che bello, che brutto, che paura etc etc ect....un continuo....e io reprimevo a fatica la voglia di apostrofarle acidamente, come in genere faccio in queste occasioni. Non so se tutto cio' ha influito ma il film non mi e' piaciuto.
Un'ultima segnalazione: La mostra di Bellini alle Scuderie del Quirinale. 60 capolavori, pezzi che non vedremo mai piu' perche' sparsi in tutto il mondo,in un allestimento fantastico che esalta il quadri e da finalmente loro la giusta luce perche' possano essere ammirati in tutta la loro bellezza. Da non perdere!!
Un bacio speciale a Claudio che ha curato la mia dizione in una splendidae divertentissima lezione nella cioccolateria Said. Baci gravi, acuti e raddoppiati! Elena

domenica 28 settembre 2008

Cinema e libri, che passione!

Mi sto rendendo conto che vado sempre piu' spesso al cinema, e ci sono settimane, come la scorsa, in cui ho battuto ogni record, con ben tre film all'attivo e tutti di generi completamente diversi. Ma facciamo un riassunto delle puntate precedenti, a vostro uso e consumo per la scelta del prossimo film da vedere.
Burn after reading - A prova di spia dei fratelli Cohen. Non perdo quasi mai i loro film perche' sono davero geniali, e anche se non tutti i film sono riusciti bene ai livelli del Grande Lebowsky, vale sempre la pena correre il rischio, perche' un guizzo o due dei loro non manca mai. Ho visto il film in lingua originale, nell'anteprima che facevano a Roma dei film presenti a Venezia, e ne sono rimasta entusiasta. Una commedia, anche se abbastanza cinica, per certi versi, con un'ironia feroce nei confronti degli americani, dei servizi segreti, di un certo tipo di film,ma anche di modo di vita, con un'interpretazione a dir poco magistrale di uno strepitoso Brad Pritt nel ruolo di un vero stupido!!Scoprire la vera voce di George Clooney e' stato altrettanto affascinante (profonda, calda, evviva le versioni in lingua originale)!John Malcovich e la sua faccia gia' di per se' pregna di significato, insomma, ho riso tanto, il film e' girato benissimo, l'ironia regna sovrana!!
Billo il Grand Dakhaar - L.Muscardin. Un film indipendente, fatto con No-budget, nel senso che gli attori e coloro che hanno lavorato nel film lo hanno fatto gratuitamente, in alcuni casi partecipando alla produzione del film con i propri soldi. Sono andata a vederlo al Nuovo Cinema Aquila, nel mio quartiere, e senza saperlo mi sono ritrovata con il cast intero presente in sala e la regista. Un film coraggioso per i motivi detti, che racconta la storia di un ragazzo senegalese che viene in Italia per inseguire il suo sogno di lavorare nella moda, essendo diplomato come sarto. Non vi racconto la trama, sono le sue vicende più o meno fortunate, ma il tono delicato e leggero con cui tutto e' trattato. Una commedia gradevole con un'unica pecca, almeno secondo me: un po' troppi i temi che emergono, e quindi, in alcuni casi, non sono conclusi, sono lasciati un po' in superficie. Piccolo gioiello di questo film la versione di Youssun'dour della celebre canzone Barcarolo romano.
Un giorno perfetto - F. Ozpetek. Letto il libro, dovevo completare il cerchio con il film. Ebbene, una volta su un milione, mi e' piaciuto di più il film del libro, incredibile!!Avevo gia' espresso i dubbi sul libro nel precedente post. Ho trovato il film davvero ben fatto, con una ricercatezza nelle immagini e nelle inquadrature davvero notevole. Le ansie, i turbamenti, il travaglio interiore dei protagonisti sono resi davvero bene, grazie anche alla splendide interpretazioni degli attori, un Valerio Mastrandrea che ho trovato magnifico e una bravissima Isabella Ferrari.
Anche le scelte operate nel racconto senza immagini dei momenti piu' tragici del film, o quella di uno stacco di sonoro in un momento cruciale precedente le ho trovate davvero giuste e ben riuscite, e hanno reso anche più facile la visione di un film che gia' sapevo drammatico.
Ultima notazione, personaggio tra gli altri, la citta' di Roma. Emergeva anche nel libro, ma le scene girate in centro, sul lungotevere, ma anche nelle parti piu' degradate della citta' la rendono una delle protagoniste di queta storia, esaltandone la sua insuperabile e tragica bellezza.
Kung-Fu Panda - J.Stevenson e M. Osborne.No, non sono impazzita, ho visto anche questo film, perche' ho partecipato ad un evento: la prima volta al cinema della mia figlioccia Silvia, dall'alto dei suoi tre anni!!
Molto divertente, ben fatto, un fantastico doppiaggio di Fabio Volo nel ruolo del Panda, con vari spunti di riflessione, e una frase che riproporro' nei prossimi bigliettini di auguri:
Il passato e' storia, il futuro e' mistero, il presente e' dono ed e' per questo che si chiama presente!E come dice l'anziana tartaruga: Non esiste il caso!!
La rabbia di Pasolini. Tante polemiche hanno accompagnato questo film, che pero', a prescindere dai discorsi di tagli, censure, la parte di Guareschi o meno, ha il merito di riproporre a chi, come me, non c'era negli anni 60, un'opera che ho trovato di un'attualita' quasi sconvolgente,una riflessione sui drammi dell'umanita', vista da ieri, ma valida ancora oggi, e il suggerimento di una forma di protesta costruttiva, la rabbia, appunto, ma non incarnata e incanalata in percorsi gia' decisi di protesta che diventano essi stessi espressione borghese. Una rabbia intesa come atteggiamento e spirito critico davanti al dogma, di qualsiasi colore esso sia.Il tutto espresso com immagini di cronaca rielaborate e commentate in versione lirica, con l'aggiunta di una bella intervista finale allo stesso Pasolini. Un film che puo' sembrare difficile, nella sua forma di documentario commentato, ma che crea riflessione, dibattito, pensiero, rabbia, appunto, nel senso detto.
Il partigiano Johnny - G.Chiesa. Non l'ho visto al cinema, ma avevo acquistato il DVD questa estate, dopo averlo tanto cercato a noleggio, inutilmente. Perche' ogni volta che parlavo di Stefano Dionisi o di Fabrizio Gifuni, indicavo il partigiano Johnny come film che li aveva visti protagonisti, ma nessuno sembrava aver visto o ricordare questo film. Poi per caso, e' apparso sul banco della nastroteca sotto casa mia dove stavo acquistando i biglietti per un concerto, e l'ho preso. Un film inteso, sobrio, quasi ruvido, sulla Resistenza nelle langhe, e sulle storie, tutte diverse, di coloro che si unirono ai diversi gruppi di partigiani.Uno spaccato di storia, ma quella ancor piu' vera, piccola, fatta dagli uomini, dalle loro piccole storie che si intrecciano alla Storia con la maiuscola, e contribuiscono,in questo caso con il sacrificio della vita stessa, a darci la possibilita' di vivere, di fare il nostro pezzo di strada. Un bel film, attori di gran livello, girato nei luoghi in cui le vicende erano realmente accadute. Da vedere.
Beh, come avete potuto leggere, ho fatto il pieno di film!! In questo cammino mi hanno accompagnato due libri: L'isola dell'angelo caduto di Carlo Lucarelli e Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio. Come ho avuto modo di dire a qualcuno, quando leggo i loro libri la sensazione che mi assale e' quella del ritorno a casa, perche' sono due autori che mi piacciono molto, di cui ho letto vari libri, e pertanto la loro scrittura, pur cambiando la storia, l'argomento, mi e' familiare, e' come una casa che ti accoglie nei suoi spazi conosciuti, rassicuranti.
Il libro di Lucarelli e' ambientato in epoca fascista, e come altri suoi testi, sul pretesto di un omicidio, di un reato, si innesta un quadro storico, come se si aprisse una finestra su un momento del passato, e mentre leggi per seguire gli sviluppi della storia piu' piccola in qualche modo inglobi frammenti di quella piu' grande. Bello, lineare e piana la sua scrittura, come sempre, un ritmo cadenzato dalla canzone Ludovico sei dolce come il fico, che all'autore sembrava talmente giusta che l'ha inserita concedendosi un'eccezione, perche' al tempo in cui e' ambientata la vicenda quella canzone ancora non era stata pubblicata. E come sempre i suoi personaggi, con il loro carico di ambiguita', il proprio dramma personale, sono tutti rinchiusi nello stretto spazio di un isola, che diventa colonia penale non solo per i confinati per reati politici, ma per tutti coloro che si sono ritrovati ad abitarvi, per i motivi più svariati.
Il libro di Carofiglio e' il terzo della serie dell'avvocato Guerrieri, un uomo di cui, come ho gia' avuto modo di dire, potrei innamorarmi nella vita reale. Mi piace molto leggere i pensieri di quest'uomo dietro le azioni che compie, perche' a volte non corrispondono affatto, e allora ti viene da pensare che anche nella vita a volte leggiamo i gesti degli altri, senza approfondire quelli che potrebbero essere i diversi pensieri dietro il gesto. E' bello scoprire i gusti letterari e musicali dell'avvocato, riconoscersi in alcuni casi o prendere spunto in altri, ascoltare i percorsi delle sue emozioni, intenerirsi davanti ai suoi sentimenti, ma anche apprendere i rituali di un processo dai racconti dettagliati, ma anche dalle spiegazioni, piu' o meno esplicite, di certi meccanismi, di certe procedure. L'avvocato mi piace anche perche' e' si un buono, un onesto, diciamo, ma con le sue debolezze, i dubbi, gli errori, e quindi una persona piu' vicina alla realta' degli uomini che a quella dei libri.
Mi pare abbastanza per il momento, avrei tante altre cose da raccontarvi, ma se avete letto fin qui, vista la lunghezza del post, mi avete regalato gia' molto del vostro tempo. Elena

mercoledì 10 settembre 2008

Such a perfect day

Mi ha molto colpito trovare il testo della canzone di Lour Reed all'inizio del romanzo Un giorno perfetto, forse perche' ho un bellissimo ricordo di questa canzone cantata da David Bowie, e anche del video, insomma, inizio positivo per questo romanzo che ha scavalcato gli altri in attesa di lettura, perche' ho voluto leggerlo prima di vedere il film di Ozpetek, da poco nelle sale. E' stato difficile trovarlo, perche' furbescamente la casa editrice ha ritirato tutte le copie presenti nelle librerie, anche in edizioni economiche, per farne uscire una nuova che costa molto di più solo perché c'è una striscia di carta con la pubblicità del film!!Ad ogni modo, con la testardaggine che mi contraddistingue, tanto ho fatto e detto che l'ho trovata e a prezzo scontato. Poi ho cominciato a leggerlo, ma partendo per le ferie, l'ho dimenticato a Roma. Domenica, una volta rientrata, ho recuperato, e ieri l'ho finito.
C'e' qualcosa di strano in questo libro, nel senso che, non posso dire che non mi sia piaciuto, e' ben scritto, mi ha coinvolto, ma...non so, qualcosa non mi ha convinto, ma non so dire cosa.
Ad esempio, i riferimenti alle canzoni lungo tutto il testo. E' una trovata che in genere mi piace, come ho gia' commentato per Tokyo Blues Norwegian Wood, ma in questo caso non so, mi sembrano un po' forzati...ripeto, e' una sensazione piu' che una riflessione.
Cosi' come le descrizioni di Roma, belle, condivisibili, ma...
Ad ogni modo, come sempre, credo che solo leggendolo ci si possa fare un'idea. Dopo aver visto il fil, vi faro' sapere.
La cosa che ho trovato più azzeccata sono i nomi dei personaggi, perfetti!
A presto, Elenaconlagastroenteriteacuta!

giovedì 4 settembre 2008

L'estate sta finendo...

Sicuramente per molti e' finita gia' da tempo, ma per me che ho avuto le ferie all'inizio di luglio, e poi dal 16 ho lavorato fino alla fine di agosto,questa prima settimana di settembre rappresenta l'ultimo scampolo di vacanza, di relax, prima del ritorno al ritmo quotidiano, in una citta' che e' tornata a riempirsi. Mai come quest'anno sono stata contenta della scelta delle mie ferie: andare via all'inizio dell'estate, quando si e' stanchi di un anno lavorativo sulle spalle, senza tirare troppo la corda, e' cosa buona e giusta. Aggiungere due giorni agli inizi di agosto, per spezzare una settimana, e' cosa lodevole. Ma il massimo del godimento e' partire il 29 agosto per rimanere una settimana in ferie, quando tutti gli altri ritornano!! Niente bollino rosso, niente ritorno traumatico, almeno per la prima settimana in cui tutti devono riambientarsi. E poi, il vantaggio di avere avuto la citta' a propria disposizione per tutta l'estate. Guardando indietro, sono davvero poche le serate in cui non sono uscita. Cinema, arene all'aperto, concerti, o anche semplici passeggiate tra gli stand delle varie manifestazioni sparse qua' e la' per la citta', una chiacchiera con i reduci rimasti in citta', un aperitivo con i colleghi, un cappello come quello di Audry Hepburn da provare..quant'e' bella Roma (sempre), ma ancor di piu' d'estate!!
Due piccole note per gli ultimi film visti:
Lascia perdere Johnny e' un film divertente, ingenuo, romantico, da guardare con il sorriso sulle labbra, lasciandosi abbracciare dalla finzione, dal cinema, dagli attori, tutti bravissimi, e dalle belle musiche e canzoni interpretate da Peppe Servillo.Ve lo consiglio se volete ridere e sorridere in maniera intelligente. Non aggiungo nulla sul fatto che io ed Ezio, mio compagno fedele di uscite questa estate, lo abbiamo visto all'Isola del Cinema (Isola Tiberina) alla presenza dello stesso regista Fabrizio Bentivoglio e di Peppe Servillo e gli altri attori. Che bella persona che e' Bentivoglio ( e non parlo solo del suo fascino e dell'aspetto fisico!).
Le cronache di Narnia- il principe Caspian. Forse non l'avrei visto se Dompa non avesse voluto tanto vederlo, e allora il trio cinema si e' riunito, comlice anche il fatto che andavamo ad inaugurare, per le nostre visioni, il Nuovo Cinema Aquila. Beh, niente male come inaugurazione, visto che eravamo solo noi tre in una sala da 180 posti!! Il cinema e' molto bello, odora di nuovo, ottimo schermo, comodissime le poltrone. Per il film, fatto bene, non ho molto da dire, se non che mi e' forse piaciuto piu' del primo della serie. Per il resto, che il ruggito di Aslan sia con voi!!
Elenaancorainferie

giovedì 28 agosto 2008

La solitudine dei numeri primi

La solitudine dei numeri primi. Se il buongiorno si vede dal mattino, come dice la saggezza popolare, la bellezza di questo libro si poteva intuirla dal titolo: geniale.
Una delle cose che piu’ mi affascina dei libri e’ il percorso che fanno per giungere fino a me. In questo caso, oltre al tam tam solito, alle prime pagine dei giornali, la cosa che mi ha colpito immediatamente e’ stato il titolo e la copertina. Poi mi e’ capitato di vedere un’intervista ad un grafico della Mondadori che spiegava come scelgono le copertine, il fatto che non leggono il libro ma ne sanno quanto basta etc
Poi c’e’ stato Massenzio, la serata degli esordienti, e Paolo Giordano che leggeva un testo inedito che mi e’ piaciuto moltissimo. Il grande Fabrizio Gifuni ha letto alcune pagine del romanzo, e non ha fatto che esaltare la scrittura dell’autore.
Un fast-book lo definirei, visto che ho cominiciato a leggerlo domenica notte e martedi’a pranzo era gia’ finito (nel frattempo ho lavorato, ndr!), e come me e’ successo ad amici e parenti che lo hanno letto.
Un libro e una scrittura senza effetti speciali, che ti trascina proprio per la sua semplicita’, linearita’, scorrevolezza, e che comunque va a fondo negli animi, anzi,e’ soprattutto il racconto dei pensieri dietro le azioni o non azioni, ed anche il racconto della diversita’, del mondo parallelo che ognuno di noi puo’ fare della propria vita.
Buona lettura!! Elenachelegge

martedì 26 agosto 2008

Tokyo Blues Norwegian Wood

Era da tempo che mi arrivavano segnali su Haruki Murakami, l'autore di questo libro, e quando me lo sono trovato davanti come scelta mi sono dovuta arrendere a leggerlo…Il libro mi e' piaciuto molto, la definieri una scrittura piana, liscia e preziosa come la seta, ma intrisa di nostalgia, malinconia, tristezza, come puo' esserlo la vita in tanti momenti.
La musica,con le numerose canzoni che vengono citate, a fare quasi da colonna sonora alle storie, piuttosto tragiche, dei protagonisti, gia' immersi e chiamati a confrontarsi con il dolore, quello con la maiuscola, nonostante la loro giovane eta'.
Vi riporto un brano, che puo' rendere l'atmosfera del libro, e che parla piu' di tanti miei commenti:
-"La morte non e' qualcosa di opposto ma di intrinseco alla vita".
Che questo fosse vero era furoi di dubbio. Nel momento stesso in cui viviamo, cresciamo in noi la morte.
Ma questa era solo una parte della verita' che dobbiamo imparare. Era stata la morte di Naoko a insegnarmela.Per quanto uno possa raggiungere la verita', niente puo' lenire la sofferenza di perdere una persona amata.
Non c'e' verita', sincerita', forza, dolcezza che ci possa guarire da una sofferenza del genere. L'unica cosa che possiamo fare e' superare la sofferenza attraverso la sofferenza, possibilmente cercando di trarne qualche insegnamento, pur sapendo che questo insegnamento non ci sara' di nessun aiuto la prossima volta che la sofferenza ci colpira' all'improvviso.-
Ma non vi lasciate spaventare, il libro lascia un filo di speranza, quel fil di fumo che Madama Butterfly sperava di vedere all'orizzonte, l'amore. Elenablues

sabato 23 agosto 2008

Il Dottor Zivago

Mi ha fatto compagnia a lungo, fino al giorno di Ferragosto, vista la sua mole di 554 pagine, escluse le poesie finali, ma, come sempre succede con i romanzi russi, non mi ha deluso e ho deciso di lasciare il commento del libro alle parole stesse del libro, che ho spesso sottolineato con piacere. L'unica notazione da fare e' che il libro tratta si dell'amore tra Zivago e Lara, ma forse tratti in iganno dal film e dagli intensi occhi di un giovane Omar Sharif, si e' convinti che sia il tema principale del libro. E' invece in grande romanzo storico sulla rivoluzione russa e le sue conseguenze, sulla Russia in genere, sulla sua cultura, un momento storico crcuciale, sull'evoluzione delle societa', delle famiglie, degli individui.
"Una sera autunnale nel cortile. L'aria e' un contrappunto di suoni. Le voci dei bambini che giocano sono sparpagliate in luoghi a diversa distanza, come a indicare che tutto lo spazio e' intriso di vita.Quello spazio e' la Russia, la sua incomparabile, celebre madre, il cui nome e' risuonato oltre i mari, martire, testarda, stravagante, folle, adorata, dalle uscite sempre grandiose e fatali e sempre imprevedibili. Com'e' dolce essere al mondo e amare la vita!Si vorrebbe dire grazie alla vita per quello che e', dirglielo direttamente!
Ecco, questo e' Lara. Con queste cose non e' possibile comunicare, ma lei e' il loro simbolo, la loro epsressione, il dono dell'udito e della parola dato agli elementi muti dell'esistenza.
...Oh, che amore era stato il loro, libero straordinario, a nulla somigliante!Pensavano, come amtri cantano:Non si erano amati perche' era inevitabile, non erano stati "bruciati dalla passione", come si suol dire.Si erano amati perche' cosi' voleva quanto li circondava:la terra sotto di loro, il cielo sopra le loro teste, le nuvole e gli alberi.Il loro amore piaceva a ogni cosa intorno, forse anche piu' che a loro stessi:agli sconosciuti per strada, agli spazi che si aprivano dinanzi a loro nelle passeggiate, alle stanze in cui si incontravano e vivevano.
Questo, questo era stato cio' che li aveva avvicinati e uniti! Mai, mai nemmeno nei momenti di piu' sovrana, immemore felicita' li aveva abbandonati quanto vi e' di piu' alto e di appassionante: il godimento dinanzi all'armonia dell'universo, il senso del rapporto tra loro e tutto il suo quadro, la sensazione di appartenenza alla bellezza dell'intero spettacolo, a tutto il cosmo.
Vivevano di questa comunione. E percio' l'esaltazione dell'uomo sulla natura, il culto idolatra dell'uomo e tutte le smancerie di moda nei suo confronti non li avevano mai attratti. I principi di un falso vivere sociale, trasformato in politica, erano apparsi a loro una ben misera cosa, roba fatta in famiglia, ed erano per loro incomprensibili."
Buon Zivago a tutti! Elena

lunedì 11 agosto 2008

Tracce di storia

“Quattro anni fa, per amicizia, ero presente alla Giornata di studio sulla storia di Fardella, e per lo stesso motivo sono qui oggi alla presentazione del libro che raccoglie gli atti di quella giornata. Ma l’amicizia con Antonio che inizialmente mi ha portato qui a Fradella ( e sono ormai passati otto anni dalla prima volta!), si e’ poi trasformata in un’amicizia nei confronti della sua famiglia e della popolazione tutta di Fardella, che mi ha sempre accolto com grande gioia ed opsitalita’, tanto da farmi sentire membro effettivo della comunita’.

Quattro anni fa ho partecipato con gioia ed interesse alla Giornata di studio perche’ sono convinta che la vita di un paese e della comunita’ che lo abita debba essere arricchita da fermenti che solo la cultura, attraverso la storia, la memoria, l’arte in generale nella sue piu’ svariate forme, riesce a creare e diffondere. Mi ha colpito allora la numerosa presenza di pubblico, anche da parte di persone molto anziane, e mi auguro che simili eventi, frutto dell’operosita’ dell’associazione La Scaletta e dei suoi aderenti, possano ripetersi, nonostante le difficolta’ e i momenti di scoraggiamento che tutte le persone operose incontrano sul loro cammino, come avviene in qualunque piccola comunita’.

Oggi dunque raccogliamo i frutti di quanto seminato quattro anni fa, con la presentazione di questo libro. Partendo dala veste grafica, mi e’ molto piaciuta la scelta delle dimensioni del testo, ed anche la sua impostazione a monografie. Di solito i testi che raccolgono atti di convegni o giornate di studio hanno un formato di dimensioni esagerate, che sembra voler dare al primo impatto la sensazione della noia o dell’impresa titanica, poi copertine di colore grigio o marroncino che sembrano scoraggiare anche chi ha superato l’ostacolo dimensioni. La scelta poi delle monografie consente un uso del testo come libro da consultazione, per ricerche che possono essere prettamente legate ad un solo argomento, anche perche’ in molti casi, come viene detto dai relatori stessi, ci sono spunti, temi, documenti di cui ancora non e’ stato fatto uno studio approfondito, e di cui il libro in questione puo’ rappresentare il punto di partenza. Non solo di ricerche, ovviamente, ma perche’ no, di un romanzo. Cito, per esempio, la monografia sul fenomeno sociale degli esposti, materiale che potrebbe diventare un novello libro Cuore nelle mani di un contemporaneo De Amicis!

Credo che una delle cose piu’ evidenti, come anche detto dal lettore piemontese, di cui avete ascoltato la lettera, sia l’amore per questa terra, per questo paese, e appunto questo amore passa attraverso le pagine, le storie, le parole, le fotografie, le incisioni presenti a Fardella e di cui e’ riportato il testo nelle pagine conclusive del libro. Soprattutto ho creduto di cogliere, e mi correggerete se non e’ cosi’, la volonta’ da parte degli autori e dei redattori, che questo libro non rimanga un bel tomo da lsciare impolverato nella biblioteca comunale, o su una mensola della libreria di casa, ma diventi strumento di conoscenza del proprio passato, libro di consultazione per i piu’ giovani, di memoria e nostalgia per i piuu’ anziani e non solo.
Se la scienza e la teconologia, di cui pure ci serviamo ogni giorno, non sono comunque un nostro reale possesso cognitivo (quanti di voi, pur usando un computer o il telefonino ogni giorno, sarebbero in gradi di costruire, su un’isola deserta, la piu’ semplice ed elementare delle lampadine?), la storia e’ invece qualcosa di cui possiamo realmente impossessarci, farne la base su cui vivere il presente e costruire e migliorare il futuro. Pensando a questo libro, a Fardella, a questo intervento che gentilmente l’associazione La Scaletta mi ha invitato a fare, mi e’ venuta in mente un’immagine che secondo me rende bene l’idea di una comunita’ in crescita. Fardella e’ una comunita’ di uomini e dinne, e perche’ allora non paragonare la sua storia a quella dell’uomo e delle fasi della sua vita? Diciamo che nei suo 300 anni di storia Fardella ha vissuto la sua infanzia, e dunque un periodo in cui si cresce, si imparano delle cose, si sbagliano anche, ma fondamentalmente di e’ concentrati su se’ stessi, sula conoscenza di se’. Bene, per gli uomini, poi si arriva alla turbolenta adolescenza, che e’ pero’ anche il periodo dei grandi fermenti e dell’apertura verso il pianeta degli altri, il momento in cui ci si proietta all’esterno. Dunque, vista la conoscenza di se’ che Fardella ha realizzato e sta realizzando anche attraverso il testo presentato oggi, e’n arrivato il momento ddell’apertura gli altri, del farsi conoscere e apprezzare anche al di la’ dei confini della regione cui appartiene. Ovviamente parlo anche in senso di sviluppo turistico, certamente non di un turismo di massa, che a volte e’ piu’ dannoso che altro, ma di un turismo di nicchia, per usare una parola a me cara, che pero’ porti alla continua valorizzazione del territorio e delle sue bellezze naturalistiche e storico-artistiche. Mi pare che l’impegno della popolazione, almeno di alcuni volenterosi, ci sia, e questo libro ne e’ testimonianza concreta. Per la pubblicita’ all’esterno, e qui vi parlo per esperienza personale, essendo da 10 anni nel settore del turismo, non occorre molto di piu’ del passaparola di persone conquistate dal prodotto. Vi giuro che i miei clienti giapponesi vanno a vedere montagne solo perche’ riprodotte sulle loro carte telefoniche, o chiedono di un campo di girasoli sull’autostrada tra Roma e Firenze solamente perche’ hanno visto una foto di tale campo. In altri casi ho organizzato tour di giapponesi che coglievano rosmarino in un agriturismo in Toscana e poi guardavano la cuoca mentre lo usava in cucina…potete immaginare la loor gioia nel fare i rascatiell’ o vedere come si macin la polvere du zafaran’? Basterebbe dunque l’impegno a portare qualcuno, a darene resoconto, poi il resto, vista l’accoglienza che viene in genere offerta, lo fara’ il passaparola. Certo e’ che una mano dovrebbero darla le autorita’ politiche, soprattutto per le infrastrutture, perche’ se poi arrivare a Fardella diventa un’odissea, come lo e’ stata per me sabato scorso arrivare da Roma, anche il turista piu’ motivato e interessato si scoraggia un po’. So che ho toccato un tasto delicato e che le questioni sono lunghe e complicate, e soprattutto piu’ ampie del livello locale, ma mi e’ sembrato doveroso e soprattutto realistico sottolinearlo, vista anche la presenza oggi dei rappresentanti della autorita’ della Regione Basilicata.

Proprio tornando al discorso di un contesto piu’ ampio, credo anche che vada sempre incoraggiato lo studio della stroia locale in parallelo con quella nazionale. Ho trovato molto interessanti i riferimenti e le citazioni relative ai moti antifrancesim alla Repubblica Napoletana, all’opera buffa, insomma, alla storia d’Italia che Italia ancora non era mentre nasceva il Casale di Fardella, ma che ra gia’ abitato da italiani, santi, poeti e navigatori, se leggo che …” sono state terre abitate da santim sono state dissodate da santi, sono state civilizzate da santi, sono state fatte belle da santi” come scrive Luigi Branco, trovo poesie di autori localo nelle pagine finali del libro, e leggo dei tanti emigranti che, navigatori per necessita’, e non per loro scelta, hanno solcato l’oceano alla ricerca di fortuna, di condizioni di vita migliori, ma con la loro terra sempre nel cuore. Nell’introduzion del libro si legge della mancanza di uno studio a tal proposito, e mi auguro che la mostra che si inaugura oggi sull’emigrazione ed il successo della precedente giornata di studio, possanon portare a pensare ad un approfondimento del tema in maniera piu’ ampia.
Vi ringrazio per la vostra attenzione e vi auguro buona lettura!!”
Intervento da me fatto alla presentazione del libro Tracce di storia, avvenuta a Fradella lo scorso 4 agosto 2008.

giovedì 7 agosto 2008

Non e' un paese per vecchi

Ho tante altre cose da raccontarvi ma il commento a questo film non puo’ essere mischiato con altre notizie....mi avevano detto che era un film molto violento: un eufemismo! Non e’ un film violento, e’ di piu’, e’ la brutalita’, il cinismo, il male raccontato in quel modo speciale che solo dei geni come i fratelli Coen sanno usare.
Una regia perfetta, Javier Bardem da Oscar (come e’ stato), tempi, dialoghi, inquadrature scelte con grande cura e maestria, un film assurdo come assurda e’ al violenza che racconta.
La cosa piu’ impressionante l’assenza di una colonna sonora, o almeno, ero talmente presa dalla suspense, che non l’ho sentita!! Una suspense che ti accompagna fino all’ultima scena del film, se sono saltata sulla sedia all’ultima scena, colta ancora, fino alla fine, dall’imprevisto e imprevedibile!
Non ci resta che aspettare il nuovo film che i fratelli Coen presenteranno a Venezia a settembre.
Elenusia

martedì 29 luglio 2008

Piu' estate per tutti

Le vacanze sono finite, per modo di dire. Ho trascorso i miei giorni di ferie a Venezia, in compagnia di Nicoletta e Alberto e del loro splendido Francesco, con cui ho fatto lunghe chiacchierate a colpi di Buh, Guh, Abuuuuu!! Non sono impazzita, ma Francesco ha solo 4 mesi di vita!! Ho fatto la conoscenza di un altro bel moretto, Ilias, eta' un mese e mezzo, il bimbo di Emanuela e Mustafa', un neonato con volto di adulto e due dolcissimi occhi neri!
Insomma, sono state vacanze all'insegna dei bimbi. Shopping a Mestre in compagnia di Emanuela ed un buonissimo Ilias (troppo allettanti quei saldi!),relax e belle serate a Venezia, incontri con tanti amici, Diana (grazie per avermi portato in quello splendido ristorante, un posto incantevole!!), Davide, Angelo e Paola, Stefano, e poi quattro giorni in Val di Fassa, a casa di amici (che pero' erano in vacanza da un'altra parte!!).
La montagna ha sempre un grande fascino, ma soprattutto ispira, anche a livello inconscio, calma , tranquillita', e come riflettevamo con Nicoletta, ci rende piu' umani, una volta lasciati i frenetici ritmi delle nostre vite. Fateci caso, in montagna ci si saluta tutti, anche tra estranei. Magari sono quelle stesse persone che non conoscono il nome del loro vicino e che abbassano la testa invece di salutare quando incontrano qualcuno sulle scale del proprio condominio!
Una breve gita a Bolzano, che mi ha fatto un'ottima impressione, uno stop al lago di Carezza, e poi tanta pioggia, 7 gradi di temperatura,e vari tenativi di gita sfumati, ma e' stato bello in ogni caso.
Devo ringraziare davvero Alberto e Nicoletta per la loro ospitalita', sono stata davvero bene, mi sono sentita a casa.
Talmente bene, che dopo soli 10 giorni sono tornata di nuovo a Venezia, per il battesimo di Francesco. Una bella occasione, sentita, vissuta senza inutili formalismi, nella gioia vera. La serata ha poi preso una piega particolare, quando siamo andati al pronto soccorso dell'Ospedale di Venezia, perche' Alfonso aveva delle chiazze rosse sull'addome... sapete come si arriva in ospedale a Venezia di sera?? A piedi!! Dopo tre ponti (come dicono i veneziani) e 40 minuti di cammino (un veneziano direbbe che ce ne vogliono 10, tenetene conto quanto vi indicano una distanza!!), siamo arrivati in un pronto soccorso deserto...le ultime parole famose, perche' nel giro di pochi istanti sono arrivati tutti casi piu' urgenti. La cosa divertente e' che Michele chiedeva a tutti se fossero arrivati a piedi, da dove, quanto tempo avessero impiegato e alle richieste di spiegazione per tali domande abbiamo risposto che eravamo li' per un'inchiesta. Morale della favola: ci hanno creduto!! Nella sua assurdita' e' stata una serata divertente.
Tornando indietro,al rientro in ufficio, devo dire che non mi sono quasi resa conto di non essere in ferie, perche' sono uscita tutte le sere, e questo ha reso davvero scorrevole e piacevole la settimana.
Giovedi' 17:La prima bella sorpresa il concerto di Caetano Veloso. Primo giorno di ufficio dopo le ferie, apro il trovaroma e vedo che telefonando si possono ottenere inviti per il concerto della sera stessa. Provo e grazie al fatto che tutti gli altri sono in vacanza, ottengo gli inviti!! Che concerto meraviglioso! Lui da solo con la sua chitarra e la sua voce alla cavea dell'auditorium..ho i brividi ancora a pensarci! Ad un certo punto comincia a cantare una canzone francese , La mer, di Trenet...beh, non sono riuscita a frenare le lacrime, non potete immaginare che splendida versione...
Venerdi' 18: Concerto dei Bluvertigo a Villa Ada in ottima compagnia, Ezio, Ciro e Filomena. Bello, bello, bello, sono dei musicisti davvero bravi! E poi Morgan e Andy che ballano la breakdance sono imperdibili...ormai sono in fissa con le loro canzoni, ve ne potete accorgere se salite nella mia macchina...dalla radio emana profumo di assenzio!!
Sabato 19: fine settimana a Trasacco, con la conferenza dell'archeoclub sulla Grotta Continenza. Sono stata molto contenta di vedere che c'era gente ad ascoltare, cosa non sempre garantita quando si fa cultura. Peccato non ce l'abbia fatta per la visita, ma sono crollata sul letto a dormire tutto il pomeriggio!
Lunedi' 21: Cena con Eva, un'amica tedesca in vacanza a Roma con una sua amica, ed Ezio, alla mitica pizzeria Formula 1 a San Lorenzo. Vi dico solo questo: conto di eur 7.50 a testa!! No comment! A seguire concerto dei Quintorigo alla Sapienza, musica molto particolare e molto interessante, spero di approfondire meglio con dei cd.
Marted' 22: Come perdere da proiezione ad inviti di un documentario al Cinema Farnese?Allegro moderato il titolo, e' la storia di un'orchestra che esiste davvero e si chiama Esagramma.Un'orchestra speciale perche' speciali sono i suoi componenti, adulti e ragazzi con problemi psichici e mentali. Un bellissimo documentario che verra' presentato al Festival di Torino. Un documentario ben fatto, senza pietismi, che ovviamente racconta alcuni aspetti solamente di una realta' complessa, ma che spero abbia grande diffusione, perche' anch'io sono convinta che la musica sia qualcosa di speciale, che riesce a fare vera comunicazione, superando ostacoli razionalmente insuperabili.
Mercoledi' 23: e' vero, non sono uscita, ma ho avuto a cena Harry ed Ezio...e sono ancora vivi!!Una bella serata di chiacchiere in compagnia.
Giovedi' 24: Cena sociale del T& C club (taglia e cuci): Io, Annarita, Maria Rosaria, Giampaolo, Ezio, Tecla , a sperimentare una nuova pizzeria a Centocelle, e soprattutto a ciarlare amabilmente tutta la serata.
Weeekend a Venezia, come detto.
Lunedi' 28: Il Divo, ritorno al mitico cinema Eden del trio Donpa, Filo & Elena.
Un film magistrale, una grande regia, splendida fotografia, grandi interpreti. Mi e' piaciuto moltissimo, e la scelta di fare dei personaggi delle macchiette ha alleggerito notevolmente la trama e contribuito a renderlo davvero piacevole. 10 e lode alla colonna sonora, con tempi perfetti e delle scelte impeccabili (c'e' Faure', Sorrentino sei un grande!).
Il dottor Zivago campeggia ancora sul mio comodino ma dovete giustificarmi, sono piu' di 500 pagine e come avete potuto leggere non ho avuto molto tempo a disposizione!!
Alla prossima Elena

sabato 5 luglio 2008

E la chiamano estate...

E la chiamano estate, questa estate, senza teeeee!! Non vi preoccupate, e' che il caldo di questi giorni da un po' alla testa, ma tutto bene, soprattutto perche' da ieri sera alle 2000, orario in cui sono uscita dall'ufficio, sono in ferie!!!!!!!!!!!!!!!Sono solamente 10 giorni ma mi sembra un'eternita', ne avevo davvero bisogno. E visto il caldo, sono proprio contenta di aver scelto questo periodo. Qualche programma, ma vi raccontero' tutto al ritorno.
Facciamo un po' il punto della situazione, per argomenti:
Libri: dopo l'ultima recensione, e' stato il turno di John Fante, un italo-americano, anzi, un abruzzo-americano! Ho letto il suo libro piu' famoso, Chiedi alla polvere. Titolo bellissimo, anche nella versione originale Ask the dusk. Il libro mi e' davvero piaciuto molto, la sua scrittura vola via felice, si impreziosisce di immagini evocative senza pero' forzare la mano, con una grande naturalezza e maestria. I sentimenti, l'ingenuita' del protagonista,una lettura piacevole come un bicchiere di vino dei Castelli!
Poi la grande scelta: lo inizio o no?? L'ho iniziato: sto leggendo Dottor Zivago!! Bello come solo i romanzi russi sanno essere, chiunque ne sia l'autore. Sara' qualcosa che respirano, che c'e' nella terra, ma finora non sono mai stata delusa. Mi lascero' cullare dalla lettura durante le vacanze.
Film: C'e' stato Il resto della notte di Munzi. Inquietante, dovendo definirlo con una parola, incentrato sul destino, o meglio sul fato, la nemesi, temi forti, storie forti che si intrecciano, dilaniano,il dolore. La cosa che piu' mi ha colpito e' il racconto della trasversalita' di questi temi, al di la' dei confini, delle classi sociali, degli ambienti e delle vite diverse.
Poi il film sardo Tutto torna, un film gradevole che evita gli stereotipi sulla Sardegna, si fa commedia, in alcuni momenti grottesca, una storia sui sogni, sull'ingenuita', a qualsiasi latitutine.Ovviamente in proiezione solo al mitico Cinema Farnese.
Cinema in cui ho visto anche un particolarissimo film spagnolo, Il silenzio prima di Bach, un film senza trama, in cui la musica di Bach si intreccia con i rumori della vita quotidiana, nella sua epoca come ai giorni nostri, in un racconto evocativo, surreale, simbolico, molto affascinante!!
Ora vi lascio, sono in partenza, matornero' per raccontarvi delle belle serate estive che trascorrero' a Roma, ma soprattutto delle mie vacanze!! Buona estate Elena

domenica 15 giugno 2008

In tutti i sensi come l'amore

E' il titolo del libro di Simona Vinci che ho finito di leggere oggi. Un libro di racconti. Un libro con una scrittura contemporanea, che porta con se' anche i drammi della nostra modernita', senza farne pero' l'oggetto dello scrivere. Racconti spiazzanti ma senza volonta' di sensazionalismo, solamente (e scusate se e' poco!) la voce di diversi punti di vista, di attori, spettatori, vittime o carnefici delle proprie esistenze, con un protagonista trasversale: il corpo e i sensi, i famosi 5 sensi. Diverso in ogni racconto, intenso, profondo, e' un libro non convenzionale, scritto benissimo. Il mio preferito: Letteracol silenzio. Ne riporto alcuni passi.
"(...) Vorrei scriverti una lunga lettera che ti tenesse compagnia per molti giorni, una lettera da chiudere e da riaprire come un carillon e che continuasse a suonare a lungo. E ogni volta in modo diverso.
Ci saranno dentro i giorni e le notti che abbiamo passato insieme, tutti i posti in cui siamo stati, le emozioni che ho sentito. Come se ti stessi parlando, ma senza dirti niente di preciso. Non ho paura che tu possa perdertici dentro.
Voglio ricordare. E aiutare te a entrare dentro i miei ricordi perche' diventino anche tuoi. Perche' tu possa avvolgerteli attorno e scaldarti al loro fuoco.
(...) Mi sento come se mi stessi dissolvendo.
In silenzio.
Un silenzio concentrato e fluido. Come acqua sapiente che si accomoda sulla pelle scivolando e seguendo le curve.
Quel preciso, esatto silenzio che assomiglia all'amore."

sabato 14 giugno 2008

Tra novita' e classico

Ci siamo lasciati con un cesto di libri e di film, e ci ritroviamo con un nuovo carico. Lo scorso fine settimana e' stato davvero intenso dal punto di vista del noleggio film, anche perche' io ed Harry utilizziamo la stessa tessera per la videoteca, e senza metterci d'accordo noleggiamo film negli stessi giorni, tanto che i gestori della videoteca ci chiedono sempre, un po' sbalorditi: ma non ne ha presi gia' altri due? E noi (ma piu' spesso capita ad Harry), con un'interpretazione da Oscar, rispondiamo: si, si, e' vero, ma abbiamo deciso di prenderne altri!Comunque, sempre per caso, lui aveva noleggiato il film The Jane Austen Bookclub, io Becoming Jane, sulla vita, appunto, di Jane Austen. E la mia domenica e' stata dunque a lei dedicata attraverso la visione di questi due film. Jane Austen e i suoi libri sono in un angolo del mio cuore, ed il solo evocare i suo romanzi mi fa sentire sulle labbra quel sapore, quel godimento, quella sensazione di benessere che ho provato leggendoli. Pertanto, il mio giudizio sui film non puo' essere obiettivo. Certo,mi sono piaciuti, ma sarebbe arduo per me decifrare se il merito e' dell'argomento o del modo in cui il film e' stato fatto. O forse sia per l'una che per l'altra cosa. Becoming Jane rientra in quel genere dei film della BBC, in costume, che rappresentano la societa' inglese dell'Ottocento, e che tanto mi piacciono. The Jane Austen bookclub racconta storie di donne e di uomini, alla luce dei romanzi della scrittrice tanto amata. E' una commedia delicata, fatta bene, romantica, insomma...alla Jane Austen. Dopo aver visto questi due film mi e' venuta una voglia irrefrenabile di rileggere tutti i suoi romanzi...e forse pian piano lo faro'!!
Invece ho inizato a leggere la raccolta di racconti "In tutti i sensi come l'amore" di Simona Vinci, ma ve ne parlero' a lettura ultimata. Mi e' piaciuto il modo in cui questo libro mi e' arrivato. Ne ho sentito parlare per la prima volta leggendo il sito di Carlo Lucarelli e i suoi consigli di letture. E l'ho quindi messo in lista nel mio taccuino dei libri da leggere. Poi, in fila al Teatro Argentina per ascoltare Lucarelli, conosco una ragazza,Arabella, ed iniziamo a parlare di libri, e lei, tra i milioni di libri che esistono, mi dice: ti consiglio i racconti di Simona Vinci...senza commento! il libro era nella mie mani dopo due giorni. A proposito di libri, giovedi' sera sono tornata a Massenzio, al festival delle letterature. Gia' la cornice vale l'attesa che abbiamo fatto, io e Rosanna. Era la serata degli autori emergenti, c'era Paolo Giordano, caso letterario di quest'anno con il suo "La solitudine dei numeri primi" ed un auotre americano, Block, con "Io non ricordo".
La serata e' stata speciale, a leggere prima Sonia Bergamasco, e poi Fabrizio Gifuni, che secondo me dovrebbe essere preso in pianta stabile come lettore per questo festival: a dir poco fantastico, renderebbe bello anche un testo insulso, figuriamoci uno ben scritto, come quello che aveva in mano! E poi la sua recitazione non sovrasta, non si impone distraendo dalle parole, ma e' al loro servizio, le esalta, riesce a dare loro il colore che avrebbero se fossero dipinte...si capisce che mi e' piaciuto molto, vero??
Devo dire che anche i testi inediti,letti dagli stessi autori, sono stati davvero belli, intensi, mi sono addirittura commossa ad ascoltare alcune frasi dell'autore americano, avevo le lacrime agli occhi... bello, bello, bello, evviva il festival delle letterature! E' stata una serata magica, anche di incontri, ho rivisto Arabella, ho incontrato,mi pare si chiami Francesca, che avevo conosciuto qualche mese fa alla presentazione del libro di Lucarelli alla Feltrinelli, perche' seduta accanto a me, ho visto da lontano Raffaele, un amico di Claudio, anche se sono rimasta convinta fino ad oggi che si chiamasse Gabriele (ma sempre di un arcangelo si tratta!), un attore di Un posto al sole, tale ...non ricordo il nome, comunque il biondino, e poi mi da' sempre tanto piacere vedere tanta bella gente, di tutte le eta' (c'era accanto a me una vecchietta tutta bianca in testa, ma cosi' elegante e compita!!) che esce di casa per andare al Festival delle letterature, ad ascoltare parole sotto le stelle, con lo scenario della basilica di Massenzio. Vi sembrero' patetica ma queste cose mi emozionano!!
Ora basta, ieri sera ho visto un film al cinema, ma visto che stasera ce n'e' un altro in programma, ve ne parlero' nel prossimo post. Baci baci baci Elena

sabato 7 giugno 2008

Un cesto pieno di libri e film

Quante volte capita di incontrare la persona giusta? Once, e' il titolo del film che ho visto martedi, una garanzia, visto che era stato premiato al Sundance festival e che era in programmazione all'Eden. Un film romantico ma non mieloso, delicato, pieno di musica, di ballate suonate alla chitarra, di duetti tra i due protagonisti che attraverso la passione in comune per la musica si scoprono, si innamorano ma....non racconto altro altrimenti perdereste il gusto del film, che vi consiglio di vedere se volete passare una bella serata, farvi qualche risata, volare un po' con la mente e il cuore a ritmo di musica.
Ma la cosa piu' sorprendente e' scoprire che per una volta e' successo nella realta' quello che nel film non e' accaduto. E su questa misteriosa frase, vi lascio in sospeso in modo che possiate arrivare in tempo al cinema!!
La scorsa settimana, dal punto di vista letterario, e' stata la volta di Amos Oz. Lo inseguivo da tempo, e poi avevo comprato il suo romanzo "Non dire notte" in occasione degli sconti Feltrinelli.
Inizialmente ho fatto un po' fatica nella lettura, poi ho conosciuto meglio i protagonisti e mi sono appassionata un po' di piu', anche se proprio la scelta del racconto, del suo arco temporale forse e' l'ostacolo inziale.Lo stile,in cui i due protagonisti, Noa e Theo, una coppia, raccontano entrambi la stessa storia, ognuno dal suo punto di vista, e' una delle cose piu' interessanti del libro, anche se in un certo senso la donna protagonista sembra un po' isterica, come forse le donne sanno essere in molti casi. E proprio l'arco temporale ristretto, con dei flash back sul passato, fa si che all'inizio la sensazione sia quella di spiare i due troppo da vicino, con immagini sfocate, poi, andando avanti con la lettura, il quadro prende una sua forma. Non mi ha entusiasmato ma mi ha incuriosito, niente male per un libro, no?
A ruota ho poi letto "Il bambino di Noe'", un altro piccolo e delizioso (anche se questa parola e' abusata, e sembra un po' una presa in giro, come succede quando si dice "carino") racconto di Eric Emmanuel Schmitt. La capacita' di questo scrittore, almeno per i due primi racconti che ho letto, cioe' questo ed Oscar e la dama in rosa, e' quella di saper davvero raccontare la realta' attraverso gli occhi dei bambini, con il loro mondo, le loro fantasie, la loro distorta visione. In tutto cio', come delle pennellate, arrivano riflessioni profonde su temi alti, Dio, L'amore, l'etica, ma il tutto sempre con tale semplicita' ed efficacia che sembra di volare comodi distesi su una nuvoletta alla ricerca dei grandi sistemi...
E nel frattempo, ho fatto un recupero film tra ieri sera ed oggi pomeriggio, nel senso che ho noleggiato film che non ero riuscita a vedere al cinema. Ieri sera e' stata la volta di Mein Fuhrer - La veramente vera verita' su Adolf Hitler. Il film e' di Dani Levy, di cui avevo gia' vosto Zucher-come diventare ebreo in 7 giorni. Lo stile e' analogo, l'ironia l'ingrediente principale, un racconto un po' surreale di un professore ebreo che diventa pseudopsicanalista di Hitler nell'intento di prepararlo al suo discorso di Capodanno, nel 1945, con il Reich al tracollo. L'idea e' brillante, lo scopo altrettanto, come viene detto nei titoli di coda, perche' non si riesce davvero a capire come possano gli essere umani arrivare a tali aberrazioni, anche se quello che manca al film e' un certo ritmo, che caratterizza questo genere di film, di solito,(Train de Vie, La vita e' bella, per esempio), dove attraverso l'ironia o la poesia si raccontano le grandi tragedie dell'umanita'.
Comunque riuscito nella ridicolazzione delle gerarchie tedesche, e nell'ennessimo ma mai superfluo tentativo di ricordare e far riflettere perche' certe cose non accadano mai piu'....
Oggi invece ho visto " Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino. Era da tanto che volevo vederlo, e mi sono decisa a prenderlo prima di andare a vedere al cinema il nuovo film di Sorrentino, " Il Divo", quello su Andreotti, per intenderci.
Beh, mi auguro che in qualche retrospettiva venga riproposto perche' merita davvero di essere visto al cinema. L'ho trovato cosi' elegante, raffinato, con dei tempi perfetti (un occhio disattento potra' giudicarli lenti, ma non lo sono per quel tipo di narrazione), una fotografia strepitosa per cui mi sono esaltata in diversi momenti...un film d'autore, come di dice, mi ha dato la sensazione che uno puo' provare quando maneggia una stoffa pregiata, dove la qualita' si riconosce al tatto, oltre che alla vista.
Credo di essermi dilungata abbastanza, ora vi lascio non senza dimenticare che oggi e' il compleanno di Tommaso!! Tanti auguri!! Elena

lunedì 2 giugno 2008

Gomorra

Domenica 25 maggio e' stata la voltqa di Gomorra, il film di Matteo Garrone che tanto scalpore ha sucitato a Cannes. Lo avrei visto comunque, anche perche' ho letto il libro e m'incuriosiva vedere come era stato realizzato il film. Sono uscita dal cinema contenta di aver visto un film bellissimo, nel senso piu' strettamente cinematografico del termine. Mi e' piaciuta moltissimo la regia, le inquadrature che diventavano didascalie per chi voleva coglierle, la colonna sonora, il ritmo interno del film, l'alternarsi delle storie e dei personaggi. Bello dal punto di vista estetico, agghiacciante per quello che racconta, ma come del resto lo e' stato il libro: senza speranza.
Ieri sera, ovviamente in seconda seratan inoltrata, hanno trasmesos su rete4 il mio tanto amato "Ogni cosa e' illuminata". Ne ho rivisto volentieri, per l'ennesima volta (anche perche' possiedo il dvd), almeno la meta'. Baci, a presto!! Elena

sabato 24 maggio 2008

Il mio cinema di quartiere

Evviva!! Il mio quartiere adesso ha un suo cinema!! Ha riaperto il Cinema Aquila, lo storico Cinema Aquila. Tre sale, la direzione artistica del regista Piccioni, la volonta' di essere un cinema di qualita'!! Che bello, credo che lo frequentero' spesso!!
A proposito di cinema, l'ultimo film visto, domenica scorsa, e' il film libanese Sotto le bombe. Un docu-film che racconta la guerra in Libano del 2006. Una storia straziante, una madre che cerca suo figlio, in una terra dove al posto di una casa e di una sorella ci sono solo macerie, dove le prospettive arrivano fino al giorno dopo al massimo, se si sopravvive ad un bombardamaneto. Un film bello, inquietante per chi non si tappa le orecchie ma ascolta il grido di questa donna che chiede perche', a cui non interessa piu' niente della guerra, delle ragioni, delle religioni, ma vuole soltanto trovare il figlio. Ricordiamoci sempre che dietro un'idea c'e' una persona, e che in nome di un'idea, si sono compiute le piu' atroci tragedie, a volte. L'attenzione alla persona umana rimane sempre un mio pallino, che torna prepotentemente fuori davanti ad un film come quello visto. Elenusia

Festival delle letterature

E' successo altro, prima del Festival delle letterature, ma troppa l'emozione per rimandare il racconto. Giovedi' scorso sono andata ad assistere ad una delle serate del Festival delle letterature, che normalmente si svolge nella Basilica di Massenzio (o come dicono i cronisti, "nella splendida cornice della Basilica di Massenzio", e, a parte la retorica, e' davvero bello avere in alto le stelle, davanti la Basilica di Massenzio e nelle orecchie le parole degli scrittori protagonisti!). Causa la pioggia torrenziale dei giorni precedenti e della stessa giornata di giovedi', la sede e' stata spostata al Teatro Argentina. Uscita dall'ufficio, alle 1845 ero gia' in fila davanti al teatro per prendere i biglietti gratuiti che avrebbero distribuito dalle 1930, confortata dalla compagnia di Claudio e di Ezio. Presi i biglietti abbiamo fatto una passeggiata a Campo de' Fiori (quanto e' bella Roma a quell'ora in cui, come direbbe Marzullo, il giorno sta per finire e la notte sta per cominciare, quell'aria, e poi quel cielo cosi' terso dopo tutta la pioggia!!). Di nuovo in fila per entrare abbiamo simpaticamente iniziato a chiacchierare con una ragazza in fila con noi, Arabella, per poi trascorrere la serata insieme e venire a sapere che abbiamo conoscenze in comune!!
Comunque, sono inziate le letture, Valeria Solarino ha letto un brano di Jeffrey Deaver, poi lo stesso autore ha letto un inedito. Il secondo scrittore della serata era Carlo Lucarelli, che ci ha deliziato con un racconto, letto da lui stesso, su due piani narrativi: lui bambino a Parma, che scopre Vittorio Bottego, esploratore, la cui statua troneggia nel piazzale della stazione, di fronte la finestra della sua cameretta di bimbo, e i racconti delle esplorazioni del personaggio, in quella Eritrea che e' anche la protagonista del suo ultimo e tanto amato (da me, certo, ma infatti io parlo per me!!) libro. Il tutto accompagnato da un sottofondo musicale di un gruppo, tra cui uno splendido contrabbasso, e un brano suonato anche con un ocarina, verosimilmente una delle famose ocarine di Budrio (sarebbe troppo lunga spiegarvi il mio legame con Budrio e le sue ocarine, e perche' la locandina del festival dell'ocarina di Budrio e' appesa di fronte alla mia scrivania in ufficio!!Pensate solo al Giappone con cui ho a che fare e capirete!!). E' stata una bella lettura, anche molto divertente, nei racconti del bambino, che ci ha deliziato con il suo grido "Specchio riflesso"!Ma la cosa piu' bella e' stata il mio andare a salutare Lucarelli, per dirgli "Sono io la lettrice che le ha mandato il cast!!"...e' successo, l'ho fatto e lui si ricordava, aveva letto anche la mia e-mail con il cast e mi ha detto che lo approva e che proporra' alcuni dei nomi!! Che emozione! Mi ha ancora ringraziato per l'e-mail e io gli ho detto che ho scritto quello che pensavo veramente. Sono proprio contenta!! W Lucarelli! Come preparazione alla serata, avevo nel frattempo letto i suoi romanzi con protagonista il Commissario De Luca, la cui principale caratteristica e' una fastiodiossima gastrite, ed una stanchezza atavica che lo prende di soprassalto. Molto interessante il racconto storico sempre alle spalle del protagonista, che passa dalla Repubblica di Salo' ai giorni caldi delle elezioni dell'Aprile 1948, coinvolgendo a stretto giro il commissario, che continua a ripetere a tutti quelli che vogliono collocarlo da una parte 0 dall'altra: " Io sono un poliziotto"! Ve li consiglio, soprattutto nell'edizione Sellerio che li riunisce tutti (la scelta dell'edizione e' legata ad un discorso economico, 16 euro per 3 romanzi, di questi tempi!!). Elenachelegge

sabato 10 maggio 2008

Libro giallo, film giallo ocra

Un post congiunto, per l'ultimo libro letto e l'ultimo film visto.
Il canpo del vasaio di Camilleri, una nuova puntata della serie del Commissario Montalbano.
E' diffile parlare di questi libri di Camilleri, nel senso che ovviamente se ne puo' leggere anche solo uno, l'ultimo, ma secondo me se ne coglie solo una parte. I personaggi, che io conosco sin dal primo libro della serie, e' come se fossero miei amici, li conosco,li amo, so come la pensano, vedo le loro evoluzioni, la loro crescita', i loro errori, i loro sentimenti. E' un mondo in cui si entra pian piano, e' come una comitiva che si frequenta da tempo, ci sono cose che un nuovo arrivato potra' capire e gustare solo dopo un periodo di conoscenza. Pertanto, il mio invito, e' a cominciare al primo libro, di Camilleri, La Forma dell'acqua, e iniziare a tracciare il cammino insieme all'amico Comissario, al suo animo, ai suoi luoghi e alle persone che lo circondano, non ultimo ai piatti che si gusta nella Trattoria di Enzo o di Calogero!!
L'ultimo film visto e' Il treno per il Darjeeling. Un film divertente, ma con grandi spunti di riflessione, uno di quei film che ti fanno uscire con il sorriso sulle labbra. Bravi gli attori, mi sono piaciute molto le caratterizzazioni dei personaggi, anche perche' in uno di loro mi sono vista come in uno specchio (se mi conoscete bene capirete quale dei tre mi rappresenta!!). Un film giallo ocra, quel giallo che scalda, se dovessi scegliere un colore per rappresentarlo. Da vedere.
Elenchecolora

Riepilogo - eventi

Come vedete, sono ancora alle prese con i riepiloghi. Questa volta parliamo di eventi.
Il primo che voglio raccontarvi e' il solito, amato,imperdibile incontro d'autore all'Auditorium, quest'anno nell'ambito della rassegna Storia della canzone italiana, incontri guidati, come gia' detto altre volte, dai giornalisti musicali Gino Castaldo e Ernesto Assante :)!.L'incontro dello scorso 7 Aprile a cui ho assistito era con Fiorella Mannoia. Con lei basta il nome per raccontare una serata splendida, in cui abbiamo ripercorso la sua carriera attraverso alcuni brani indimenticabili, cantati dal vivo accompagnata dal solo pianoforte...brividi solo a ricordarlo!
Poi la sorpresa, spiazzante: Fiorella recita un monologo comico...e' stata davvero bravissima, ha delle capacita' recitative notevoli, ma e' pur vero che aveva un testo esilarante, "Gola" di Mattia Torre. E' stato un incontro magico, una di quelle serate particolari in cui si crea un'atmosfera speciale, irripetibile e forse impossibile da comunicare a parole a chi non c'era.
Sempre all'Auditorium (mia madre mi dice sempre che dovrei comprare una brandina e dormire li', visto che ci vado cosi' spesso!!), il 28 Aprile e' stato il momento delle Interviste Impossibili, uno spettacolo nato tanti anni fa alla Radio, che ora viene riproposto in forma scenica, ma sempre ricalcando il modello radiofonico. Autori, Registi si fanno intervistatori di un personaggio di fantasia, di un protagonista di un libro, di uno scrittore o musicista ormai appartenente alla storia. Nella serata a cui ho assistito la regista Emma Dante intervistava Polifemo, impersonato dall'attore Salvatore D'Onofrio, l'amato Carlo Lucarelli intervistava Edgar Allan Poe impersonato da Sergio Rubini e l'amato Camilleri Venerdi' di Robinson Crusoe, una scatenata Sabina Guzzanti.
A parte la nota comica di mia madre che si e' addormentata appena spente le luci (ma poi sono riuscita a svegliarla per farle assistere almeno all'intervista di Camilleri, che a lei piace tanto!), e' stata una bellissima serata. Ero davvero curiosa di capire come poteva realizzarsi una simile operazione, ed ognuno l'ha fatto a suo modo. Molto teatrale e comico l'intervento di Emma Dante, profondo e psicologico quello di Lucarelli, che si e' confrontato con Poe come se fosse il suo specchio (ottima la scelta di Rubini), ironico come bene sa esserlo Camilleri, affiancato da una Sabina Guzzanti/Venerdi' irresistibile!! Ho preso gia' i biglietti per la prossima serata, che sara' il 26 Maggio, ve ne parlero' a tempo debito.
Ultimo contributo, la serata di Danza Butoh Giapponese e di Jazz Sperimentale a cui ho assistito al Teatro Furio Camillo. L'iniziativa e' partita da Dompa, perche' suo fratello suonava nella prima parte dello spettacolo. E' stato bello scoprire uno spazio come quello di questo piccolo teatro, e assistere ad uno spettacolo cosi' particolare (altro punto importante nel mio corso di studi da presidente del Club La Nicchia!!). Facendo delle ricerce successivamente ho scoperto il nome della danza e della filosofia che c'e' dietro. Sul momento ho assistito alla performance di questi ballerini, Maddalena Gana e Atsushi Takenouchi, in due momenti diversi, accompagnati da musicisti alle prese con strumenti non convenzionali, con suoni prodotti anche da oggetti di suo quotidiano (il mio preferito il vasetto di coccio, con il suono prodotto dal coperchio che veniva fatto girare, strusciando sul vasetto). Questa danza si mette in comunicazione con l'universo, con il fluire degli elementi naturali, creando un armonia tra il mondo dentro e fuori di noi.
Molto interessante, anche se la lughezza del pezzo mi aveva un po' fiaccato.
Rileggo quanto scritto, e poi penso: ma come si fa a chiedermi perche' mi piace vivere a Roma??Elenamondana

sabato 3 maggio 2008

Riepilogo Libri

Seconda puntata del riepilogo,questa volta dedicato ai libri.
OSCAR E LA DAMA ROSA - Una sera, dopo un cinema, Don Paolo aveva parlato a me e a Filomena di questo piccolo libro come di una piccola perla da non perdere. L'ho comprato,l'ho letto in due ore, e dopo averlo letto e' partita una piccola catena di prestiti, da Mauro a Maria Grazia,suo marito e poi Elisabetta, una copia l'ho regalata a Pietro, insomma, un libro da passaparola. Un condensato di amore, i grandi temi affrontati con semplicita' in poche pagine ma con grande profondita'. Non voglio drivi altro, mi sembrerebbe di sciuparne la lettura.
L'OTTAVA VIBRAZIONE - Non avevo potuto raccontarvi, essedo in arretrato, della presentazione del libro a cui ho partecipato, con tanto di dedica personalizzata a corredo del libro.
Ho letto il libro, mi e' piaciuto tantissimo, ho scritto all'autore la seguente e-mail:

Caro Carlo, ero presente alla presentazione del nuovo libro alla Feltrinelli di via Appia,a Roma, lo scorso 8 aprile. Oltre alla soddisfazione di avere ascoltato una presentazione appassionata e non banale, di aver acquistato il libro e di avere avuto anche la dedica personalizzata, la serata si era conclusa con il mio proposito di farle sapere che il libro mi era piaciuto (le probabilita' erano altissime ancor prima di iniziare a leggerlo)non appena se ne fosse presentata l'occasione dopo la lettura. L'occasione era gia' decisa da tempo e cioe' la serata delle Interviste Impossibili di lunedi' prossimo all'Auditorium(biglietti acquistati da mesi!), ma era anche la risposta ad un desiderio da lei espresso durante la presentazione, di incontrare lettori che le esprimessero il loro apprezzamento sul libro.
Non ho saputo resistere!! Lunedi' e' troppo lontano. Ho finito di leggere il libro questa sera e non sono riuscita, nonostante l'ora, a trattenermi dallo scrivere. Grazie, grazie di cuore. Ho letto il libro con la matita in mano, per sottolineare i momenti piu' belli, e questo non succede sempre quando leggo. Ho iniziato a leggere il libro con la smania, l'avidita', la passione della mia volonta' di leggerlo, ma mi sono dovuta arrendere subito.Il testo chiedeva un suo tempo, ho dovuto fermarmi sulla pagina, adeguare il mio ritmo a quello che si respirava nelle pagine, il caldo di Massaua a scandire anche la mia lettura. Ho amato, odiato, sospettato dei personaggi, ho sorriso di Sciortino e delle sue espressioni, perche'sono abruzzese, e Freghete Cumpa' e' il nostro inno regionale! Mi sono un po' innamorata di Serra, sebbene gli uomini bassi non mi piacciano, e ho sperato fino all'ultima riga che il suo impeto finale lo salvasse, ho pianto per l'amore di Ahmed, ho provato grande tenerezza per Branciamore e la sua madama. Ho gioito della presenza dell'autore nei suoi "ma non dice cosi,dice"..seguito dalla versione dialettale dell'espressione del personaggio di turno. Mi e' sembrata quasi una delicatezza materna, un'accompagnare il lettore per mano, agli inizi, per non farlo spaventare, per fargli capire il meccanismo. Grazie di tutto questo.
p.s. Il libro e' davvero cinematografico,c'e' gia' una> spettatrice per il film! Mentre leggevo mi venivano in mente i volti degli attori che sarebbero perfetti per alcuni ruoli. Appena terminato il mio casting mentale,le faccio avere i nomi!

La cosa ancora piu' bella e' che Carlo Lucarelli mi ha risposto! E' un grande!

VUOI STAR ZITTA, PER FAVORE? - Ho letto questo libro di Carver grazie ad un evento che abbiamo organizzato in ufficio in occasione della Festa mondiale del Libro. Io e Silvia abbiamo deciso di proporre uno scambio di libri, ciascuno dei partecipanti doveva portare un libro letto e che voleva che altri leggessero. E' stata una bella iniziativa, abbiamo avuto 15 partecipanti!
Il libro e' una raccolta di racconti. Sono davvero short stories, e le definieri spiazzanti. L'autore riesce a buttare il lettore nel pieno di una storia che cominicia prima di quanto viene raccontato, la sensazione e' di venire catapultati dentro la vicenda, e altrettanto bruscamente catapultati fuori, perche' finiscono le righe scritte, il racconto dell'autore, ma non si conclude la vicenda narrata all'interno.
Non conoscevo l'autore e poi ho spento la luce sul comodino. Questa sarebbe la frase finale se quello che ho scritto fosse un suo racconto, ma io non sono lui e vi dico che il libro mi e' piaciuto.

UN GIORNI IN PIU' - Ultima fatica di Fabio Volo, che leggo sempre con piacere. La cosa che mi piace di piu' della sua scrittura e' il racconto delle cose piu' vicine alla vita quotidiana, di piccoli gesti, pensieri, in cui tutti possiamo un po' riconoscerci. Mi da' sempre un senso di familiarita', di casa.

Buonanotte da Elenachelegge

Riepilogo Film

Mi sono resa conto di essere rimasta parecchio indietro,nonostante il riepilogo dello scorso 21 aprile, per cui ho deciso di fare diversi post di riepilogo, divisi per argomento. Comininciamo dai film che ho visto.
Non pensarci - Con alcuni colleghi e la mia amica Filomena siamo andati all'anteprima del film Non pensarci. Protagonisti Valerio Mastrandrea, Anita Caprioli ed il mitico Giuseppe Battiston, che ormai seguo da anni in ogni sua impresa cinematografica. Una commedia divertente, con spunti di riflessione, che ha saputo regalarci delle ore divertenti senza essere banale o volgare. Un film che consiglio, vista la rarita' di commedie di qualita'. Bravi gli attori, bella la colonna sonora, un film col giusto ritmo.
Mars - Dove nascono i sogni - un film russo, che ha impiegato quattro anni per arrivare in Italia, e che e' stato in programmazione solamente al cinema Farnese: come non mancare? Il film veniva definito dalla critica come Felliniano, e lo era davvero! Alcuni personaggi sembravano davvero catapultati da una pellicola di Fellini. Atmosfere surreali, favolistiche, ma con la grande capacita' di raccontare un presente ed una realta' spesso drammatica. Il surreale che svela l'assurdo che a volte si trova nel quotidiano. Le persone e le storie che si generano dal racconto dei loro sentimenti, delle loro vite o di quelle che avrebbero voluto vivere. E poi, Miss Treccia e la fabbrica di peluche!! Vi ho incuriosito??
Bienvenue Chez Ch'tis - questo film merita che racconti l'evento, oltre che un giudizio sul film stesso. La proiezione era prevista alle 2000 al sempre citato cinema Farnese, nell'ambito di una rassegna di anteprime di film francesi. Avevo appuntamento con Elisabeth, che era mia ospite per il fine settimana, alle 2000 davanti al cinema, perche' normalmente il numero di spettatori di un film francese non supera la decina. Grande la nostra meraviglia nel vedere una lunghissima fila che arrivava fino alla statua di Giordano Bruno!Ancor piu' grande la meraviglia quando abbiamo saputo che eravamo in fila per lo spettacolo delle 2230! Siamo finalmente riuscite a prendere due degli ultimi 10 biglietti, e sono anche stata bonariamente rimproverata dal direttore del cinema, che ormai mi conosce, per non aver pensato a scrivergli chiedendo di tenermi due biglietti per le 2000! Comunque, poco male, siamo andate a mangiare nei dintorni, e siamo tornate alle 2200, mettendoci in fila ad aspettare che uscissero gli spettatori del primo turno. In fila con noi c'erano due attori italiani, Claudio Bigagli, che sicuramente alcuni di voi ricordano in Mediterraneo, per citare un film, e il suo amico attore Paco Reconti, che ha recitato in Vajont, tra gli altri, con la sua compagna. Beh, e' stato davvero piacevole chia cchierare con loro di cinema,trovare somiglianza tra il regista Danny Boon e altri attori o politici italiani, e scherzare sul film che stavamo per vedere, augurandoci che valesse la pena aver fatto tutta quella fila!!
Ne valeva davvero la pena! Una commedia divertentissima, che sta sbancando i botteghini francesi. La trama e' abbastanza semplice: un direttore di un ufficio postale del sud della Francia viene trasferito, per punizione, in un ufficio del Nord. La notizia, carico com'e' di tutti i pregiudizi e degli stereotipi riguardo il Nord e la sua popolazione, e' catastrofica.La moglie si rifiuta di seguirlo, e il poveretto parte solo e sconsolato, con tanto di colbacco per affrontare le polari temperature del luogo in cui va a vivere! Dopo i primi goffi approcci, l'uomo scopre un mondo completamente diverso, fatto di gente affabile, ma la comicita' nasce dal fatto che non riesce a raccontare a nessuno la sua scoperta, e deve tenere il gioco del povero disperato caso umano. Il tutto condito dalle differenze dei dialetti che inevitabilmente creano equivoci e involontaria comicita', dalla rappresentazione delle varie umanita' dei personaggi coinvolti e dalla tenerezza che ne consegue. E in fondo, tra una risata e l'altra, la riflessione sui nostri, a volte ridicoli, preconcetti. Un invito a partire e parlare solo dopo aver visto con i propri occhi!!
Dopo la proiezione, nonostante l'ora tarda, il regista, nonche' co-protagonista del film, e' venuto comunque a salutarci in sala, ed ha fatto un piccolo teatrino con la giornalista che lo intervistava in francese: spassoso!
Tutta la vita davanti - l'ultimo film di Virzi', che si segue sempre con affetto, perche' ha la capacita' di raccontare cose serie e grandi sempre con grande levita', senza pero' togliere spessore a quello che racconta. Un film che e' davvero una "botta", per rendere l'idea, perche' tra canti, motivatrici, macchiette, sindacalisti e Grande Fratello, racconta la drammaticta' del lavoro ai nostri giorni, delle povere prospettive che hanno i giovani, nonostante laurea, master, capacita' e voglia di lavorare. Molto brava la protagonista, Isabella Ragonese, ma anche Valerio Mastrandrea, Elio Germano, la Ferilli. Un bel fim, da vedere!
Nessuna qualita' agli eroi- il film era andato al festival di Venezia, e ne era uscito con le ossa rotte, qualificato come film "difficile". Lo e', nel senso che ovviamente non e' un film di cassetta. L'ho trovato comunque interessante per il modo di raccontare le vicende interiori dei personaggi. Uno dei protagonisti, interpretato da Bruno Todeschini, si trova ad affrontare i propri drammi personali, la morte del padre,pittore di fama, ma anche la soggezione psicologica che ne subiva, nel confronto con un ragazzo, interpretato da Elio Germano. Il personaggio di Elio Germano sembra essere uno specchio per Bruno, e le vicende si fondono, si mescolano, confuse anche da visioni oniriche che acuiscono ancor di piu' lo spaesamento e il senso d'angoscia sucitati dalla vicenda. Perfetto scenario la citta' di Torino. La scelta di un taglio netto delle scene risultava eccessiva, anche se si intuiva la motivazione stilistica. Non consigliato se siete giu' di corda!
I demoni di San Pietroburgo - Bello, arioso, con quei tocchi di regia che riesci a gustare apertamente, con gli attori perfetti nel loro ruolo, un Roberto Herlitza da standing ovation, Miki Manojlovic , la Crescentini, il tanto ammirato Filippo Timi in un Gusiev eccezionale, insomma bravi, bravi, bravi.
Come ha detto il mio caro collega Cristiano, uno di quei film che vorresti durasse almeno sei ore, perche' non vorresti mai uscire da quelle atmosfere, rimanere a contatto con la Storia, con i personaggi, con il racconto della vita di uno scrittore come Dostoevskij, che io personalmente adoro. Un film imperdibile, se avete letto Delitto e Castigo o I fratelli Karamazov!
La rassegna cinematografica finisce qui, almeno fino al prossimo film , cioe' domani con Un treno per il Darjeeling. Buon cinema a tutti! Elena

lunedì 21 aprile 2008

Riassunto delle puntate precedenti

Come detto, e' un mese, piu' o meno, che non aggiorno il blog, pertanto trattenete il fiato e preparatevi a leggermi a lungo, per la durata di questo post.
Non posso assolutamente mancare dal segnalarvi un evento che toglie qualsiasi dubbio, se mai ce ne fosse stato uno, della mia appartenenza e del mio ruolo di fondatrice del Club La Nicchia: un reading (come e' di moda chiamare,oggigiorno, una serata di letture) di Poesia Tedesca. La sede? Come sbagliarsi, il mio amato Auditorium! La poesia era tedesca, ma nel senso che era anche letta in tedesco dal mio tanto amato Neri Marcore'.
Alternati alle poesie dei Lieder che avevano come testo le parole stesse delle poesie, eseguiti da due bravissime cantanti e da vari musicisti che si alternavano sul palco.
La serata e' stata molto interessante, ho apprezzato molto le poesie, un po'meno i brani musicali, era musica dodecafonica...basta la parola, come per il confetto Falqui!!

Il sabato successivo ho noleggiato il film Lars e una ragazza tutta sua,su consiglio di Silvia che lo aveva visto al cinema. Ecco un esempio di titolo che trae in inganno.
Non avevo letto recensioni sul film, ma vedendolo in cartellone nei cinema, il titolo mi aveva dato l'idea di una di quelle commedie americane romantiche, magari interpretate da Jennifer Lopez o la ragazza acqua e sapone di turno, che hanno tutte piu' o meno lo stesso copione, e per questo motivo avevo scelto di non vederlo al cinema.
Come mi ero sbagliata!!E' un film drammatico, non comico, che racconta non una storia d'amore, ma l'amore e le varie declinazioni che puo' avere nella vita delle persone,l'amore di una comunita' per uno dei suoi membri, quello di un fratello, quello di una ragazza, e quello di Lars, che non riesce a venire fuori e ad esprimersi se non dopo aver superato i suoi blocchi, le sue paure, attarverso un gioco tragicomico, a cui ha costrettoa giocare, per la'more che gli portano, tutta la comunita' che lo circonda.Il suo amore per una bambola gonfiabile, che e' la proiezione di Lars, il suo modo di comunicare sentimenti che altrimenti terrebbe nascosti dentro di se'. Lars ha, in un certo senso, il coraggio di farlo in modo macroscopico,ma il suo gioco mette in rilievo i giochi, le maschere, che tutti, in modo piu' o meno evidente, usano per affrontare la vita, l'amore, la morte. Un film delicato, commovente, profondo, struggente e pieno di speranza al tempo stesso, che consiglio a tutti di vedere.

La domenica e' stato poi il turno di un film che avevo puntato da tempo, e che rientra in quel filone di film medio-orientali che hanno caratterizzato questo inizio del 2008, per me in quanto spettatrice, e che tanta soddisfazione mi hanno dato.
Sto parlando de La banda, un film israeliano del regista Kolirin al suo esordio. La storia e' semplice, una banda musicale, esattamente la banda della Polizia egiziana, si reca in Israele per suonare all'inaugurazione di un centro culturale arabo, ma la somiglianza dei nomi nella lingua straniera con cui devono confrontarsti, li porta nel posto sbagliato, in un paese in cui non c'e' nulla, tantomeno un centro culturale arabo.
Lo spaesamento, le difficolta' della lingua, delle culture diverse a confronto, sono affrontate in modo diversissimo dai vari componenti della banda e dai loro interlocutori, alle prese con le loro storie, i loro problemi, le paure...
Una storia sull'accoglienza, che non deve necessariamente rappresentare un gesto eroico,sulle differenze che, se messe a confronto senza pregiudizi, arricchiscono anziche' dividere, con la musica che, come sempre, a volte e' un mezzo per facilitare l'approccio,quasi uno strumento di pace, oserei definirlo!!Bello, bello, bello, ed e' solo l'esordio di questo regista!Ogni personaggio racconta il diverso modo di affrontare la difficolta' che si trovano a vivere..la vita e' bella perche' varia!Magistrali le scene nella discoteca in cui si balla sui pattini, e quella in casa della donna che li ospita, con dei primi piani dei vari protagonisti avvolti nel riflesso blu della stanza.

Mi fermi qui per il momento, ma siamo solo a meta'!! Elenache riepiloga

Il cacciatore di aquiloni

E' molto che non scrivo e anche ora non avrei tempo, ma mi trovo un commento gia' mandato ad un collega, e ve lo copio. A presto con un riepilogo di quanto successo fin qua.
Grazie a Filomena per il suo bellissimo commento su Into the wild, andate a leggerlo un po' piu' giu'!
Il cacciatore di aquiloni: il film mi ha preso, nel senso che ho pianto tanto...e' vero che a volte mi veniva da piangere perche' sapevo gia' cosa sarebbe accaduto nella scena successiva, ma questo e' il prezzo di aver letto con passione e apprezzato il libro.
La parte che piu' mi e' piaciuta del film e' stata quella della vita a Kabul prima della partenza, fantastica la gara con gli aquiloni, anche se la ripresa degli stessi in aria era troppo americana per i miei gusti (sembrava Harry Potter che gioca a Quiddich, non so se avete presente, un cielo troppo finto!).
Ho trovato molto bravi i bambini.
Per la seconda parte invece, e' vero che le cose mostrate hanno dato il senso del cambiamento, ma ho trovato troppo sbrigative le parti narrative, il momento in cui Amir va a riprendere il bambino, la lotta con l'aguzzino (ricordo l'angoscia che provavo mentre leggevo). Poi la parte forse ancor piu' tragica della storia, le difficolta' burocratiche per portare il bambino in America, il suo tentato suicidio e la sua chisura in un triste mutismo per i troppi abbandoni e traumi subiti, tagliata del tutto...
E' vero anche che queste sono considerazioni successive, nel senso che il film mi ha comunque coinvolto sul momento. Forse posso dire che si puo' fare a meno di vederlo, o almeno per chi ha gia' letto il libro.
Dal punto di vista cinematografico, il regista mi e' sembrato un po'assente,ma secondo me era inevitabile che ci fosse la difficolta'/paura di rendere/tradire un'opera letteraria tanto amata e diffusa.
Buona settimana corta!! Elena

lunedì 24 marzo 2008

E' primavera!

E' primavera...o meglio, dovrebbe esserlo ufficialmente dallo scorso venerdi, ma la pioggia continua a cadere imperterrita su questa Pasqua precoce. L'effetto prodotto e' stata una folla di gente nella mia videoteca, per tapparsi tutti in casa a vedere qualche bel film!Ho noleggiato due film leggeri, con l'intento di vederli spensieratamente. Potevo vivere tranquilla anche senza averli visti...e non perche' abbia qualcosa contro i film leggeri, ma erano leggiadramente carini e basta!Sto parlando di Breakfast on Pluto, di Neil Jordan, e Scrivimi una canzone (non so il nome del regista). Sul primo avevo tante aspettative, lo scorso anno l'ho inseguito per vederlo al cinema, ma poi non sono riuscita...troppo caricaturale il protagonista, almeno secondo me,trattate troppo superficialmente tante vicende e problematiche diverse...un film stralunato, non brutto, ma su quella sottile linea di confine tra il capolavoro ed un tenativo malriuscito di capolavoro!Scrivimi una canzone forse non posso neanche dire di averlo visto, perche' mentre era proiettato sullo schermo del mio televisore, rispondevo alle tante telefonate di auguri di Buona Pasqua, sceglievo con Ezio gli MP3 che volevo registrare sul mio computer,mandavo sms...un film visto in sottofondo. Carina l'idea, qualche battuta...simpatico,come si direbbe ad un ragazzo che non brilla per la sua avvenenza!
Una Pasqua tranquilla, a casa, con l'unica uscita per la messa in mattinata, ed il pranzo in compagnia di Ezio, Harry e la mia mamma cuoca provetta.E domani una Pasquetta altrettanto tranquilla. Piu' movimentati i giorni precedenti. Sono andata al Sistina a vedere lo spettacolo di Enrico Brignano. Era il regalo di Natale per la mia mamma, e ne e' valsa la pena. Quasi tre ore di sane risate, in alcuni punti dello spettacolo avevo le lacrime agli occhi, e c'erano degli spettatori con le convulsioni per le risate! La sua e' una comicita' semplice, basata sul racconto di cose quaotidiane, di esperienze che tutti abbiamo fatto, e il fatto di rivedersi in uno specchio, ma senza essere sottoposti ad un giudizio personale, permette di ironizzare su se stessi, anche quando si esce dal teatro e ci si ferma un po' a pensare. Bravo Enrico, grazie per le ore spensierate che ci hai regalato!
Serata altrettanto straordinaria quella vissuta con un altro appuntamento della storia della canzone italiana, ospite d'onore Fiorello. E' un personaggio che non ha bisogno di presentazioni, c'era anche la banda del maestro Cremonesi, per ricordare le canzoni che hanno caratterizzato gli anni novanta. Risate, canzoni cantate a squarciagola, serata interattiva insomma! Alla fine sono riuscita anche a salutare Enrico Cremonesi, e a complimentarmi con lui per gli arrangiamenti originali con cui riscrive delle canzoni gia' famose (e' stato il caso di Uomini soli dei Pooh arrangiato alla Paolo Conte:strepitoso!) ma soprattutto, udite udite: ho stretto la mano ad Ernesto Assante. E' un mio mito da anni, da quando, ancora universitaria, lo vedevo al Maurizio Costanzo show che presentava i suoi libri sulla musica italiana. E' stato colpo di fulmine, in senso artistico, e da allora mi piace seguirlo attraverso il suo blog, e gli eventi che organizza, come appunto gli incontri d'autore all'Auditorium. Sono riuscita a dirgli proprio questo, che seguo dallo scorso anno tali iniziative e le apprezzo molto! Che emozione!! Che nicchia!
Ultima grande novita': da sabato pomeriggio possiedo virtualmente un televisore nuovo, nel senso che l'ho acquistato ma lo avro' materialmente solo mercoledi'. E' un anno, o forse piu', che il vecchio televisore si e' rotto, ma la ricerca e' stata lunga e faticosa, perche' avevo, devo ammetterlo, molte pretese. La mia pretesa era quella di avere un televisore con pochi optional, piu' piccolo di quelli che si vedono in giro, massimo 20 pollici, senza tanti fronzoli, ad un prezzo contenuto entro i 300 euro ma di marca, un 4:3 perche' odio i 16:9 ...insomma quello che cercavo era troppo semplice rispetto a quanto offerto dal mercato!! Ma la mia tenacia e' stata premiata: sul quotidiano di giovedi' ho trovato un coupon che consentiva di avere uno sconto sul televisore che cercavo: Philips, 20 pollici, 4:3, al prezzo di eur 299! L'ho sempre detto che leggere e' una cosa buona, anche un quotidiano, in questo caso! Detto fatto, sabato sono uscita nonostante la pioggia,e la missione televisore e' stata compiuta!! W i giornali, W la lettura! Elenachelegge